Berlusconi, c'è stata anche persecuzione giudiziaria
Dall’anno della sua discesa in campo sono stati imbastiti processi, anche mediatici, spesso sfociati nel nulla, con un’unica condanna definitiva. La sinistra ha sperato di trarne vantaggio politico. Ma nei fatti Berlusconi è apparso quasi come un martire del giustizialismo, anche quando forse non lo era.
In morte di Berlusconi, tra meriti politici e limiti culturali
Il moderatismo etico-politico di Berlusconi e il suo movimentismo culturale che emarginava gli intellettuali di corte, ebbero un guizzo di fortuna in un primo momento, ma in seguito mancarono di prospettiva. Tentò di rompere l'egemonia della Sinistra, riempì un vuoto sconfiggendo la gioiosa macchina da guerra del Partito Comunista, sdoganò Lega e Msi. Con i cattolici fu una pietra d'inciampo, su di lui si divisero in parti contrapposte.
D'Alema indagato, ma i media si girano dall'altra parte
Silenzio mediatico sull'indagine che coinvolge anche l'ex premier per corruzione internazionale aggravata riguardo a una compravendita di armi e navi alla Colombia. Per ora niente prove ma se al posto di "Baffino" ci fosse stato il Cavaliere i giornalisti non sarebbero certo rimasti a guardare.
A Madrid cambia il governo ma anche l'arcivescovo
Si avvicina il ritiro del 78enne cardinale Osoro Sierra e la partita sembra entrata nel vivo. Per formulare qualche pronostico si guarda anche oltreoceano, a Buenos Aires. E ci si interroga sul rapporto che il successore di Osoro Sierra avrà con il successore di Sanchez.
Giornalisti e politici spiati: Renzi solleva il caso
Un libro recentemente uscito parla di oltre 400 utenze intercettate dai servizi segreti: possibilità prevista dal nostro ordinamento ma solo in caso di rischi per la sicurezza nazionale. Il leader di Italia Viva lancia l'allarme e chiede chiarimenti. Se non è una bugia allora siamo di fronte a un pericoloso precedente.
Ballottaggi: cala l'affluenza, vince il centrodestra
L'astensione un tempo favoriva il centrosinistra, questa volta no, segno che il Pd a guida Schlein non fa presa. Il messaggio politico è chiaro: la maggioranza di governo ha il vento in poppa anche sui territori, comprese le roccaforti rosse.
Annunziata e Fazio fanno le vittime ma nessuno li ha cacciati
Annunziata e Fazio fanno le vittime ma nessuno li ha cacciati. I loro sono atteggiamenti fortemente ideologici oltre che arroganti sul piano intellettuale, che nel giornalismo non dovrebbero trovare spazio perché inficiano alla radice il concetto stesso di informazione pubblica e al servizio di tutti i cittadini.
Alluvione e colpe politiche, parte lo scaricabarile
Con un governo regionale di centrodestra, anziché di sinistra, ci sarebbe stata una catastrofe molto più devastante di quella che sta interessando l’Emilia Romagna? È uno dei ragionamenti, da scaricabarile, che la sinistra emiliana sta esprimendo per sminuire le colpe del governatore Bonaccini.
Quanta attenzione dei media sulla famiglia Meloni
Repubblica e Domani, lanciano inchieste giornalistiche su alcune operazioni finanziarie sospette di cui si sarebbe resa protagonista in anni passati la mamma dell’attuale premier. Mai si era vista tanta attenzione nei confronti di parenti e genitori di un premier. E per poi trovare niente di interessante.
Riforme: se non migliorano gli uomini non serviranno leggi migliori
Ogni maggioranza parlamentare prova a riformare la Costituzione. Questa maggioranza non fa eccezione. Ma le riforme che propone per cambiare l'esecutivo (presidenzialismo o premierato) e l'amministrazione (autonomia differenziata), porteranno cambiamenti positivi solo a certe condizioni.
Il centrodestra tiene, la Schlein cannibalizza Conte
Le amministrative di domenica e lunedì non consegnano indicazioni rivoluzionarie. Si è votato in 596 comuni, dei quali soltanto 13 sono capoluoghi di provincia. Il centrodestra, restando unito, tiene bene, FdI gioca la parte del leone. Il Pd, a trazione Schlein, invece prende i voti che erano del M5S.
Cottarelli deluso da Elly. Ma anche dal Parlamento
Dopo soli sette mesi di mandato l'economista eletto con il Pd se ne va, in disaccordo con lo spostamento all'estrema sinistra targato Schlein. Oltre al partito lascia anche lo scranno, a disagio con dinamiche parlamentari che rendono le Camere tanto conflittuali quanto marginali.