Santa Zita
Pio XII la elesse «patrona presso Dio delle domestiche e di tutte le donne addette alla cura della casa». Ma Santa Zita (1218-1278) era già famosa ai tempi del contemporaneo Dante Alighieri, che per riferirsi a un magistrato di Lucca lo definì «un de li anzian di Santa Zita!», con una bella figura retorica volta a identificare tutta la città toscana con la sua figlia più illustre.
San Pascasio Radberto
San Pascasio Radberto è considerato il maggiore teologo del IX secolo per il suo trattato sulla presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, nonché per alcune opere su Maria, di cui intuì l’Immacolata Concezione, dieci secoli prima della solenne proclamazione dogmatica.
San Marco
Come riferisce lo storico Eusebio di Cesarea, san Marco scrisse il secondo Vangelo su diretta esortazione dei primi cristiani di Roma, attratti dagli insegnamenti di san Pietro, a conferma dell'importanza di questo evangelista nella Chiesa nascente
San Fedele da Sigmaringen
«Sono stato inviato a confutarvi, non ad abbracciare la vostra eresia. La religione cattolica è la fede eterna, io non temo la morte». Così disse san Fedele da Sigmaringen (1577-1622) a una ventina di soldati calvinisti che cercarono di costringere il santo a rinnegare la fede cattolica ma, non riuscendovi, lo martirizzarono
San Giorgio
Molto prima che si diffondesse l’immagine leggendaria della lotta con il drago, simboleggiante la fede intrepida che trionfa sul male, san Giorgio (c. 275 - c. 303) era già oggetto di un culto esteso e antichissimo, attestato fin dal IV secolo, epoca a cui risale il suo martirio, avvenuto verosimilmente durante la Grande persecuzione di Diocleziano
Lunedì dell’Angelo
Oggi, per la liturgia della Chiesa, è in senso proprio il Lunedì dell’Ottava di Pasqua, che in Italia viene più comunemente chiamato «Lunedì dell’Angelo» e associato, per tradizione, al ricordo dell’annuncio angelico della Risurrezione di Gesù.
Pasqua di Resurrezione
Il dolore vissuto da Gesù nel giorno della sua morte in croce, che i fedeli di ogni tempo rivivono, acquista senso alla luce della Resurrezione, la suprema prova della sua divinità e delle sue parole eterne: «Io sono la Via, la Verità, la Vita»
Sabato Santo
Il Sabato Santo è un giorno detto aliturgico perché la Chiesa non celebra l'Eucaristia. I fedeli sono chiamati a rivivere in silenzio e meditare sul mistero di Cristo nel sepolcro e sulla sua discesa agli inferi, in anima e Divinità, per annunciare la salvezza ai giusti
Venerdì Santo
Tutta la liturgia del Venerdì Santo esorta l’uomo a contemplare il mistero su cui si fonda la sua speranza di salvezza: la croce. Gesù inchiodato sulla croce rivela la follia dell’Amore divino, che adempie le antiche promesse “come agnello condotto al macello” (Is 53, 7)
Giovedì Santo
Il Giovedì Santo ci prepara ai misteri della Passione e richiama quanto Gesù visse alla vigilia della Sua morte in croce, interrogando ogni fedele con le parole del salmista: «Che cosa renderò al Signore per tutti i benefici che mi ha fatto?». È il momento propizio per fare compagnia e confortare Nostro Signore: come fece l’angelo disceso nell’Orto degli Ulivi, e come fece Maria, partecipando ai Suoi dolori
San Roberto di Molesme
Il primo abate e principale fondatore dell'Ordine cistercense, san Roberto di Molesme (c. 1029-1111), si impegnò profondamente verso il ritorno a una vita monastica semplice e austera, convinto della necessità di recuperare l'autentico carisma benedettino.
Santa Bernadette
In un’epoca di ateismo avanzante, la fede limpida di santa Bernadette (1844-1879) è stata la riprova che Dio si serve dei più piccoli per realizzare i suoi più grandi disegni, come insegnano Gesù e tutte le Sacre Scritture. «È perché ero la più povera e la più ignorante che la Santa Vergine mi ha scelta. Se ne avesse trovata una più ignorante, avrebbe preso lei»