Venezuela ancora al buio, scene di un collasso
La settimana è iniziata in Venezuela con un nuovo blackout generale di almeno 7 ore. L'interruzione dell'energia elettrica si è registrata alle 16:45 del lunedì 22 luglio in 22 dei 24 Stati del Paese. È l'ultima dimostrazione (in ordine di tempo) del fallimento del sistema socialista bolivariano: una potenza energetica che non distribuisce energia.
Iran, l'arresto di "spie della Cia" come minaccia agli Usa
L’Iran dichiara di aver smantellato una rete di spionaggio legata alla CIA che operava all’interno della Repubblica Islamica, identificando e arrestando 17 agenti segreti. Notevole il tempismo: proprio quando Usa, Regno Unito e Iran sono ai ferri corti nel Golfo.
L'Ucraina conferma Zelensky, populista che dà speranza
Dalla sorprendente vittoria elettorale alle scorse elezioni Presidenziali del 21 aprile scorso, vinte dall'ex comico Volodymyr Zelensky, non c'erano dubbi su chi avrebbe vinto anche le parlamentari. Il partito del presidente ha vinto la maggioranza assoluta. Un nuovo populismo si consolida alle porte dell'Europa. Non è detto che sia un male
Hong Kong, tira aria di una nuova Tienanmen
Giornata di fuoco e di bastonate ad Hong Kong. A un mese dalle prime proteste contro la legge sull’estradizione (sospesa, ma non ritirata), i manifestanti pro-democratici, non solo sono stati accolti dai lacrimogeni e dai proiettili di gomma della polizia, ma al ritorno, in una stazione ferroviaria, sono stati aggrediti da una massa di criminali delle triadi. E dietro questo nuovo episodio di violenza potrebbe esserci il regime di Pechino. Che poi potrebbe usare questi disordini come pretesto per intervenire.
Farc-Eln, gli accordi di pace aiutano solo i terroristi
A due anni e mezzo dalla firma degli accordi di pace con le Farc, promossi da Cuba e anche dal Vaticano, la guerriglia non è affatto finita. Si è solo spostata. Il Venezuela è diventato un santuario del movimento armato comunista e al confine fra Venezuela e Colombia aumentano omicidi, rapimenti e traffici illeciti.
Alta tensione nel Golfo, ma nessuno vuole la guerra
Gli iraniani hanno sequestrato la petroliera britannica Stena Impero nel Golfo Persico, rispondendo al sequestro di una loro petroliera a Gibilterra. E nuove forze americane arrivano in loco, anche in Arabia Saudita. Ma un prossimo negoziato diretto Usa-Iran è probabile.
Siria: gli anglo-francesi (non l'Italia) subentrano agli Usa
La Gran Bretagna e la Francia avrebbero accettato di inviare altre truppe in Siria su richiesta degli Stati Uniti per consentire il parziale ritiro dei circa 2mila militari statunitensi dislocati a Est del fiume Eufrate nell’area controllata dalle milizie curdo-arabe delle Forze Democratiche Siriane. L'Italia non ha risposto all'appello.
Von der Leyen promossa con riserva, parte azzoppata
La nuova presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si lega alla banda dei visionari (Socialisti-Verdi-Liberali), umilia il proprio partito (Popolare) e schiaffeggia Conservatori e Sovranisti. Non è stata una gran scelta politica, forse è stata la più facile ma certo la più irrispettosa dei risultati elettorali, la più scorretta e pericolosa.
La Francia non può darci lezioni sull'immigrazione
Il sistema di immigrazione e soprattutto quello di integrazione francese sta fallendo. Sta collassando sotto i grandi numeri. La Francia non è direttamente esposta ai flussi dal Mediterraneo, ma è uno dei maggiori Paesi di destinazione. Fra i molti emigranti economici, si moltiplicano i clandestini e con loro le sacche di illegalità a tutti i livelli.
Hong Kong, la rabbia dei giovani intimoriti dalla Cina
Ad Hong Kong le manifestazioni di massa si susseguono. Viene contestata la nuova legge sull'estradizione che darebbe più poteri a Pechino sui cittadini locali. Ma perché la società, soprattutto i giovani, sono così esasperati? La parola a Yonden Lhatoo, caporedattore delle pagine di cronaca del South China Morning Post.
Lager immaginari. Come vivono i migranti in Libia
Si tende a considerare la Libia come un territorio pericoloso in cui i migranti vengono uccisi, o rinchiusi nei "lager". Di qui la giustificazione degli sbarchi "d'emergenza" (anche se a farne le spese è la Guardia di Finanza). Ma il rapporto dell'Oim dipinge una realtà libica molto differente. E migliore di quanto normalmente si pensa.
Con gli S-400, Erdogan tiene un piede in due scarpe
Nonostante mesi di avvertimenti da parte degli Stati Uniti, la Turchia ha completato l’acquisto di missili antiaerei russi S-400. Le prime componenti delle batterie dei sistemi più all’avanguardia della difesa aerea russa sono arrivate ieri ad Ankara. E adesso? Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan minimizza, ma potrebbero arrivare sanzioni, a partire dallo stop sugli F-35 turchi.