Manifesto Pro Vita rimosso. Una vergogna
Il Comune di Roma ha rimosso il maxi-manifesto di un bambino all'11esima settimana di gestazione. Non aveva nulla di offensivo o aggressivo, la rimozione è un atto di violenza e un inquietante segno di totalitarismo.
Alfie è il volto della fede incarnata
Alfie chiede a tutti noi di uscire da noi stessi e di domandare la Grazia di una fede che sia incarnata. La fede in Gesù Cristo. E noi desideriamo dire di sì.
Esporre la vita pre-natale non è violenza. E' realtà
Roma, ProVita Onlus espone un enorme manifesto che ritrae un feto di 11 settimane. E' un modo per far capire a tutti che, ognuno di noi, a 11 settimane, è già una persona e che se siamo vivi è perché nostra madre non ha abortito. Ma le associazioni femministe, indignate, chiedono la rimozione del poster "violento".
Radicalismo, i deputati snobbano la prevenzione
Dietro al successo di intelligence dei nostri inquirenti, testimoniato dagli ultimi arresti ci sono però le difficoltà a prendere sul serio il radicalismo islamico. Oltre alla mentalità dei giudici bisognerebbe cambiare anche quella dei politici. Il testo per la prevenzione culturale al radicalismo islamico era pronto per la votazione finale, ma i capigruppo hanno dato la precedenza ad altro e così la legislatura si è chiusa. Intervista al magistrato Stefano Dambruoso.
Le canzoni di successo invitano all'ozio e alla dissociazione
In ben due successi nazionali del momento, Una vita in vacanza de Lo Stato Sociale e Le canzoni di Jovanotti, il messaggio è pressoché identico: prenditi una vacanza permanente. Prenditi anche una vacanza dalla realtà. Un messaggio opposto rispetto alla vita attiva cristiana.
Impossibile rimanere "neutri" di fronte alla Risurrezione
I Vangeli non sono cronache scritte da osservatori neutri, bensì dalla prospettiva della fede per proclamare quella stessa fede agli altri. "Perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome" come scrive l'evangelista Giovanni. I biblisti contemporanei paiono dimenticarlo.
L'ospedale cambia idea su Alfie o mente alla famiglia?
Ieri l'Alder Hey Hospital in cui è ricoverato Alfie Evans, alla luce di nuove prove, pareva aver accettato di valutare l'espatrio del bambino in una struttura estera. La notizia appariva positiva, ma l'avvocato ospedaliero, mentendo alla famiglia, ha rimesso la decisione ultima nelle mani del giudice che condannò Alfie. Intanto si attende la disponibilità del Bambin Gesù di Roma ad accogliere il bimbo.
La sindrome di Stoccolma dei catto-ostaggi del mondo
Il mondo è riuscito ad operare una sorta di sequestro del pensiero di tanti cattolici, che, nella sostanza, pensano che il pensiero laicista e massonico circa la storia della Chiesa abbia reale fondamento. E' la sindrome di Stoccolma del cattosequestrato.
Alfie's last hours tick away, his only hope is Pope Francis
After all the court rulings in favour of euthanasia the only hope left for for Alfie's parents in these final hours lays in the hands of the Catholic Church of which they are faithful followers. Alfie's father begs the Pope to take him and his son into the Vatican. "On March 28, the Holy Father received my asylum request to come to the Vatican.
Burke: Correggere il Papa per obbedire a Cristo
C’è chi accusa di disobbedienza quanti hanno espresso dubbi, domande e critiche all’operato del Papa, ma «la correzione della confusione o dell’errore non è un atto di disobbedienza, bensì un atto di obbedienza a Cristo e perciò al Suo Vicario sulla terra». Così il cardinale Raymond Leo Burke in questa intervista a La Nuova BQ, alla vigilia di un importante convegno che ci sarà a Roma sabato 7 aprile sul tema “Dove va la Chiesa”.
Primo giro a carte coperte, il governo è in salita
Le consultazioni iniziate ieri al Quirinale saranno un giro più che altro perlustrativo e non produrranno effetti particolari. Poi dovrà esserci un secondo giro, solo allora Mattarella svelerà le carte. Sullo sfondo un richiamo universale alla responsabilità. con la scusa che ce lo chiede l'Europa.
Ritratto di un terrorista e dell'ignoranza occidentale
Ahmed Hassan era considerato uno studente modello, finché non è diventato il mancato attentatore della metropolitana di Londra, lo scorso settembre. Era entrato clandestinamente nel paese ed è rimasto impunito. Ora è in carcere e il giudice lo esorta a studiare meglio l'islam, "religione di pace".