Lamentarsi con Dio è una forma di preghiera
Il Papa in udienza: "Lamentarsi è fede e preghiera. Abramo continua a credere in Dio e a sperare che qualcosa ancora potrebbe accadere. Altrimenti, perché interpellare il Signore, lagnarsi con Lui, richiamarlo alle sue promesse? La fede non è solo silenzio che tutto accetta senza replicare. Fede è anche lottare con Dio, mostrargli la nostra amarezza, senza “pie” finzioni".
Terrorismo, l'eccessiva leggerezza della politica
Ci si interroga sulle falle dell'intelligence dei paesi europei, quando non si riesce a prevenire un attentato come quello di Berlino. Ci si dovrebbe chiedere, piuttosto, con quanta leggerezza e approssimazione il terrorismo viene affrontato dai politici. Perché il problema è nella politica, più che nell'intelligence. E la vicenda Amri lo dimostra ancora una volta.
Il Jihad e quella quinta colonna anti-occidentale
Un fronte interno antioccidentale da decenni alimenta sentimenti di odio. Ad ogni attentati ci dicono, in un modo o nell'altro, che ce lo siamo meritato. Che gli jihadisti rappresentano la disperazione dei poveri del mondo. I jihadisti ne approfittano, fanno leva sul risentimento nei confronti dell’Occidente cristiano per reclutare militanti.
Russia, a metà strada fra comunismo e ortodossia
Cirillo, patriarca di Mosca, mette in guardia da facili nostalgie per il regime sovietico, al 25mo anniversario della sua caduta e all'avvicinarsi del 100mo anniversario della sua instaurazione. Lenin impose l'ateismo di Stato e perseguitò i cristiani. Ma il rapporto fra neo-comunisti e cristiani ortodossi, oggi, è paradossalmente buono.
Poletti e il cervello in fuga: smentito dai numeri
Se le dichiarazioni del ministro Poletti sulla fuga di cervelli hanno avuto un'eco mediatica così prorompente, una ragione c'è. Basta dare un'occhiata al report ufficiale Eurostat per capire quanto i nostri figli siano ridotti male. Nella classifica dei giovani senza impiego nè studio siamo davanti solo a Bulgaria e Grecia.
Il Natale in carcere di Mary, la Pulzella della vita
E’ famosissima in Canada e negli Stati Uniti. E’ nota al mondo più progressista così come ai vertici del Vaticano. Non si è mai limitata a denunciare le ingiustizie e a pregare. No, lei il male se lo è sempre preso su di sé accettando di rinunciare a tutto pur di riparare lo scempio dell'aborto. E in occasione della memoria dei Santi Innocenti è giusto parlare di lei, Mary Wagner, chiamata la Pulzella della vita, che ha trascorso il suo ennesimo Natale in carcere dopo aver tentato di dissuadere le donne da uccidere i loro figli.
Comunione ai divorziati risposati? Una menzogna
Il dibattito sull'ottavo capitolo della Amoris Laetitia dimentica generalmente la teologia sacramentale, ovvero il legame teologico che esiste tra sacramento del matrimonio e sacramento dell'Eucaristia. È qui che si capisce l'assurdità di permettere l'accesso alla comunione a chi è divorziato e risposato.
Israele, la Risoluzione dell'Onu è solo cinema
La Risoluzione 2334 dell'Onu con cui si vieta la costruzione di nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania e Gerusalemme Est, è stata approvata anche a causa della storica astensione degli Usa. Il problema resta, però: i territori su cui sorgono gli insediamenti ebraici non sono annessi a Israele. Sono zone extraterritoriali in cui vivono 400mila ebrei israeliani.
I martiri segnano la fine del paganesimo
Il martire è il testimone del messaggio di salvezza, della morte e della resurrezione di Cristo. A questo si aggiunge la coscienza del peccato che può esistere solo in una civiltà che coglie e percepisce la presenza del Mistero.
Farmacisti, parte la "coscrizione" per tutti gli abortivi
Ogni farmacia sia obbligata a fornire la pillola dei 5 giorni dopo. E’ la richiesta della Società medica per la contraccezione al Ministero della Salute. Un colpo di scure alla libertà dei farmacisti di non vendere prodotti abortivi, che diffonderebbe la pratica dell’omicidio pre-natale rendendolo ancora più insignificante.
La morte in scena nella guerra sporca
L'immagine del corpo di Amri appena ucciso fa da contraltare a quella dell'ambasciatore russo. Episodi gemelli che si contendono l'attenzione mediatica. Perché nella guerra sporca abbiamo fatto entrare la morte. Ciò che i tragici greci non avevano mai avuto il coraggio di fare. Abbiamo rinunciato alla mediazione tra orrore e razionalità.
I russi ampliano la loro presenza in Siria
Nonostante la tragica perdita del Coro dell'Armata Russa (precipitato nel Mar Nero, a bordo di un aereo militare), i russi possono ben festeggiare una vittoria strategica: la presa di Aleppo in Siria. E' solo l'inizio e non la fine della loro presenza nel paese arabo. Che rimarrà, presumibilmente, sotto la tutela militare di Mosca.