Trump corteggia i cattolici con un comitato ad hoc
Dopo essersi definitivamente convertito alla causa pro-life, Donald Trump ha radunato un comitato di 34 grandi intellettuali e attivisti di provata fede cattolica. Analoga operazione l'ha fatta nel mondo evangelico e pentecostale, con personalità anche qui, però, vicine al mondo cattolico.
Scontro fra i Vice, due approcci opposti a fede e politica
Dibattito fra i candidati vicepresidenti: Mike Pence che corre con Trump e Tim Kaine con la Clinton. Non solo rivelano due caratteri opposti, calmo il primo e aggressivo il secondo, ma anche due modi opposti di vivere la fede nella politica. Pence, protestante, cita Madre Teresa contro l'aborto. Kaine, cattolico "adulto" è pro-choice.
Mosul, lite fra turchi e iracheni prima della battaglia
E' prossima la battaglia per la riconquista di Mosul, la principale città irachena nelle mani dell'Isis. Ma prima ancora che si sparino i primi colpi, il governo turco e quello iracheno si scambiano accuse reciproche. Perché i turchi, stavolta alleati con i curdi locali, hanno una base a Bashiqa e il governo iracheno non li vuole.
Colombia, ha perso la pace? No, ha vinto la democrazia
Colombia, un referendum popolare ha bocciato la ratifica dell'accordo con la guerriglia marxista delle Farc. La maggioranza dei media commenta l'evento imprevisto come la "sconfitta della pace". Ma l'effetto è quello di una vittoria della democrazia: la rinegoziazione degli accordi coinvolge anche l'opposizione.
Violenza sui minori: un passo avanti. E due indietro
La violenza sui minori è molto diffusa anche in tempo di pace, specie nei paesi in cui è istituzionalizzata. Matrimoni forzati di minorenni e mutilazioni genitali femminili sono duri da combattere. Tre casi lo dimostrano: per una buona notizia di liberazione (in Italia) ce ne sono due cattive, in Tanzania e Sierra Leone.
Quorum o no, l'Ungheria difende l'Ue da sé stessa
Il referendum sull'immigrazione in Ungheria si è concluso, contro tutte le previsioni, con un mancato quorum, ma il governo Orban va avanti sulla sua strada. Anche perché, fra quel 45% di votanti, quasi tutti hanno votato No. Budapest si è auto-investita del compito di proteggere il confine Sud dell'Ue.
Aiuti solo in cambio del rimpatrio
Parte dall'Afghanistan il modello di accordo che poi potrebbe essere applicato dall'Ue a tutti i paesi di origine dell'immigrazione. Kabul, al prossimo vertice dei donatori a Bruxelles, sarà infatti posta di fronte all'aut-aut: ricevere nuovi aiuti (indispensabili) solo in cambio del rimpatrio di 80mila immigrati clandestini
UNGHERIA DOPO IL REFERENDUM di Luca Susic
Quell'ostentato odio saudita contro noi infedeli
Abdulaziz as-Sudais, imam della grande moschea della Mecca ha rivolto a milioni di fedeli una dura predica contro ebrei e cristiani. L'Arabia Saudita manifesta il disprezzo per l'Occidente anche nella pratica. Anche noi in Italia dovremmo essere indignati per la distruzione delle nostre attività in Yemen.
Ungheria al voto sull'immigrazione, le ragioni del No
“Volete che l’UE prescriva il ricollocamento obbligatorio di cittadini non ungheresi in Ungheria senza l’approvazione del Parlamento ungherese?” Gli ungheresi, domani, risponderanno a questa domanda. Per tutti i media europei devono rispondere Sì. Ma esistono anche le ragioni del No. Vediamole.
Shimon Peres visto da due grandi amici italiani
Shimon Peres ha intrattenuto un rapporto particolare con l’Italia, soprattutto perché ne ammirava «la lunga tradizione della tolleranza verso il prossimo e gli altri popoli». Nella cerchia dei suoi amici più stretti, Giancarlo Elia Valori, manager di aziende di Stato. Italiana pure una grande sua amica, Fiamma Nirenstein.
Usa e Arabia Saudita, la legge della discordia
Nonostante il veto di Barack Obama passa la legge con cui i familiari delle vittime dell'11 settembre possono denunciare l'Arabia Saudita per complicità con i terroristi. Si tratta di una sconfitta del presidente e si raggiunge il punto più basso delle relazioni fra Washington e Riad.
Così i leader corrotti dell’Africa si mangiano gli aiuti
Dittature, corruzione, malgoverno e scandali di ogni tipo: in molti Stati africani le malversazioni sono diventate norma quotidiana. E tuttavia, proprio per aiutare questi Paesi, la Commissione europea ha destinato 44 miliardi di euro per per ridurre l’immigrazione irregolare. Miliardi che già si sa che fine faranno.