La corsa agli armamenti sta accelerando
Una corsa agli armamenti così non si vedeva dagli anni '70 e '80, dagli anni bui della guerra fredda. Mentre in Vaticano si discute di disarmo nucleare, Corea del Nord, Cina, India, Russia, Usa provano le loro nuove armi. E negli Stati Uniti si torna a discutere di guerra nucleare nelle nuove simulazioni di guerra.
Catalogna, il secessionismo può sfociare in terrorismo
In Catalogna è stato proclamato uno sciopero generale, in teoria per i diritti dei lavoratori, in pratica a sostegno degli indipendentisti. Fra i leader sindacali spunta anche Carlos Sastre, vecchio terrorista degli anni '70 e '80. E anche i baschi scendono in campo con formazioni attigue ai terroristi dell'Eta.
Curdi dalle stelle alle stalle, rischiano di essere spartiti
In meno di un mese i curdi iracheni, dopo aver vinto contro l'Isis, stanno perdendo la guerra con un Iraq a maggioranza sciita. Diversa la sorte dei curdi siriani che continuano a espandersi, forti dell'appoggio degli Usa. Ma proprio per questo sono nel mirino della Turchia.
Liberia, anche il virus ebola alimenta la corruzione
Lotta al virus ebola: la Croce Rossa Internazionale denuncia che, sui 100 milioni affidati al personale di Liberia, Sierra Leone e Guinea, più di 5 mancano all'appello. Di questi 2,7 sono spariti in Liberia. Con la presidente Ellen Johnson Sirleaf doveva diventare un modello. Invece continua ad essere un paese arretrato perché corrotto.
Lotta alla corruzione, Il principe contro tutti
Una cinquantina di arresti al vertice della società saudita: nella battaglia di potere che sconvolge il regno, Mohammed bin Salman si sbarazza di tutti i suoi nemici. Situazione minacciosa anche in chiave internazionale.
La Chiesa africana fa i conti con sacrifici umani e vampiri
La conferenza episcopale del Gabon impegnata in una campagna contro i sacrifici umani e i crimini rituali che si intensificano all'approssimarsi delle elezioni politiche. E in Mozambico e Malawi la Polizia interviene per i...vampiri.
I fans europei dei terroristi islamici, la minaccia fantasma
Sayfullo Saipov, l'attentatore di New York, è orgoglioso del suo gesto, tanto che si rammarica di aver ucciso troppo pochi "infedeli". Ma l'aspetto più inquietante è costituito dalla zona grigia dei sostenitori del jihad, anche in Europa. In Italia sarebbero un terzo dei musulmani, in Francia e Regno ancora di più.
Terrore a New York, all'ombra del World Trade Center
Poco dopo le 15 di ieri, in un assolato pomeriggio a New York (erano le 20 in Italia), un furgone, appena noleggiato, si è lanciato contromano su una pista ciclabile del lungofiume di New York. Il bilancio provvisorio conta già 8 morti. L'unico sospetto, ferito e arrestato, è un immigrato dell'Uzbekistan. E ha urlato Allah Akbar.
Molto fumo e niente arrosto nell'inchiesta su Trump
Il dossier "Russiagate" non si arricchisce affatto con l'arresto di Manafort e Gates, né con la notizia del patteggiamento di Papadopoulos, tutti pezzi grossi della campagna elettorale repubblicana. Fra tutte le accuse il contatto fra Putin e la campagna elettorale non emerge. Si deve attendere e meditare prima di parlar di "nuovo Watergate".
Isis, ultimo atto. Iniziano i conflitti del dopoguerra
L'Isis, asserragliato sull'Eufrate nelle sue ultime roccaforti, al confine fra Siria e Iraq, è stretto fra l'offensiva dei regolari siriani (appoggiati dai russi) e dei ribelli siriani (appoggiati dagli americani) oltre che da quella dell'esercito iracheno. Ma iniziano i nuovi conflitti fra gli ex alleati. E ricomincia l'esodo dei cristiani iracheni.
L'Africa insanguinata da attentati e scontri politici
Nuovo attacco jihadista in Somalia: colpito un hotel di Mogadiscio prima di un vertice dell'anti-terrorismo. Sangue in Kenya, durante le elezioni contestate da Odinga contro Kenyatta. Sangue anche in Congo. E il Burundi vuole lasciare la Corte Penale Internazionale.
L'America Latina svolta a destra e abbandona i populisti
Il partito di centrodestra del presidente Macri vince la maggioranza parlamentare in Argentina. Ora il capo di Stato ha carta bianca per le sue riforme, in un paese che versa ancora in gravi condizioni economiche. Non è un caso unico: in tutti i paesi sudamericani le destre stanno prevalendo. Ecco le ragioni di una svolta.