• TALEBANI

    Afghanistan, un gasdotto può portare la pace

    Per la prima volta dall'inizio del lungo conflitto afgano, i Talebani propongono negoziati diretti con gli Stati Uniti. A contribuire a questa decisione, non solo c'è l'impossibilità di vincere sul campo e la rivalità interna con l'Isis, ma soprattutto la prospettiva di arricchirsi grazie al nuovo gasdotto TAPI. La cui costruzione richiede la fine della guerra.

    • ATTENTATO

    Russia: un militante dell'Isis uccide 5 persone

    Domenica 18 febbraio un militante dell’Isis ha attaccato la chiesa ortodossa di Kizlyar, nel Dagestan, una repubblica della Russia a maggioranza islamica, uccidendo 5 donne e ferendo 5 persone. Nel giugno del 2015 l’Isis aveva annunciato la creazione in Dagestan di una provincia caucasica del Califfato.

    • UNA SVOLTA?

    Pakistan: imam provano a ridurre la violenza islamica

    Oltre 1.800 imam pakistani hanno firmato una fatwa (sentenza, direttiva islamica) che dichiara “haram”, proibito, farsi esplodere e compiere altri atti di violenza in nome del jihad, la guerra santa islamica.

    • EGITTO

    Ucciso dai membri dell'Isis per il tatuaggio a croce

    Un giovane cristiano copto, Bassem Herz Attalhah, è stato ucciso nel Nord Sinai. Tre jihadisti hanno ordinato di mostrare il polso destro dove i cristiani della regione si fanno tatuare una croce e dopo l'omicidio hanno promesso che uccideranno altri cristiani.

    • SOTTOMISSIONE TEDESCA

    Immigrati: un terzo è pronto a combattere per l'islam

    Il governo della Germania fotografa l'esito di un'accoglienza stupida e buonista valuntando l’impatto sul crimine dell’arrivo degli immigrati in Bassa Sassonia: il numero dei reati commessi dai richiedenti asilo è salito in due anni dal 4,3 al 13,3 per cento (il 58,6 per cento delle donne stuprate erano tedesche), mentre gli studenti islamici sono fortemente radicalizzati.

    • SCENARI

    Tutti i possibili conflitti del 2018

    I conflitti latenti che potrebbero scoppiare nel corso dell'anno: lo Stato Islamico in Medio Oriente, Asia Centrale e Africa; il crescente rischio terrorismo in Europa; una recrudescenza della guerra in Ucraina; un conflitto aperto fra Iran e Arabia Saudita (e Israele); una ripresa del conflitto in Medio Oriente. E poi: Cina e Corea.

    • IRAQ

    Ninive, il difficile ritorno dei cristiani iracheni

    La riapertura al culto della chiesa di San Giorgio a Teleskoff, Iraq, segna un altro successo del programma di rientro dei cristiani nella piana di Ninive, nei villaggi che erano stati occupati dall'Isis. Ma il ritorno dei cristiani è un percorso irto di difficoltà.

    • CONVERSIONI

    Ex islamista: "Mio padre mi segregò ma Gesù mi liberò"

    Da piccola si domanda il senso di "un mondo crudele di cui non volevo far parte”. Fino al tentato sucidio, alla violenza e ai contatti con l'Isis. Ma "la Bibbia mi fologrò: Gesù è un Dio che chiede di amare i nemici". Ora, pur allontanata da casa, racconta la gioia cristiana ai musulamani.

    • IL MERCOLEDI' ROSSO DI ACS

    Cristiani in Medio Oriente: una luce rossa sull'indifferenza

    RedWednesday è l’iniziativa di Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) per ricordare i cristiani perseguitati in Medio Oriente illuminando di rosso chiese, scuole e addirittura il parlamento inglese: "Aiutare la Chiesa in Medio Oriente serve a salvare anche l'Occidente. Ecco perché dobbiamo rispondere al dramma di chi si sente abbandonato".

    -IL VESCOVO "AMBASCIATORE": NON LASCIAMOLI SOLI di Andrea Zambrano

    • SIRIA

    Fuga dell'Isis. Lo sporco segreto di Raqqa

    Lo sporco segreto di Raqqa è la ritirata concordata di migliaia di combattenti dell'Isis e delle loro famiglie. Concordata dopo regolare trattativa con i curdo-siriani appoggiati dagli Usa e dalla Coalizione. C'era il dubbio, ma ora è una certezza. E dove andranno tutti questi terroristi, armati e a piede libero? In Europa, molto probabilmente.

    • ISLAM

    Raqqa, andata e ritorno: gli jihadisti rientrano in Italia

    Un esercito di foreign fighters, dopo la caduta di Raqqa, capitale siriana di Isis, non ha altra scelta che riprendere la via dei Paesi d'origine. Tra cui l'Italia. Non c'è da stupirsi se, una volta tornati, gli jihadisti riprendano la lotta armata. E vengano considerati come "eroi" dagli islamisti che non sono mai partiti. 

    • ISLAM

    Mosul, l'Isis se ne va ma la sharia resta

    Mosul è stata liberata dall'Isis. E' finito il loro dominio improntato sull'applicazione rigidissima della sharia. Ma gli studenti che sono tornati all'università hanno trovato una brutta sorpresa: un codice di vestiario, fra cui il velo per le donne, obbligatorio per tutti, anche per i cristiani. Perché l'Isis è sconfitto, ma non l'islamismo.