Santi primi martiri della Chiesa di Roma
Il giorno dopo la solennità dei santi Pietro e Paolo, la Chiesa celebra i moltissimi martiri cristiani che furono uccisi brutalmente durante la prima persecuzione a Roma, avvenuta sotto Nerone e iniziata nel 64.
Santi Pietro e Paolo
I cristiani di ogni tempo devono molto ai santi Pietro e Paolo († 67), due Apostoli con carismi diversi ma uniti dallo stesso amore per Dio e per le anime, che con la predicazione, le sofferenze e la testimonianza data a Cristo con il loro personale martirio sotto Nerone hanno reso possibile la nascita della Chiesa.
san Cirillo di Alessandria
San Cirillo di Alessandria (c. 370-444), proclamato dottore della Chiesa nel 1882 da Leone XIII, venne chiamato in Oriente “sigillo dei Padri” per il modo in cui espose la dottrina dell’Incarnazione e difese l’ortodossia, svolgendo un ruolo centrale nella disputa cristologica che portò al Concilio di Efeso del 431.
Sant’Ireneo di Lione
Sant’Ireneo di Lione (c. 130-202), discepolo di san Policarpo, a sua volta discepolo di san Giovanni Evangelista, è stato il primo teologo vissuto dopo l’età apostolica a operare una sintesi organica del cristianesimo, lasciando in eredità una dottrina ricchissima.
san Josemaria Escrivá
“O sappiamo trovare il Signore nella nostra vita ordinaria, o non lo troveremo mai”, insegnava san Josemaria Escrivá (1902-1975), il fondatore dell’Opus Dei, che ebbe il merito di ricordare che tutti gli uomini sono chiamati alla santità, raggiungibile anzitutto con la santificazione del lavoro quotidiano.
San Guglielmo da Vercelli
San Guglielmo da Vercelli (1085-1142) è noto per i diversi monasteri fondati nell’Italia meridionale, tra cui il più famoso è quello di Montevergine.
Natività di san Giovanni Battista
San Giovanni Battista è l’unica creatura, insieme naturalmente a Maria Santissima, di cui la Chiesa celebra solennemente la natività, che cade sei mesi prima della nascita terrena di Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo.
San Giuseppe Cafasso
Don Giuseppe Cafasso (1811-1860) è stato uno di quei giganti di santità che illuminarono la Torino ottocentesca, piena di problemi sociali, adoperandosi a fare tutto “quello che può tornare a maggior gloria di Dio e a vantaggio delle anime”.
san Tommaso Moro
Quando Giovanni Paolo II proclamò san Tommaso Moro (1478-1535) patrono dei governanti e dei politici, ricordò che il messaggio dello statista inglese, martirizzato sotto Enrico VIII per aver difeso la libertà della Chiesa dalla pretesa supremazia religiosa del re, “parla agli uomini di tutti i tempi della dignità inalienabile della coscienza” e ne lodò “la sua passione per la verità”.
San Luigi Gonzaga
San Luigi Gonzaga (1568-1591), il brillante primogenito di una famiglia dell’alta nobiltà che era destinato a diventare marchese, decise risolutamente di lasciare tutto e seguire Cristo.
San Giovanni da Matera
Giovanni da Matera (c. 1070-1139), dopo un continuo peregrinare nel Meridione, ebbe una rivelazione divina che lo spinse a tornare in Puglia a ricondurre sulla retta via tante anime che rischiavano di perdersi, sia tra gli uomini che tra le donne. A Monte Sant'Angelo fondò la sua congregazione attorno al 1130.
san Romualdo
Il primo imperativo nella vita del fondatore dei Camaldolesi, san Romualdo (c. 951-1027), è stato la ricerca di Dio ed è per questo che egli andò continuamente in cerca di una santa solitudine, fondando eremi e piccoli monasteri in diverse parti d’Italia, in cui poter coltivare il necessario raccoglimento interiore.