sant’Antonio Maria Gianelli
Nato e cresciuto in un’epoca di accelerata secolarizzazione, tra Rivoluzione francese e Risorgimento, sant’Antonio Maria Gianelli (1789-1846), fondatore delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto, fu un mirabile esempio di sacerdote e vescovo acceso di carità per il prossimo e consapevole dell’urgenza di rilanciare un’adeguata formazione cristiana, volta alla salvezza delle anime.
San Norberto
San Norberto (c. 1080-1134), fondatore dei Canonici Regolari Premostratensi, era nato da una famiglia appartenente all’alta nobiltà e vicina alla corte del Sacro Romano Impero.
san Bonifacio
Missionario infaticabile, colto, appassionato della Parola di Dio, per il cui amore arrivò a mettersi in viaggio un’ultima volta a circa 80 anni, desiderando annunciarla ai pagani che non l’avevano ancora accolta e che di lì a poco l’avrebbero martirizzato. Il vescovo e monaco benedettino san Bonifacio (c. 673-754), chiamato l’Apostolo della Germania, ha avuto un ruolo determinante nella cristianizzazione nell’Europa centrale e con il suo zelo, come ha affermato Benedetto XVI, “promosse l’incontro tra la cultura romano-cristiana e la cultura germanica".
San Francesco Caracciolo
San Francesco Caracciolo (1563-1608) è spesso raffigurato mentre contempla il Santissimo Sacramento, perché l’adorazione eucaristica era il cuore delle sue giornate, notti comprese, e gli infiammava l’anima, alimentandone la carità. I suoi genitori, nobili e ricchi, lo battezzarono con il nome di Ascanio
Corpus Domini
“Come avete fatto a estrarre da una persona un pezzo di cuore vivente?”, è la domanda che pose nel 2005 Frederick Zugibe (1928-2013), esperto di medicina legale e docente alla Columbia University, dopo aver analizzato un frammento di Ostia consacrata (glien’era stato inviato un campione, ma non gli era stata rivelata la sua origine), che nel 1996 si era tramutata in carne sanguinante nella parrocchia di Santa Maria, a Buenos Aires.
santi Marcellino e Pietro
Nei primi secoli del cristianesimo i santi Marcellino e Pietro (†304), martirizzati durante le persecuzioni di Diocleziano, hanno goduto di grande popolarità.
San Giustino
San Giustino (c. 100-165), il primo filosofo santo, visse tutta la sua giovinezza in una continua ricerca della verità, passando da una scuola filosofica all’altra fino alla conversione a Cristo, che da quel momento testimoniò instancabilmente, prima con l’insegnamento e poi con il martirio.
Visitazione della Beata Vergine Maria
Dopo aver ricevuto l’angelico annuncio del suo concepimento verginale, accompagnato dalla notizia della maternità di Elisabetta, segno esplicito dell’onnipotenza di Dio, Maria partì da Nazareth per visitare l’anziana cugina e prestarle aiuto.
santa Giovanna d’Arco
La storia di santa Giovanna d’Arco (1412-1431), l’eroina che nel giro di un anno guidò la Francia a vincere battaglie decisive contro gli inglesi che ne occupavano il territorio, mostra in grado eccelso non solo che nulla è impossibile a Dio, ma ne rivela il concreto operare nella storia dell’uomo, innalzando gli umili che si abbandonano fiduciosi alla Sua volontà.
sant’Orsola Ledochowska
“Come i fiori hanno bisogno del sole, così i bambini hanno bisogno di serenità, di quella gioia che scaturisce dalla Fede e dall’amore di Dio”, diceva sant’Orsola Ledochowska (1865-1939), fondatrice delle Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, dette anche “Orsoline grigie” e in Italia chiamate semplicemente “Suore polacche”, alle quali la santa trasmise la sua idea di apostolato del sorriso, basata sulla consapevolezza che Qualcuno ci ha amati per primo.
san Germano di Parigi
Secondo l’agiografia scritta dal suo amico Venanzio Fortunato, san Germano di Parigi (c. 496-576), al quale è intitolata la celebre abbazia parigina di Saint-Germain-des-Prés, rischiò di non nascere, per il tentativo della madre di abortirlo.
Santissima Trinità
Fides omnium christianorum in Trinitate consistit, “la fede di tutti i cristiani si fonda sulla Trinità”, insegnava sant’Agostino sul mistero più grande che possa esistere, da noi professato ogni volta che ci facciamo il segno della croce e contenuto nella formula del Battesimo che Gesù stesso trasmise agli apostoli con un comando solenne: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28, 19).