Di Maio: chi di moralismo ferisce, il moralismo lo subisce
Lo scandalo provocato dai piccoli illeciti del padre di Di Maio, non è neppure paragonabile allo scandalo provocato dai padri di Renzi e della Boschi. Si tratta infatti di errori del passato che non hanno influito sulle scelte del governo. Più che altro, a ingigantire il tutto, è la pretesa dei 5 Stelle di essere diversi e più morali della "casta"
L'Italia non firma il Patto Globale. Meglio così
L’Italia non partecipa alla conferenza che si terrà il 10-11 dicembre a Marrakech, convocata per discutere e sottoscrivere il "Patto globale per una emigrazione sicura, disciplinata e regolare". Il premier Conte rinvia la discussione al Parlamento. Un'occasione per studiare meglio un documento nato con le peggiori premesse.
Come la Lega prosciuga i consensi dei 5 Stelle
La campagna elettorale non è mai finita, dopo le elezioni del 4 marzo. Le europee si avvicinano e ognuno dei due partiti di governo cerca di portare a casa più consensi possibili. In questa fase di governo vince la Lega, che, stando ai sondaggi, diventa partito di maggioranza nazionale. Delude il M5S che risulta in calo ovunque.
Italiani in fuga dal Venezuela, vittime della burocrazia
Gli italiani emigrati in Venezuela in ben altri periodi storici, adesso affrontano fame, crisi e repressione come tutti gli altri. E tentano di tornare in Italia. Ma l'impresa, come denunciano i rappresentanti degli italiani all'estero, si presenta molto più difficile del previsto, a causa delle burocrazia italiana che rende impossibili anche le cose facili.
L'Ue ferma l'immigrazione clandestina. Falso
La Mogherini, chiedendo il rinnovo dell'Operazione Sophia, targata Ue, dice che è servita a combattere la tratta del Mediterraneo. Ma senza la politica di limitazione delle attività delle Ong, gli accordi con la Libia, i porti chiusi, con Minniti e Salvini, non ci sarebbe stata alcuna riduzione degli sbarchi. L'Operazione Sophia non serve.
Il governo cerca un'uscita, ma c'è un piano B
Se il governo cadesse potrebbero esserci molti colpi di scena. Il primo effetto è la spaccatura dentro i 5 Stelle. La pattuglia di grillini, costituita da parlamentari alla seconda legislatura e quindi non più candidabili al prossimo giro, starebbe già cercando di riposizionarsi, magari costituendo un gruppo di “responsabili” in grado di appoggiare qualunque governo in questa legislatura.
Nord e Sud, un divario che il governo ormai ignora
La crisi finanziaria allarga ancora il divario fra Nord e Sud, che è sempre esistito. Lo constatano gli imprenditori di Assolombarda che chiedono, pragmaticamente, politiche differenziate per non affossare anche il Nord. Ma il governo procede nella direzione opposta. Considerando che anche la Lega ha mollato il Nord (anche nel nome).
Il governo del cambiamento è già del trasformismo
I rumors che vorrebbero FdI in marcia di avvicinamento verso l’esecutivo, anche per garantire al Senato, i voti necessari per assicurare al governo Conte una navigazione tranquilla. Il governo del cambiamento sta diventando il governo del trasformismo, con maggioranze variabili che finiscono per rafforzare Salvini.
Mattarella, presidenzialismo non dichiarato
Prima con le estenuanti trattative per trovare una maggioranza di governo, poi con gli interventi continui per rasserenare i mercati e l'Ue, la difesa della libertà di stampa dagli attacchi dei grillini, il contraltare alle promesse elettorali più irrealistiche... Mattarella sta diventando un presidente con potere decisionale, come mai in passato.
Sulla stampa M5S non può scagliare la prima pietra
Le contrapposizioni tra 5 Stelle e stampa si sono radicalizzate e ora si prepara una guerra senza esclusione di colpi. Ma anche i grillini hanno tratto vantaggio dall'informazione giustizialista, che ha finito per alimentare la spirale populista e l'affermazione delle forze anti sistema.
Il caso degli emendamenti del governo contro il governo
E’ alquanto anomalo che un governo si presenti sistematicamente diviso in Parlamento e che una delle due forze politiche sulle quali si regge la maggioranza presenti emendamenti per contrastare quanto propone l’altra. Fosse successo all’epoca della Prima Repubblica si sarebbe subito aperta una crisi di governo.
Contratto ambiguo, emergono crepe nel governo
Era realistico pensare che a ciascuno dei due partiti di governo importasse più che altro portare avanti le rispettive battaglie simbolo. Ma su tante materie “miste” o “neutre” Di Maio e Salvini avrebbero dovuto trovare la sintesi grazie al contratto di governo. Che però resta generico e ambiguo alimentando le frizioni.