Facebook: il mezzo è messaggio. Un'élite selezionerà i contenuti
Facebook rimuove contenuti sulla base di segnalazioni di utenti, o a causa di algoritmi che individuano contenuti offensivi. Adesso Zuckerberg mette in campo una squadra di Vip e professori (progressisti d'alto rango) per "moderare" i contenuti.
Paritarie azzoppate da una Cei debole, solo Meloni in soccorso
Il comunicato debole della Cei che esprime solidarietà alle paritarie, ma senza accennare allo sciopero in corso per non smentire Avvenire e il Forumfamiglie che hanno preso le distanze dalla protesta dei gestori. Sul fronte politico, tra i leader, solo Meloni (FdI) in soccorso delle scuole, si prepara a dare battaglia in Parlamento per detraibilità fiscale e credito di imposta sugli affitti.
Il silenzio della Chiesa sul lockdown è una resa ai barbari
La crisi globale del lockdown rappresenta l’assalto definitivo ai fondamenti della civiltà occidentale, costruita sui princìpi del Cristianesimo. Ma più ancora della resa della politica, del diritto e dei media ai nuovi tiranni, a impressionare è il silenzio dei leader cristiani, come se Dio non avesse nulla da dire in questa situazione: una bandiera bianca della resa che invita i barbari a prendere finalmente d'assalto le cittadelle della Cristianità.
I morti non mentono. Più autopsie per capire il Covid
Solo con l'autopsia si può capire chi muore di coronavirus o con il coronavirus. Solo le autopsie ci permettono di capire come funziona il Covid e come curarlo. E allora perché il governo continua a ribadire una linea di condotta contraria alle autopsie?
Ricatti e burocrazia: quei vescovi che non riaprono
Oggi ripartono in tutt'Italia le Messe col popolo. Ma non per tutti. Mondovì e Teggiano ostaggio della burocrazia ecclesial-governativa. A Pinerolo il vescovo terrà ancora chiuso. I motivi? «Contagi ancora alti in Piemonte». Ma è falso. Il ricatto ai preti: «Se non siete attenti ai poveri non vi ridarò le celebrazioni». La Messa diventa strumento di pressione, ma in fondo è coerente con la nuova Chiesa di Stato che si sta preparando.
Giovanni Paolo II, la musica che deve costruire l'uomo
Giovanni Paolo II era grande amante della musica e della musica sacra. Per il Papa "il mondo della cultura e dell'arte è chiamato a costruire l'uomo: a sostenere il cammino nella ricerca, spesso tormentata, del vero, del bene, del bello".
«Io, Wojtyła e la Verità da interrogare»
«Conobbi il professor Wojtyła e subito mi cambiò la tesi: “Lavora su Sartre per aiutare i marxisti a capire il loro errore antropologico e noi a prepararci ad affrontare la laicizzazione incalzante”. Aveva ragione perché sapeva leggere “storia” della persona umana alla luce dell’atto della creazione, del Principio, del logos. E parlava dicendo “sì, sì - No, no!”: sapeva che tutto ciò che è in sovrappiù proviene dal Maligno, dall’Antilogos, dall’Anticristo. Ci insegnava a porre domande sulla verità, rivelandoci la sua felicità. E non si vergognava di nulla perché tutto ciò che era in lui, virtù e difetti, lo orientavano a Dio. Da lui ho imparato che non si scherza impunemente con la verità e con il senso dell’uomo». A 100 anni dalla nascita il ricordo intimo di Giovanni Paolo II da parte del suo allievo Stanislaw Grygiel. E la sua eredità filosofica.
«Vi racconto san Giovanni Paolo II, il mistico e profeta»
Il 18 maggio di cento anni fa nasceva a Wadowice, in Polonia, Karol Wojtyla. Anche in “vacanza” sui monti, da Papa, «continuava a essere un mistico e contemplativo», racconta alla Nuova Bussola monsignor Alberto Maria Careggio, organizzatore dei suoi soggiorni estivi in Valle d’Aosta. «Soffrì molto nel non vedere riconosciute le radici cristiane e previde profeticamente a quali conseguenze andasse incontro l’Europa che si faceva atea». E un giorno, durante la guerra nell’ex Jugoslavia, patì «la sua piccola Passione», abbracciato a una grande croce, sotto la pioggia, per impetrare la pace.
LA MUSICA CHE DEVE COSTRUIRE L'UOMO di Aurelio Porfiri
Ricardo e il cancro: «Non lo temo, Cristo è con me»
Ricardo Pareja Álvarez, 21enne con un tumore ai polmoni, per cui sta pregando il mondo, ricorda a tutti come vivere anche di fronte all'epidemia: «La preghiera mi dà grazia. Sono entrato in un'altra dimensione: vivere in intimità con Dio che mi può chiamare in ogni momento», così questa «via crucis mi dà felicità». Il vescovo ha parlato di lui, tramite cui «il Signore ha generato una comunione che sta convertendo molti». Perciò Ricardo ha confessato: «Un tumore vale la bellezza di quanto sto vivendo».
Lo "scudo penale" blocca l'Italia per colpa della magistratura
In Italia si fatica a riprendersi dopo il lockdown perché tutti hanno paura di agire senza uno “scudo penale”: evidentemente sanno che la magistratura può dare vita a rumorose indagini, che magari finiscono con un nulla di fatto, ma che rovinano persone e carriere. E ciò accade perché la politica è debole e da anni piegata alla dittatura delle toghe.
Non rallegratevi, la conversione di Silvia è una sconfitta
«La tua civiltà sta morendo perché ha perso la fede. Avete le pance piene e le chiese vuote!», dice al padre la convertita di un romanzo per la quale l’educazione cristiana si era limitata ad un frettoloso battesimo. Ogni conversione all'islam rappresenta una ferita ma anche un profondo interrogativo per la comunità di fede abbandonata. Così è nella vicenda di Silvia Romano, per cui il suo parroco non doveva suonare le campane
Ultime follie da lockdown. Ci si chiede quanto sia servito
Si ricomincia a vivere? Sì, con quello che è rimasto in piedi. Perché dopo due mesi di lockdown e altre due settimane di libertà condizionata, la crisi economica, sociale e psicologica è devastante. Ne è valsa la pena? Sempre più studi mettono in discussione l'utilità del lockdown.