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San Pasquale Baylón a cura di Ermes Dovico

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Pakistan, per i giudici violentare le ragazze cristiane è ok
SENTENZA CONTRO HUMA

Pakistan, per i giudici violentare le ragazze cristiane è ok

Scandalosa sentenza dell'Alta Corte del Sindh contro la 14enne cattolica Huma Younus, rapita, violentata e costretta a sposare un uomo musulmano: il matrimonio è valido secondo la sharia perché Huma ha già avuto il ciclo mestruale. È la dimostrazione che le leggi pakistane, che vietano il matrimonio con minorenni, sono solo una facciata per garantirsi gli aiuti economici occidentali, Unione Europea in testa. La sentenza suona come una condanna per le migliaia di ragazze cristiane che subiscono la stessa sorte, conversioni forzate perpetrate attraverso rapimenti e violenze sessuali.


Dati e storie di maschi vittime di violenza
LA GUERRA FRA I SESSI/2

Dati e storie di maschi vittime di violenza

Le stime inglesi parlano di un quarto di vittime domestiche maschili, anche se molti non denunciano. Brooks, della Charity Mankind, ha dichiarato che «troppi restano in silenzio». La Bbc ha raccontato di uomini maltrattati che faticano a parlare per paura di non essere creduti, per vergogna e incapacità di difendersi. Le storie dei processi con donne condannate testimoniano che il problema è nelle coppie e nel sovvertimento dei ruoli.

 


Finanze vaticane, l’Egmont riammette l’Aif. Ecco perché
IL CASO

Finanze vaticane, l’Egmont riammette l’Aif. Ecco perché

In autunno, dopo il blitz dei gendarmi vaticani, aveva fatto rumore la sospensione dell’Autorità di informazione finanziaria della Santa Sede dal circuito internazionale Egmont. Della questione aveva parlato anche papa Francesco sul volo di ritorno dal Giappone. Ora, sotto la nuova gestione Barbagallo, i chiarimenti con l’Egmont e un protocollo d’intesa hanno condotto alla riammissione dell’Aif.


Coronavirus e panico, quali sono i doveri del giornalista
STAMPA E MALATTIA

Coronavirus e panico, quali sono i doveri del giornalista

Come gestire l'overdose informativa seguita al diffondersi dell'epidemia di coronavirus in Cina? I giornalisti hanno precisi doveri per evitare il panico, il sensazionalismo di cure miracolose e le teorie del complotto.

LA BOLLA MEDIATICA di Stefano Magni


San Tommaso e il Vangelo di Giovanni, un commento che illumina
L’OPERA DELL’AQUINATE

San Tommaso e il Vangelo di Giovanni, un commento che illumina

Nel suo poderoso commento al quarto Vangelo, pubblicato in due volumi grazie a una nuova iniziativa editoriale, san Tommaso d’Aquino sottolinea che «Giovanni insiste sulla Divinità di Cristo senza per questo tralasciare i misteri della sua umanità». Questo perché Gesù Cristo è «Via secondo la sua umanità ed è termine secondo la sua divinità».


La bolla mediatica del coronavirus e degli "angeli" che lo combattono
MALA INFORMAZIONE

La bolla mediatica del coronavirus e degli "angeli" che lo combattono

Allo Spallanzani di Roma hanno fatto un gran lavoro. Ma non è il primo team di ricerca che isola e studia il nuovo coronavirus che viene dalla Cina. Le notizie sparate in prima pagina, sulla "scoperta del secolo" rivelano piuttosto una serie di frustrazioni e rivendicazioni di una società italiana malata (ma non della sindrome cinese)


Abu Dhabi, un anno fa. L'equivoco sulle religioni resta
L'ANNIVERSARIO

Abu Dhabi, un anno fa. L'equivoco sulle religioni resta

A un anno dalla firma della Dichiarazione di Abu Dhabi restano i due equivoci di fondo: la volontà di Dio del pluralismo religioso e la collaborazione tra le religioni per la pace. Ma il punto è proprio questo: dalla visione che le religioni hanno del volto di Dio derivano poi le altre visioni sulla persona, la famiglia, la donna, la legge, la libertà. E la pace. 


Night to Shine: per celebrare le persone speciali
DISABILITÀ

Night to Shine: per celebrare le persone speciali

Night to Shine avrà luogo il 4 febbraioa a Roma presso l'Università Europea: alla presenza di circa 200 persone si celebrerà una serata che valorizza l'unicità della vita «incentrata sull’amore di Dio». Ecco il solo modo di dare veramente voce alle persone disabili.


Ecco perché in Africa il jihad vince
CONTINENTE NERO

Ecco perché in Africa il jihad vince

Esteri 03_02_2020 Anna Bono

Da due mesi c’è un crescendo di attacchi islamisti in Africa, malgrado 18 anni di interventi militari anche occidentali per sconfiggere i terroristi. Colpa di malgoverno, corruzione, tribalismo, vere zavorre per lo sviluppo dell’Africa. Gli Stati Uniti si arrendono e abbandonano il continente.


Londra, jihadista appena scarcerato torna a colpire
L'ATTENTATO

Londra, jihadista appena scarcerato torna a colpire

Un uomo entra in un negozio, alle 14 a Streatham High Road, nella zona Sud di Londra, e inizia a menare fendenti contro persone a caso con un lungo coltello. Sarà ucciso dalla polizia poco dopo. Era un radicale islamico di vent'anni, uscito dal carcere da una settimana.


"Viri probati? Una grave spaccatura nella Chiesa"
PARLA IL VESCOVO AGUER

"Viri probati? Una grave spaccatura nella Chiesa"

Viri probati e diaconesse? "Il Sinodo è stato sconcertante, frutto dell'ideologia progressista nella Chiesa". Scisma tedesco? "Roma intervenga prima che sia tardi, stanno portando avanti proposte scandalose". Abusi del clero? "Nelle diocesi ci sono vere e proprie lobby di preti gay". La Pachamama? "Un papa come Leone Magno non avrebbe mai permesso una simile aberrazione". C'è un vescovo che parla a tutto campo e senza peli sulla lingua dei fattori di crisi che attanagliano la Chiesa. È Hector Aguer, arcivescovo argentino che in questa intervista alla Nuova BQ denuncia tutti i frutti dell'iperprogressismo postconcliare. 


Nathan, nato da uno stupro. E pro vita «senza eccezioni»
LA STORIA

Nathan, nato da uno stupro. E pro vita «senza eccezioni»

Kathy Folan andava ancora al college quando venne stuprata. Poche settimane più tardi scoprì di essere incinta e, malgrado l’angoscia, decise di dare alla luce il suo bambino. Cercandogli una famiglia adottiva. Oggi lui, Nathan, ringrazia la madre e i genitori adottivi e respinge l’idea che lo stupro possa legittimare l’aborto: «La vita è vita, senza eccezioni»