• PRESSING SULL'EST EUROPA

    Niente crescita senza diritti Lgbti? È solo un ricatto

    Secondo uno studio di Open for Businness, i Paesi che non introducono i nuovi diritti Lgbti perdono il 2% di crescita del Pil ogni anno. La realtà economica dimostra il contrario. Paesi come Ungheria, Polonia e Romania crescono più rapidamente della media europea. Lo studio, voluto dalle nuove multinazionali, serve palesemente a coprire un ricatto.

    • LA STORIA

    Il martirio del clero polacco sotto il nazismo

    Il 29 aprile in Polonia, su iniziativa dei vescovi, si è celebrata la Giornata del martirio del clero polacco, in ricordo delle persecuzioni naziste che causarono la morte di 2812 tra sacerdoti e religiosi e della liberazione, nel 1945 (dopo un voto a san Giuseppe), del campo di concentramento di Dachau. Solo pochissimi sopravvissero a quell’inferno, come mons. Majdański, che testimoniò il carattere anticristiano del nazismo e la fede di coloro che condivisero con lui quell’esperienza.

    • LETTERA DELLA COMECE

    Aborto e Polonia, i vescovi contro il bullismo targato UE

    Con una lettera al presidente dell’Europarlamento, David Maria Sassoli, i vescovi della Comece hanno criticato la Risoluzione del 26 novembre 2020 che prende di mira la Polonia per le sue decisioni pro vita. La missiva smonta, Trattati alla mano, le falsità contenute nel documento approvato da 455 eurodeputati. E ricorda che l’aborto non rientra nelle competenze dell’UE e che la vita dei nascituri va protetta sempre.

    • GIORNATA DELLA MEMORIA

    La famiglia Ulma, trucidata per aver aiutato gli ebrei

    Durante l’occupazione nazista della Polonia circa un milione di polacchi, malgrado il rischio della pena di morte, aiutarono gli ebrei. Tra loro i coniugi Józef e Wiktoria, proclamati “Giusti tra le Nazioni”, massacrati con i loro sette bambini e otto ebrei a cui avevano offerto aiuto. La Chiesa cattolica ha iniziato nel 2003 il loro processo di beatificazione e, ad oggi, sono Servi di Dio. Ecco la loro storia...

    • EUTANASIA

    Un’altra vita “non degna” in Inghilterra. Stavolta è scontro con la Polonia

    Ancora una vittima del “miglior interesse”. Un cittadino polacco residente nel Regno Unito, in stato vegetativo, è condannato a morte da medici e giudici, ma il governo di Varsavia si appella alla Corte Europea, che dovrà decidere entro il 7 gennaio. Un caso che solleva anche il problema dei diritti dei malati all’estero.

    • POLONIA

    Dossier, così i servizi “rossi” ricattavano i sacerdoti

    Per capire certe accuse al defunto Gulbinowicz e ad altri prelati polacchi bisogna rileggere la storia. Il regime comunista combatteva ogni oppositore con la persecuzione fisica o psicologica. I servizi segreti preparavano dossier per ogni sacerdote e negli anni Settanta un migliaio di funzionari lavoravano solo per controllare la Chiesa, vista come nemica del sistema. Pochi erano i sacerdoti (circa il 10%) che collaboravano. Chi resisteva o “disturbava” poteva anche essere ucciso.

    • TRA POLONIA E GUATEMALA

    A Duda serve più coraggio pro vita, bene Giammattei

    Dopo la sacrosanta sentenza della Corte costituzionale, che vieta l’aborto eugenetico, Duda si è fatto intimorire dalle violenze degli abortisti e ha proposto un compromesso che la Chiesa polacca ha definito “una nuova forma di eutanasia”. Deciso, invece, il presidente guatemalteco Giammattei che ha fatto dimettere il ministro colpevole di un accordo (ora cancellato) con l'Ippf.

    • QUEL CHE CI PIACE CREDERE

    La Polonia e le "zone Lgbt free": notizia falsa

    Dalla von der Leyen a Biden, i potenti accusano la Polonia di avere zone "Lgbt free", peccato che la notizia sia falsa e sia stata creata da un attivista arcobaleno. I leader del mondo non hanno nemmeno verificato il fatto e lo hanno usato per promuovere diritti per i poveri discriminati (che discriminati non sono). E poi si chiedono perché il popolo accusato di "complottismo" non si fida di certi poteri.

    • INTERVISTA

    «“Opposizione totale” vuole il male della Polonia»

    “Opposizione totale” è il termine nato negli ambienti liberal polacchi che hanno perso, dopo anni al potere, le elezioni del 2015. Lavorano per creare conflitti sociali e dare un’immagine negativa del Paese all’estero. La Bussola intervista Jacek Karnowski, redattore capo di “Sieci”

    • 100° ANNIVERSARIO

    Consacrata al Sacro Cuore. E la Polonia fermò i comunisti

    Il 27 luglio 1920, di fronte all’avanzata dell’Armata Rossa, i vescovi polacchi consacrarono la nazione al Sacro Cuore di Gesù. In risposta alle loro lettere, Benedetto XV promosse preghiere per la Polonia, derise dai comunisti. Che nei giorni dell’Assunta, però, dovettero fare i conti con quello che passò alla storia come “Miracolo della Vistola”.

    • VITTORIA ALLE PRESIDENZIALI

    La Polonia di Duda, speranza per l’Europa che resiste

    È stato un testa a testa al cardiopalma quello tra il presidente uscente Andrzej Duda (51% dei voti), cattolico e conservatore, e Rafał Trzaskowski, sostenuto da tutti i partiti di centrosinistra. Una sfida simile a quella di Davide contro Golia, che tra il 28 giugno e il 12 luglio ha visto scatenarsi l’establishment politico-mediatico internazionale per tentare di ribaltare l’esito del primo turno. Ma malgrado la propaganda contro Duda, ha vinto la Polonia cosciente della crescita economica di questi anni, del ruolo della famiglia e della propria identità. Ultimo baluardo europeo contro l'imperante relativismo.
    - UNA SCELTA DI CIVILTÀ, di Wlodzimierz Redzioch

    • LE BUGIE DI MENTANA

    La Polonia fu cattolica solo dopo il conflitto mondiale

    Nel Paese era presente la più grande comunità ebraica del mondo. Ancora adesso la Polonia orientale è ortodossa e sono presenti i musulmani. La nazione divenne prevalentemente cattolica solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, per lo spostamento dei suoi confini, per lo sterminio degli ebrei e per l’atteggiamento eroico tenuto dalla Chiesa cattolica durante il periodo sovietico.