Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Teresa d’Avila a cura di Ermes Dovico
CONSEGNATA DA DUDA

Polonia, la massima onorificenza al venerabile don Blachnicki

Ascolta la versione audio dell'articolo

Conferito postumo, dal presidente polacco Andrzej Duda, l’ordine dell’Aquila Bianca al venerabile Franciszek Blachnicki, il sacerdote impegnato in favore dei giovani e assassinato nel 1987 dai servizi segreti comunisti.

Attualità 09_08_2023

Il presidente della Polonia, Andrzej Duda, ha conferito la massima onorificenza polacca al venerabile Franciszek Blachnicki (1921-1987), il sacerdote assassinato dai servizi segreti comunisti, perseguitato dal regime sovietico per l’opera a favore dei giovani.

Don Blachnicki è stato tra le figure più significative della Chiesa polacca sotto il giogo comunista. Questo ex prigioniero dei campi di concentramento e di detenzione nazisti si impegnò, per tutta la sua vita sacerdotale, a sottrarre all’indottrinamento comunista la gioventù polacca. Nel 1954 organizzò per la prima volta l’Oasi dei figli di Dio, destinata ai chierichetti. Nel 1957 avviò il movimento nazionale Crociata dell’Astinenza, che avrebbe dovuto essere una risposta al problema sempre più profondo dell’alcolismo nella società. Per questo motivo fu imprigionato. Nel 1963 il sacerdote tornò all’idea di organizzare ritiri nelle Oasi, idea da cui nacque il Movimento Chiesa Vivente e poi il Movimento Luce e Vita (Swiatlo Życie). Per dare l’idea dell’impatto dell’attività di don Blachnicki, basta ricordare che negli anni 1964-1989 ai ritiri organizzati dal Movimento Luce e Vita parteciparono circa due milioni di giovani. Luce e Vita, uno dei movimenti di rinnovamento della Chiesa secondo gli insegnamenti del Concilio Vaticano II, oggi opera in oltre 30 Paesi.

Dopo l’introduzione, il 13 dicembre 1981, della legge marziale, don Blachnicki scampò all’arresto soltanto perché si trovava a Roma. Decise di rimanere in esilio per aiutare gli emigranti polacchi e per diffondere l’iniziativa delle Oasi in altri Paesi. Nel 1982 si stabilì a Carlsberg, nella Germania Ovest, dove venne poi assassinato – com’è emerso di recente – da due agenti dei servizi segreti comunisti. Così, il nome di don Blachnicki si aggiunge a quello degli altri 18 sacerdoti polacchi uccisi durante il regime comunista: e questi sono soltanto i casi accertati.

Tornando alla consegna dell’onorificenza postuma, le celebrazioni si sono svolte il 6 agosto in un luogo importante per il “popolo delle Oasi”: la città di Kroscienko, nel sud-est della Polonia. Il presidente Duda in persona ha voluto consegnare l’ordine dell’Aquila Bianca al moderatore generale del Movimento Luce e Vita, padre Marek Sędek, e alla responsabile dell’Istituto Madre Immacolata della Chiesa, Urszula Pohl. Duda ha sottolineato che l’ordine dell’Aquila Bianca è «una decorazione di una Repubblica di Polonia libera, sovrana e indipendente». «Ecco perché don Franciszek Blachnicki merita in particolare questo ordine: per aver lottato per una Repubblica di Polonia indipendente e sovrana», ha aggiunto il presidente polacco, spiegando che l’onorificenza «non viene assegnata per meriti alla Chiesa o alla fede, è una decorazione per meriti per la Repubblica di Polonia. A don Franciszek Blachnicki va il merito di aver combattuto per una Polonia sovrana». E lo faceva aiutando i giovani ad avere un senso interiore di libertà.

Nel 1995 è cominciato, nella diocesi di Katowice, il processo di beatificazione di questo sacerdote. Don Blachnicki è già venerabile: nel 2015 papa Francesco ha infatti riconosciuto l’eroicità delle sue virtù. Adesso, con le prove che parlano del suo assassinio in odio alla Chiesa per mano dei servizi comunisti, il carattere della causa di beatificazione potrebbe cambiare, divenendo un processo di un «martire per la fede».

***
Foto: Przemyslaw Keler - Cancelleria del Presidente della Polonia 



POLONIA

Avvelenato dai comunisti, emerge la verità su don Blachnicki

Chiuse, in Polonia, le indagini sulla misteriosa morte del venerabile don Blachnicki († 1987), amico di Wojtyła. Per le prove raccolte, fu assassinato dai servizi segreti comunisti. E ora la causa del sacerdote, inviso al regime per l’opera a favore dei giovani, potrebbe vagliare il martirio per la fede.

POLONIA

Leader Lgbt, era la spia comunista che tradì il prete amico di Wojtyła

Oggi si vede apparire accanto al sindaco Rafał Trzaskowski, candidato di sinistra alle presidenziali polacche. La sua associazione Pro Humanum, che promuove l’ideologia Lgbt, ha ricevuto quasi due milioni di złoty dal comune di Varsavia. Lei è Jolanta Lange, ma di recente si è scoperto che il suo vero cognome è Gontarczyk. Si tratta di un’ex spia comunista che insieme al marito tradì la fiducia del venerabile don Franciszek Blachnicki (†1987), morto in esilio forzato in circostanze molto strane e con alle spalle una vita di persecuzioni da parte del totalitarismo nazista prima e sovietico poi. Oggi un'inchiesta cerca di far luce sulla sua morte e sull'eventuale ruolo dei Gontarczyk, gli ultimi a vederlo in vita.