Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Espedito a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
India

Nel Jharkhand i gruppi estremisti indù istigano i tribali Sarna contro i cristiani

I tribali Sarna hanno sequestrato una chiesa in un villaggio vicino alla capitale del Jharkhand, Ranchi, ne hanno rimosso la croce e l’hanno rinominata “Sarna Bhavan”, luogo di culto Sarna

 

Il 20 ottobre in un villaggio vicino a Ranchi, la capitale dello stato indiano di Jharkhand, un gruppo di tribali Sarna, rivendicandone il possesso, ha rinominato una chiesa “Sarna Bhavan”, luogo di culto Sarna, e ha rimosso la croce in cima all’edificio. In realtà è solo la proprietà del terreno su cui sorge la chiesa  che potrebbe essere contestata perché forse acquisita illegalmente. La gravità dell’espisodio, al di là di come si risolverà la disputa, sta nel clima di tensione crescente di cui, secondo Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians, sono responsabili i gruppi induisti di estrema destra che “vogliono dividere, causare tensione e ampliare il divario tra i Sarna e i cristiani”. Il Jharkhand nel 2017 è stato in nono stato dell’India ad adottare una legge contro le conversioni religiose, paradossalmente intitolata “Legge sulla libertà di religione”, che proibisce di convertire ad altre religioni la popolazione di fede induista. Il Jharkhand è governato dal partito nazionalista indù, il Baratya Janata Party, che è anche il partito del governo nazionale. I gruppi estremisti indù sono molto potenti e a farne le spese sono le minoranze religiose. I Sarna che hanno rimosso la croce accusano da tempo i missionari cristiani di operare conversioni forzate e di sconfinare nei territori tribali sperperandone le risorse. Qualche anno fa – racconta Sajan K George – è sorta una disputa a proposito di una statua della Madonna. La statua indossava un sari indiano e abbracciava Gesù come fanno le donne tribali. I Sarna vi hanno visto un “funesto tentativo  di confondere le credenze locali nella speranza di spingere i tribali a passare dal [culto] di ‘Madre Natura’ a quello di ‘Madre Maria’”.