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Emigranti

L’Oim in America Centrale contro l’emigrazione irregolare

L’Oim in collaborazione con enti e autorità locali organizza in Honduras, El Salvador, Messico e Guatemala attività di informazione e assistenza agli emigranti. Altrettanto fa l’Unicef per i minori

Migrazioni 15_09_2019

 

L’Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni, sta per avviare in Messico, Honduras, Guatemala e El Salvador delle campagne per prevenire, fornendo informazioni e assistenza, l’emigrazione irregolare. Una analoga campagna verrà condotta dall’Unicef in Nicaragua, in favore dei minori. Tutte le iniziative si basano sui risultati di oltre 2.800 interviste e si svolgeranno in coordinamento con oltre 100 partner locali. In Messico i risultati dell’indagine hanno mostrato che il 97% degli emigranti in transito sono fortemente intenzionati a regolarizzare la loro permanenza nel paese, ma il 59% ha dichiarato di non sapere che documenti sono necessari. Inoltre il 49% ha detto di non sapere a chi rivolgersi per sapere come emigrare in modo regolare. Nei tre stati del Triangolo settentrionale – Honduras, Guatemala e El Salvador – l’80% degli intervistati si è detto desideroso di ricevere informazioni sui canali migratori regolari e la maggior parte hanno dichiarato di essere disposti a impegnarsi per ottenere i documenti necessari per emigrare regolarmente. Tra il 59 e il 70% hanno detto di voler studiare, svolgere lavori dipendenti o autonomi in alternativa all’emigrazione irregolare. In Nicaragua il 60% degli adolescenti intervistati hanno risposto di non conoscere neanche la differenza tra viaggiare regolarmene e irregolarmente. Quindi la campagna destinata ai minori si concentrerà nella spiegazione di che cosa vuol dire emigrare in modo regolare e di che cosa si deve fare. Le campagne sono supportate a livello locale da una rete di punti informativi creati da organizzazioni e istituzioni formate dall’Oim e dalle controparti governative. Questa rete fornirà informazioni personalizzate sull’emigrazione regolare e sulle opportunità locali di occupazione e integrazione. A seconda dei paesi, tra l’81 e l’89% dei soggetti intervistati hanno detto di volersi rivolgere a un centro di informazione.