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Asia

La prefettura apostolica cinese di Xinxiang ha un nuovo vescovo

La nomina episcopale di monsignor Francesco Li Jianlin è stata annunciata il 5 dicembre dalla Santa Sede

La nomina episcopale di monsignor Francesco Li Jianlin, nuovo vescovo della prefettura apostolica cinese di Xinxiang, annunciata il 5 dicembre dalla Santa Sede e la concomitante cerimonia della sua ordinazione svoltasi in Cina a Weihui, nella provincia di Henan, vanno lette come una vittoria del Partito comunista cinese sulle chiese sotterranee, quelle cioè che rifiutano di entrare a far parte dell’Associazione patriottica cattolica cinese, fondata nel 1957 da cattolici fedeli al Partito comunista cinese. La prefettura apostolica di Xinxiang non era infatti priva di un vescovo. Come ricostruisce l’agenzia di stampa AsiaNews, “già dal 1991, quando questa Chiesa del nord dell’Henan stava iniziando a ricostruirsi dopo gli anni terribili della Rivoluzione culturale, era stato designato un vescovo nella figura del giovane sacerdote padre Zhang Weizhu, oggi 67enne. La sua ordinazione era stata approvata da Roma, ma mai da Pechino, per il suo rifiuto di aderire all’Associazione patriottica. Per impedirgli di svolgere il suo ministero, monsignor Zhang Weizhu è stato più volte sottoposto dalle autorità locali a prolungate restrizioni della sua libertà e a repressioni delle attività pastorali. La più clamorosa fu il vero e proprio raid della polizia con cui nel maggio 2021 venne smantellato un seminario ‘clandestino’ che questo presule aveva aperto nell’Hebei per quanti volevano prepararsi al sacerdozio senza aderire agli organismi ufficiali controllati dal Partito comunista cinese”. Nel 2011 l’Associazione patriottica aveva nominato monsignor Li Jianlin vice-direttore e segretario generale del Comitato per gli Affari ecclesiali cattolici della provincia di Henan. In questa veste aveva firmato la circolare che, attuando le disposizioni del Partito comunista sulla educazione, ha vietato ai minori di 18 anni l’accesso alle chiese, “una delle forme più palesi di negazione della libertà religiosa oggi in Cina – commenta AsiaNews – oltre che un modo molto concreto di ostacolare la trasmissione della fede”. Proprio pochi giorni prima dell’ordinazione di monsignor Li Jianlin, il 2 dicembre, il mancato rispetto del divieto è stato sanzionato dall’Associazione patriottica che ha disposto la chiusura della chiesa di una comunità cattolica nella città di Xuchang. I fedeli hanno trovato la porta della chiesa chiusa con un lucchetto. “È stato verificato – si legge nella notifica firmata dall’Associazione patriottica e dal Comitato per gli Affari ecclesiali – che il 30 novembre 2025 la chiesa cattolica di Hupin Road ha violato le normative pertinenti consentendo a dei minori di entrare nella chiesa e suonare strumenti musicali. Questo incidente costituisce una violazione dei requisiti di conformità che regolano la gestione dei luoghi di culto. In conformità alle disposizioni di vigilanza applicabili, alla vostra chiesa viene pertanto ordinata la sospensione delle attività per una rettifica completa”.