Il Libano ha deciso di facilitare l’iscrizione all’anagrafe dei bambini nati nel paese da rifugiati siriani
Nuove regole eliminano la complessa e costosa procedura necessaria per registrare i figli consentendo a più di 50.000 bambini di andare a scuola e di fruire dei servizi sanitari e sociali
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In Libano risiedono attualmente 976.000 rifugiati siriani, molti dei quali si trovano nel paese da anni. Gli adulti sono registrati, ma decine di migliaia di bambini non lo sono perché i loro genitori non li hanno iscritti all’anagrafe entro il primo anno di vita come prevede la legge libanese e per rimediare avrebbero dovuto avviare una procedura complessa e costosa. La mancata registrazione comporta però seri problemi. I bambini che non sono iscritti all’anagrafe non possono andare a scuola, essere vaccinati e ricevere altre forme di assistenza sanitaria. Il governo libanese di recente ha quindi deliberato che tutti i bambini siriani nati in Libano tra il gennaio del 2011 e il febbraio del 2018 non registrati potranno esserlo senza che i genitori debbano presentare ricorso. Il provvedimento consentirà a oltre 50.000 piccoli siriani di ottenere i documenti di identità di cui hanno bisogno. Si tratta di un importante passo avanti per migliaia di famiglie: “i documenti legali sono molto importanti per i rifugiati – spiega Mohammad Jarjowi, il legale dell’International Rescue Committee – li aiutano a migliorare le loro condizioni di vita e la loro situazione finanziaria. Questo provvedimento fa risparmiare loro tempo e denaro”. Inoltre, adesso che molte famiglie siriane stanno pensando di tornare a casa, disporre del certificato di nascita dei figli diventa ancora più importante. È infatti indispensabile per oltrepassare il confine, dimostrarne i legami famigliari e, una volta in Siria, poterli iscrivere a scuola e ai servizi sanitari e sociali. L’Unhcr e i suoi collaboratori legali stanno fornendo assistenza alle famiglie affinché possano approfittare delle nuove disposizioni governative.