Elezioni in Israele, è sfida tra Lapid e Netanyahu
L’1 novembre si vota in Israele per eleggere il nuovo parlamento (120 deputati). Il Paese è alle prese con un’instabilità politica senza precedenti. Secondo i sondaggi né il blocco che sostiene Netanyahu (Likud) né quello dell’attuale premier Lapid (Yesh Atid) riuscirà ad avere una chiara maggioranza.
Sorpresa in Brasile: Bolsonaro vola nei sondaggi
Bolsonaro, dato per perdente già al primo turno, in realtà vola nei sondaggi. Odiato come solo Trump e Orban prima di lui, ha comunque dato impulso all'economia brasiliana e la popolazione lo riconosce. Lula cerca il voto dei cattolici, nascondendo sotto il tappeto la sua agenda Lgbti. Per ora sono dati quasi alla pari.
Ucraina: russi in difesa, ma pronti al contrattacco
Nonostante le gravi perdite, Kiev mobilita tutti gli uomini disponibili. I russi fortificano il fronte di Luhansk e invitano gli abitanti di Kherson (in gran parte filorussi) a evacuare per evitare rappresaglie ucraine: un modo per evitare stragi di civili, e forse per preparare una nuova mossa da est.
La nuova strategia russa per paralizzare l’Ucraina
L’attacco con droni e missili da crociera sta causando gravi danni a rete elettrica, Internet e trasporti ucraini. Tre gli obiettivi di Mosca: mettere in crisi i rifornimenti delle truppe rivali, impedire a Kiev di esportare parte della sua produzione elettrica e minare il consenso verso Zelensky.
Potere assoluto a Xi Jinping, solo il Vaticano non se ne accorge
La conclusione del XX Congresso del Partito Comunista Cinese segna l'accentramento totale del potere nelle mani di Xi Jinping, ben oltre le previsioni. Xi si prepara a tempi di guerra, mette Taiwan nel mirino e nomina solo suoi fedelissimi: priorità è il suo potere e la modernizzazione dell'esercito, non più l'economia. È un chiaro segnale che anche con la Santa Sede, che ha appena annunciato il rinnovo dell'Accordo per la nomina dei vescovi, non saranno tollerate ingerenze.
- VIDEO: CINA-VATICANO, PICCOLI PASSI NELLA DIREZIONE SBAGLIATA, di Riccardo Cascioli


Nato e democrazie, la difesa non passa solo dalla guerra
Con la crisi russo-ucraina, l'atlantismo da semplice alleanza militare a difesa delle democrazie liberali, si è trasformato in una ideologia manichea fondata su uno spartiacque morale assoluto tra il bene (l'Occidente) e il male (la Russia putiniana). Ma in questo modo si esclude la possibilità per singoli paesi membri - come l'Italia - di svolgere un ruolo di mediazione per risolvere pacificamente i conflitti, come già accaduto in passato.
- INTERVISTA / MARIJA PAVLOVIC: «MARIA CI VUOLE TESTIMONI DI PACE», di Alessandro Rimoldi
«Per l’Iran l’hijab obbligatorio è come il muro di Berlino»
Una delle figure rappresentative della rivolta delle donne iraniane contro il regime degli Ayatollah è la giornalista e blogger Masih Alinejad, che dall’esilio americano alimenta la protesta attraverso i social media. Ma manda un avviso anche al mondo libero: «O i Paesi democratici si uniscono per porre fine al terrore islamico, o i terroristi islamici metteranno fine alla democrazia».

Trump sul 6 gennaio, il giorno mai passato
Alla fine è stato votato un ordine di comparizione, in veste di testimone, per il presidente Donald Trump, spiccato dal Comitato 6 Gennaio, istituito per indagare sull'assalto al Campidoglio. Trump risponde con una lettera di fuoco, in cui denuncia ancora la frode elettorale. Il voto si avvicina e gli americani sono fermi al 2020.
La rivolta di Evin, un segnale al regime di Teheran
Inizia la quinta settimana di proteste in Iran. Nel carcere di Evin è scoppiato un incendio, a seguito di una rivolta. Il centro di detenzione è famoso in tutto il mondo per essere uno dei più duri, soprattutto per prigionieri politici e stranieri arrestati dalla Repubblica Islamica.
Il XX Congresso: la ri-stalinizzazione della Cina
Per ironia della sorte, il XX Congresso del Partito Comunista Cinese, apertosi ieri, segna una svolta come il XX Congresso del Partito Comunista Sovietico, ai tempi di Chrushev. Ma la segna in senso opposto. È una “ri-stalinizzazione” della Cina, un ritorno al totalitarismo maoista, con Xi Jinping.
Bombardate le città ucraine, altro passo nell'escalation
Missili sulle città e soprattutto sulle infrastrutture ucraine, risposta immediata alla distruzione del ponte di Kerch. E così si compie un altro passo nell'escalation del conflitto. Nel frattempo i russi cambiano il comandante delle operazioni: il generale Surovikin, veterano delle guerre in Tagikistan, Cecenia e Siria.
Gambia, 66 bimbi morti per uno sciroppo?
Scatta l'allarme dell'Organizzazione mondiale della Sanità. Dopo la morte di ben 66 bambini in Gambia, si apre un'inchiesta. A causarne il decesso potrebbe essere stato lo sciroppo per la tosse che era stato somministrato loro. Se così fosse, le responsabilità della ditta farmaceutica indiana sono evidenti. Quelle del governo del Gambia, altrettanto.