Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santi Proto e Giacinto a cura di Ermes Dovico

Esteri


Cina, da rivolta contro il lockdown a ribellione contro Xi Jinping
COMUNISMO CINESE

Cina, da rivolta contro il lockdown a ribellione contro Xi Jinping

In Cina la rivolta contro i lockdown dilaga in tutto il Paese, dopo un incendio a Urumqi che ha provocato dieci morti, una strage aggravata dalle misure Zero Covid che hanno impedito ai soccorsi di intervenire. Ora i manifestanti non attaccano solo le autorità locali, ma il regime stesso. La protesta interroga anche le nostre coscienze. 


Ucraina, Polonia e Baltici vogliono spingere la Nato alla guerra
CONTRO LA RUSSIA

Ucraina, Polonia e Baltici vogliono spingere la Nato alla guerra

Dietro l'intenzione della Polonia di trasferire in Ucraina le batterie di missili Patriot ricevute dalla Germania, sta la volontà di coinvolgere direttamente la NATO nel conflitto contro la Russia. Il segretario Stoltenberg cerca di smarcarsi, ma la situazione diventa molto rischiosa e il passaggio dalla "belligeranza indiretta" all'impegno in prima linea sui campi di battaglia potrebbe essere breve.


Brasile, elezioni contestate. Ma i giudici sono con Lula
BOLSONARO

Brasile, elezioni contestate. Ma i giudici sono con Lula

Dopo le elezioni presidenziali in Brasile, che hanno dato la vittoria a Lula, aumentano i dubbi sulla regolarità del voto. Ma la magistratura agisce come cane da guardia della sinistra, arrivando a bloccare i conti in banca di chi organizza le manifestazioni. E per controllare il voto, il compito spetta al giudice de Moraes, alleato di Lula. 


L'incubo terrorista torna a scuotere la Città Santa
ATTENTATI

L'incubo terrorista torna a scuotere la Città Santa

Due esplosioni in mezz'ora causano la morte di un sedicenne e venti feriti a Gerusalemme. L'estrema destra chiede la linea dura e l'ambasciatore britannico conferma la vicinanza a Israele, mentre Hamas al contrario dice che «l'occupazione sionista paga il prezzo per i suoi crimini». In tutta l'area è caccia ai jihadisti.


Clima e inquinamento, l'Africa non è una vittima
DOPO LA COP27

Clima e inquinamento, l'Africa non è una vittima

Esteri 22_11_2022 Anna Bono

Alla Conferenza Internazionale sul clima, chiusasi domenica in Egitto, ancora una volta al centro dei negoziati c'è stata l'entità del risarcimento che i paesi ricchi (considerati gli inquinatori) devono pagare ai paesi poveri, che ne sarebbero le vittime. Ma la realtà dell'Africa dimostra che i primi a danneggiare l'ambiente sono proprio i governi africani. Come dimostrano il Congo, l'Uganda, il Tanzania... 
- VIDEO: IL SOTTOSVILUPPO, NON LO SVILUPPO, DANNEGGIA L'AMBIENTE, di Riccardo Cascioli
- COP27, L'EUROPA FIRMA LE CAMBIALI PER IL FUTURO, di Luca Volontè


Iran, la rivolta continua. E il regime non la capisce
POLVERIERA

Iran, la rivolta continua. E il regime non la capisce

La Repubblica islamica è entrata nel terzo mese di proteste, a seguito della morte di Mahsa Amini legata all’obbligo del velo. Il governo accusa i manifestanti di complicità con i servizi segreti occidentali. Ma la crisi ha radici lontane ed è aggravata da un’economia in declino.


Il Gop vince la Camera. La sua "sconfitta" è un mito
ELEZIONI USA

Il Gop vince la Camera. La sua "sconfitta" è un mito

La vera notizia politica negli Usa è che i Repubblicani hanno vinto alla Camera, dunque hanno vinto le elezioni di metà mandato. E hanno posto fine alla lunga carriera politica di Nancy Pelosi, presidente della Camera dal 2019 e già capogruppo dei Democratici da ben vent’anni. Perché allora tutti parlano di una "sconfitta" del Gop?


Trump torna in lizza e non lo fa da perdente
ELEZIONI USA

Trump torna in lizza e non lo fa da perdente

Donald Trump annuncia la sua candidatura per le presidenziali del 2024. Considerato ormai come un "cavallo zoppo" dal Partito Repubblicano, dopo i risultati deludenti delle elezioni di metà mandato, ha però molte frecce al suo arco. E se il partito è profondamente trasformato per merito suo, anche il rivale DeSantis è un "suo prodotto". 


Crisi dei missili, Biden calma i bollenti spiriti di Polonia e Ucraina
GUERRA IN UCRAINA

Crisi dei missili, Biden calma i bollenti spiriti di Polonia e Ucraina

Il missile caduto su una fattoria polacca a Przewodow non era russo ma ucraino: l'antiaerea, cercando di intercettare missili russi, ha colpito per errore il territorio polacco. Crisi rientrata, ma in queste ore di tensione è emersa la volontà di governi Nato, quali Polonia e Repubbliche Baltiche, di affiancare l’Ucraina nel tentativo di forzare la mano per portare l’Alleanza Atlantica verso un maggiore e pericoloso coinvolgimento nel conflitto. Tentativo sventato dagli Stati Uniti.
- VIDEO. TUTTI POLACCHI CON I MISSILI DEGLI ALTRI, di Riccardo Cascioli


Missili sulla Polonia. Si apre la nuova crisi Nato-Russia
GUERRA IN UCRAINA

Missili sulla Polonia. Si apre la nuova crisi Nato-Russia

Tutta l’Europa resta col fiato sospeso. Przewodów, un paese polacco, vicino al confine con l’Ucraina, è stato colpito da due missili non identificati. Due i morti. Incidente o provocazione? I missili parrebbero essere russi ed era in corso un massiccio bombardamento sull'Ucraina. La Nato aspetta, la Russia denuncia la "provocazione". 


Fra Biden e Xi c'è dialogo, ma anche molti equivoci
IL VERTICE A BALI

Fra Biden e Xi c'è dialogo, ma anche molti equivoci

La prima stretta di mano fra Xi Jinping e Joe Biden dall’inizio della nuova amministrazione americana è, in sé, un fatto storico. Ma i due leader parlano due lingue diverse anche nei concetti. Possono anche esprimere la stessa posizione formale, su Taiwan e Ucraina, ma la intendono in modi opposti.


Russi via da Kherson, inizia la nuova fase del conflitto
GUERRA IN UCRAINA

Russi via da Kherson, inizia la nuova fase del conflitto

Per ora è solo un annuncio e gli ucraini lo prendono con cautela, ma il ministro della Difesa russo Shoigu ha annunciato in televisione che intende abbandonare Kherson, per ritirarsi sulla riva orientale del Dnepr. La guerra può entrare in una nuova fase, perché i russi parlano insistentemente di negoziati per consolidare lo status quo.