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SECONDO ROUND

Biden contro Trump ancora nel 2024? Tutto porta a pensarlo

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Biden vuole ricandidarsi, nonostante l'età. Trump, se si votasse oggi, vincerebbe le primarie repubblicane. Insomma, le elezioni del 2024, salvo imprevisti, sarebbero esattamente il secondo round del voto alle presidenziali del 2020. La maggioranza degli americani, però, vorrebbe candidati nuovi. 

Esteri 25_04_2023
Trump e Biden

La settimana politica americana inizia con un piccolo terremoto mediatico. Tucker Carlson, il popolare commentatore televisivo di Fox lascia la rete di Murdoch, accusato di essere il primo responsabile della causa di diffamazione che è costata alla rete 787 milioni e mezzo di dollari (patteggiati, prima di finire di fronte a un giudice).

La vicenda è squisitamente politica, perché riguarda ancora le elezioni presidenziali del 2020. Carlson aveva dato voce e spazio a quelli che parlavano di brogli elettorali a favore di Joe Biden e a danno di Donald Trump, chiamando in causa anche la Dominion, ditta produttrice delle macchinette per il voto elettronico. La Dominion ha fatto causa al network di Murdoch e ha ottenuto l’enorme somma nel patteggiamento. Murdoch ha scaricato le colpe su Carlson. E questi se ne è andato ieri, ponendo fine al programma più seguito della rete negli ultimi anni. Si può dire che questo sia il primo colpo del secondo round del duello Trump-Biden. Perché, incredibile a dirsi, sarà ancora questo il duello più probabile per la Casa Bianca nelle presidenziali del 2024.

Prima di tutto: Biden ha intenzione di candidarsi per un secondo mandato e l’annuncio ufficiale potrebbe arrivare oggi stesso, secondo le previsioni. Dopo il suo viaggio in Irlanda, ha risposto ai giornalisti di non aver cambiato idea: “Ho già fatto i conti con questa decisione. Il viaggio ha solo rafforzato il mio ottimismo su ciò che si può fare”. Già in febbraio aveva dichiarato al giornalista David Muir, della ABC: “È mia intenzione quella di iniziare la campagna. Ci sono molte altre cose che dobbiamo portare a termine a breve, prima che inizi la campagna”.

Biden, a 80 anni compiuti, è già il più anziano presidente della storia americana. Si candiderà quando ne avrà 81 ed entrerebbe in carica a 82. Mal portati, a giudicare da tutte le gaffe, le amnesie, le incertezze, di cui gli americani sono stati spettatori in questi primi due anni e mezzo di amministrazione. Chi si fiderà? Solo un americano su quattro ritiene che Biden debba ricandidarsi, secondo un sondaggio della NBC (una rete “amica” per i Democratici). Ma anche all’interno della sinistra americana, poco meno della metà lo vorrebbe ancora vedere in corsa per la Casa Bianca nel 2024.

Per far sì che le prossime presidenziali siano la perfetta riedizione di quelle del 2020, dall’altra parte deve tornare Trump. E, stando a tutti i sondaggi, sarà ancora il lui il candidato del Grand Old Party. La sua popolarità è addirittura cresciuta dopo che è stato incriminato a New York, per l’affaire Stormy Daniels.

Secondo l’ultimo sondaggio, quello effettuato da Harvard, Trump prenderebbe il 55% dei voti se si facessero le primarie oggi. Lo sfidante più forte, potenzialmente, è Ron DeSantis, il governatore della Florida che però non ha ancora annunciato la sua intenzione di candidarsi. E prenderebbe meno della metà dei voti di “The Donald”: appena il 20%. Gli altri non sono neppure competitivi. Fra gli sfidanti ufficiali, l’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley ha attualmente solo il 4% dei consensi e l’imprenditore Vivek Ramaswamy il 2%. La media dei sondaggi nazionali, effettuata da RealClearPolitics dà ancora in vantaggio Trump su tutti gli altri, con il 53% (DeSantis, se si candidasse, prenderebbe il 23%). Sono già iniziate le manovre anche nel resto del partito Repubblicano. Ben 51 membri della Camera, 9 del Senato e 2 governatori (West Virginia e South Carolina) hanno già dato il loro endorsement a Trump.

In Europa è opinione comune che, se Trump dovesse essere candidato di nuovo, Biden vincerebbe a man bassa. I sondaggi negli Usa dimostrano il contrario. Secondo lo stesso sondaggio Harvard, Trump batterebbe Biden 45% a 40%, se si votasse oggi per le presidenziali. E addirittura vincerebbe con 10 punti di vantaggio, 48% a 38%, se a sfidarlo fosse l’attuale vicepresidente Kamala Harris.

In termini storici, cioè cercando di rilevare le preferenze sull’operato di un presidente piuttosto che dell’altro, un sondaggio Wall Street Journal, il 48% approva l’operato di Trump nei suoi quattro anni di presidenza, mentre il 42% approva Biden finora.

Biden perderebbe anche contro un candidato ignoto. Alla domanda “voteresti per il presidente in carica o per lo sfidante repubblicano”, senza sapere chi sia quest’ultimo, solo il 41% degli americani dichiara che voterebbe Biden, contro il 47% che sceglierebbe qualsiasi repubblicano si presenti (i dati sono del sondaggio Nbc di due giorni fa).

Si tratta però di una corsa a chi è meno impopolare. Al di là delle preferenze interne ai partiti, ponendo la domanda sulla scelta fra Biden e Trump, la maggioranza degli americani non vorrebbe nessuno dei due. Ed è solo per le dinamiche politiche determinate dalle elezioni primarie, oltre che per la mancanza (almeno finora) di alternative più appetibili, che si ritroverebbero a dover scegliere ancora fra i due anziani sfidanti del 2020, in un surreale secondo round. Come abbiamo visto, secondo il sondaggio NBC, solo il 26% degli americani pensa che Biden dovrebbe candidarsi di nuovo e appena il 35% vorrebbe di nuovo vedere Trump in corsa.