Gli Usa colpiscono Assad oltre che i jihadisti
L'obiettivo dei bombardamenti statunitensi in Siria è la milizia Al Nusrah (Al Qaeda), ma anche l'esercito regolare siriano che combatte contro Al Nusrah. Gli Usa mirano a rafforzare le milizie loro alleate. Ma evitando di allargare la coalizione anche a Damasco, non fanno altro che prolungare il conflitto.
Bimbi abortiti e fatti a pezzi per vendere gli organi
Bambini abortiti e fatti a pezzi per rivenderne, con tanto di tariffario, gli organi. Lo scandalo sta facendo il giro del mondo: sotto accusa è il colosso abortista, Planned Parenthood, inchiodato da alcuni video in cui appare il direttore dei servizi medici che discute la vendita di organi dei bimbi abortiti.
Londra e Parigi si "accorgono" di un problema europeo
Solo in questa settimana, con lo scoppio dei disordini dei clandestini a Calais, Londra e Parigi iniziano a parlare dell'immigrazione africana come di un problema europeo e non locale. Grecia e Italia sono le porte di ingresso, Francia e Gran Bretagna le destinazioni. Che fare?
La guerra ai curdi fa bene solo al Califfo
L’offensiva turca non sta provocando grossi danni allo Stato Islamico se si esclude qualche raid poco più che simbolico contro alcuni check-point nei pressi del confine turco. Le vere vittime dei raid aerei e dei bombardamenti d’artiglieria sono le milizie curde, essenzialmente quelle turche del Pkk.
Allah grande e pieno di "grazie". Anche in vacanza
Il re del Marocco ha deciso di concedersi una settimana di vacanza estiva e, dal momento che ama le spiagge, ha scelto di trascorrerla in un’isoletta greca. Ma in Marocco mancano le spiagge? Certo che no, ma re ha fatto un’opera buona, vista l’attuale situazione economica greca. Insomma, vacanze islamicamente corrette.
Così avanza la terza generazione dei "Neocon"
Dopo 54 anni e troppe polemiche, la bandiera che fu della Confederazione “sudista” è stata ammainata dall’edificio che a Columbia ospita il parlamento del South Carolina. La controversia è un “a volte tornano” del politicamente corretto americano, ma non tutto è trivialità. Uno degli aspetti seri della vicenda fa capo a William Kristol, fondatore e direttore dal settembre 1995 del settimanale The Weekly Standard.
Un Paese cristiano nelle mani dei guerriglieri jihadisti
Nella Repubblica Democratica del Congo le provincie dell’est, sono infestate da bande e gruppi armati islamisti. Decine di villaggi sono stati attaccati e distrutti, centinaia i morti, migliaia gli sfollati. Così un Paese dove i cristiani sono maggioranza rischia di venire assoggettato col terrore all’islam radicale.
La statua di san Vladimir che farà grande Putin
E poi dice che uno tifa Vlad! No, non l’Impalatore vampiresco, ma lui, Vladimir Putin. Che ha annunciato l’erezione di una colossale statua di Vladimir I il Santo, Gran Principe di Kiev e cristianizzatore della Russia. Putin vuole forse usare la tradizione cristiana come instrumentum regni, ma chi se ne importa?
E no caro presidente Obama, australopiteco sarà lei
Nella sua recente visita ad Addis Abeba, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è visto concedere il privilegio più unico che raro di ammirare i resti, datati 3,2 milioni di anni fa, dell’australopiteco “Lucy” esposti per la prima volta senz’alcuna protezione, tanto che li ha potuti toccare. Poi, una clamorosa gaffe…
Quella fuga in moto è già nella leggenda
Vera o falsa che sia la notizia della morte del mullah Omar, Il leader spirituale del movimento dei Talebani e vice di Bin Laden, resterà sempre nella nostra memoria la scena (vera o falsa che sia) del il barbuto mullah che se la svigna in una nuvola di polvere a bordo di un scassata motocicletta.
Le cento e una morte del mullah Omar
Da quando nel novembre 2001 fuggì da Kandahar per rifugiarsi in Pakistan e riorganizzare la resistenza talebana contro gli americani, il mullah Omar, leggendario leader dei talebani afghani, è stato dato più volte per morto. Per questo la notizia diffusa ieri sulla sua morte va presa con la dovuta cautela.
QUELLA FUGA DA LEGGENDA IN MOTO di Luigi Santambrogio
Nate per farsi esplodere. Ecco le bambine del jihad
I jihadisti hanno introdotto una modalità di combattimento nuova per l’Africa: gli attentati suicidi. I Boko Haram per realizzarli usano donne e soprattutto bambine: anche solo di dieci anni. Le fanno saltare in aria nei mercati, nelle stazioni degli autobus e in altri luoghi affollati. Nel solo mese di luglio quasi 400 morti, uccisi da una ventina di ragazzine.