Tokyo 2020 e guerra fredda, una defezione dalla Bielorussia
Nelle Olimpiadi di Tokyo 2020 abbiamo avuto anche l’occasione di rivivere le emozioni della Guerra Fredda. Un’atleta della repubblica ex sovietica della Bielorussia, la velocista Tsimanouskaya, ha defezionato in Polonia
Cosa dobbiamo attenderci dai disordini in Tunisia
Dieci anni fa, dopo il rovesciamento del governo dell’ex presidente Ben Alì, dalla Tunisia era partita un'ondata migratoria enorme verso l'Italia. Ora, la destituzione del governo da parte del presidente Saied può dare origine a uno scontro molto duro. Cosa potrebbe accaderci?
Afghanistan, gli Usa se ne vanno. La Cina arriva
Dopo il ritiro di Usa e Nato e la rapida avanzata dei Talebani, la “questione afghana” diventa prioritaria per Russia e Cina che rischiano di dover fare i conti con un Paese che potrebbe presto tornare in mano agli studenti coranici. Primi accordi a Tianjin fra il regime di Pechino e i Talebani.
Di nuovo il Biafra, la tragedia delle guerre di secessione
In Africa, l'incapacità di superare le logiche tribali per formare una nazione porta a guerre di secessione, tuttora molto frequenti. Il Biafra, che proclamò la sua secessione nel 1967, fu poi vittima della prima tragedia umanitaria africana dopo tre anni di guerra. Ora si torna a parlare di Biafra con il processo Ndami Kanu, leader secessionista.
L'Afghanistan abbandonato nelle mani dei Talebani
Da quando è iniziato il ritiro degli Stati Uniti e di tutti i contingenti della Nato, in maggio, i Talebani sono tornati all'offensiva. In questi tre mesi hanno conquistato la metà dei distretti afghani e quasi tutti i valichi di frontiera. Kandahar è sul punto di cadere e di trasformarsi nella capitale provvisoria del loro Emirato.
Scontri violenti in Tunisia, rischio guerra civile
Il presidente Saied sospende il Parlamento e liquida il primo ministro Mechichi dopo le violente proteste di domenica originate dalla malagestione della pandemia da parte del governo. Ma dietro le decisioni del presidente c'è l'intenzione di fermare l'espansionismo dei Fratelli Musulmani, la minaccia più grave per le democrazie fragili del Nordafrica. E l'Europa e l'Italia sono chiamate a schierarsi per evitare la guerra civile e ulteriori flussi migratori verso le nostre coste.
Il pregiudizio Ue contro Polonia e Ungheria
Polonia e Ungheria sono sotto accusa l'una per la legge "anti-Lgbt" e l'altra per una presunta violazione dell'autonomia della magistratura. Ma in Spagna e Austria i governi rispettano ancor meno la magistratura. E nessuno dice nulla.
Etiopia, dalla guerra nel Tigrai alla carestia indotta
Etiopia ancora alle prese con la guerra civile nel Tigrai, la regione che ha proclamato la sua secessione e che l'esercito di Addis Abeba non è ancora riuscito a riconquistare. Il governo di Abiy ha dichiarato il cessate il fuoco unilaterale, ma i tigrini non ci stanno. A farne le spese la popolazione, vittima di una carestia provocata dalla guerra.
Irlanda, con la scusa del virus proibite Comunioni e Cresime
Il governo di Dublino mantiene da mesi il divieto di celebrare Prime comunioni e cresime con il pretesto di evitare le feste che ne seguono. I vescovi denunciano un attacco alla libertà religiosa, ma è la testimonianza di una Irlanda sempre più anticattolica.


Gli Usa non sanno che fare delle proteste cubane
Le proteste a Cuba sono organizzate negli Stati Uniti? Questo è quanto ripete L’Avana da quando sono incominciate le manifestazioni contro il regime. Ma i fatti suggeriscono un’altra storia: l’amministrazione Biden, che voleva discontinuità con il predecessore Trump anche alleggerendo le sanzioni a Cuba, è stata colta impreparata.
Violenze in Sudafrica, dietro c’è la collera zulu (pro-Zuma)
Almeno 212 le vittime dopo le più violente manifestazioni di protesta dall’apartheid. A scatenare la rivolta la condanna a 15 mesi dell’ex presidente Zuma, zulu, da tempo al centro di scandali. Beni saccheggiati per un miliardo di dollari nel solo KwaZulu-Natal. In ritardo l'intervento delle forze dell’ordine, che stanno riprendendo il controllo.
Rivolta contro l'assurdità del Green Deal europeo
Rivolta contro il Green Deal europeo, il piano ecologista Fit for 55, presentato da Ursula von der Leyen. Ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 richiederebbe azzerare l'economia dei combustibili fossili. I costi della transizione graveranno su famiglie, imprese e consumatori. Si oppongono sette commissari, i Paesi dell'Europa centrale e gli industriali.