Tragedia in Oregon, una guerra contro i cowboy
Una famiglia di ranchers non vuole vendere la sua terra al governo, per un incendio padre e figlio vengono condannati a una pena "sproporzionata" (a detta dello stesso giudice distrettuale), la popolazione locale si ribella e ad essa si unisce una milizia armata. E finisce in tragedia. Una storia americana che pare d'altri tempi.
Le molte conversioni di Marco Rubio
Marco Rubio, uno dei candidati repubblicani alla presidenza degli Usa, si è convertito molte volte e alla fine è sempre tornato cattolico. Ha compiuto escursioni nel mormonismo e nel protestantesimo battista, per tornare poi nella Chiesa di Roma. Opportunismo? No, è ricerca sincera della verità.
Accusano la multinazionale degli aborti: arrestati
Il tribunale di Huston, in Texas, ha incriminato alcuni pro-life e scagionato dalle accuse l’organizzazione abortista Planned Parenthood. In un video girato da una organizzazione pro-life, si accusava la multinazionale degli aborti di aver venduto i feti abortiti a laboratori di ricerca. Planned Parenthood è finanziata dal governo.
Tre milioni di disperati in arrivo. Come controllarli?
I ministri degli Interni dell’Unione europea si sono riuniti a Amsterdan per discutere la revisione di Schengen. Allo studio la proposta di creare un corpo europeo di guardie di frontiera con cui gestire i flussi migratori in arrivo e la possibilità estendere i controlli alle frontiere interne fino a due anni.
Affonda il governo di unità. Libia sempre più nel caos
La Libia è nel caos più totale e la crisi politica e militare sta degenerando in un tutti contro tutti che neppure il nuovo governo di riconciliazione nazionale di al-Sarraj voluto dall’Onu sembra riuscire ad arginare. E il Parlamento di Tobruk, in mano alle forze laiche, ha pure respinto la fiducia ad al-Sarraj.
Soldati Usa contro l’Is in Siria, ma non sono graditi
Gli Stati Uniti sembrano voler inviare forze terrestri a combattere in Siria superando l’esclusione, assicurata finora da Barack Obama, di boots on the ground nella guerra allo Stato Islamico. Lo ha annunciato il vice presidente Joe Biden: «Se non c'è soluzione politica, siamo pronti per una soluzione militare».
Primarie repubblicane, mai sottovalutare Sarah Palin
Alla vigilia delle elezioni primarie, emergono i più estremisti di entrambi i partiti, Bernie Sanders a sinistra e Donald Trump a destra. Ma quella di Sanders è una corsa in salita e la sua bolla di consensi è probabilmente destinata a scoppiare. Trump... non si sa. E l'appoggio che gli dà Sarah Palin non è affatto da sottovalutare. L'animatrice del conservatorismo non è "rozza".
Un'altra strage di studenti firmata dagli jihadisti
Quattro jihadisti fanno irruzione nell'università di Charsadda, presso Peshawar, in Pakistan e fanno una strage di studenti. Un leader talebano rivendica, il portavoce del movimento smentisce. Ma non è la prima volta che i terroristi islamici mirano agli studenti, loro obiettivo prioritario.
Il governo c’è, ma non l’accordo contro l’Isis
La credibilità del nuovo governo di riconciliazione nazionale libico, e della comunità internazionale che lo sostiene verrà presto messa alla prova dalla necessità di fermare il rapido espandersi dello Stato Islamico. L’esecutivo, composto 32 ministri per accontentare tutte le fazioni coinvolte, per ora resta in Tunisia.
Due anni di Isis: una rassegna di orrori
L'Onu ha pubblicato il suo rapporto su due anni di crimini dell'Isis in Iraq. Stima che le vittime civili siano quasi 19mila e i profughi interni 3 milioni e mezzo. Con questa rassegna di orrori, di esecuzioni condotte nei modi più crudeli, abbiamo solo una piccola idea di ciò che vuol dire vivere sotto le bandiere nere del Califfato.
Deir Ezzor, lo Stato islamico getta la maschera
Deir Ezzor, capoluogo dell'est della Siria, principale centro petrolifero del Paese, è teatro di una sanguinosa battaglia fra l'Isis e l'esercito regolare. Il Califfato cerca la rivincita, dopo le sconfitte subite a Ramadi e Aleppo. E per questo sfodera la sua peggiore violenza. A Deir Ezzor, luogo di deportazione degli armeni.
Desert Storm 25 anni dopo Fu vera gloria?
Venticinque anni fa, tra il 17 e il 18 gennaio 1991, iniziò l’operazione Desert Storm, la guerra di una coalizione a guida statunitense, con mandato delle Nazioni Unite, di cui l’Italia faceva parte, contro l’Iraq di Saddam Hussein, che aveva invaso e occupato il Kuwait. Appena pochi anni prima, con la guerra tra Iraq e Iran, Saddam appariva come il migliore alleato dell’Occidente. Ma Desert Storm servì davvero a qualcosa?