Famiglia, attacco all'eredità di Giovanni Paolo II
Un nuovo Motu Proprio - Summa Familiae Cura - dà l'assalto all'Istituto per il Matrimonio e la famiglia creato da san Giovanni Paolo II, che cambia denominazione e status. Un forte segnale di discontinuità che sottolinea la totale diversità di giudizio, rispetto a Giovanni Paolo II, sulla realtà attuale della famiglia e della società e sul compito della Chiesa.
- IL DOCUMENTO IN SINTESI, a cura di Lorenzo Bertocchi
«Alla fine della vita Dio non delude»
«Non pensare mai che la lotta che conduci quaggiù sia del tutto inutile. Alla fine dell’esistenza non ci aspetta il naufragio: in noi palpita un seme di assoluto». Lo ha detto papa Francesco nell'udienza generale dedicata a "educare alla speranza".
Sulla linea di Amoris Laetitia
Con la lettera apostolica in forma di Motu proprio Summa familiae cura, papa Francesco rifonda l’Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. L’istituto voluto dal santo papa polacco fu definito nel 1982 e affidato, come primo preside, alle cure del cardinale Carlo Caffarra, oggi apparentemente cambia solo il nome, in realtà muta anche l’orizzonte di riferimento
Muller: «Solo la Chiesa può dare speranza alla società»
Il Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della fede ospite della giornata del Timone a Staggia senese: «Compito primario della Chiesa, di fronte alla società e in ogni ambito è quello di ampliare gli orizzonti dell’umano, allargando in continuazione i confini della sua razionalità».
«Servono voci che chiedano chiarezza su AL»
Il vescovo Schneider difende l'operato del professor Seifert, allontanato per aver rispettosamente chiesto chairezza su alcune frasi di Amoris Laetitia e auspica che altre voci, dopo i cardinali dei Dubia, si alzino per difendere la dottrina
Carlo Caffarra, un ricordo personale e spirituale
"Ho vissuto la dipartita del card. Carlo Caffarra con dolore e serena fiducia. Ma anche «di ogni cosa perfetta ho visto il limite» (Sal 118,96)" Un ricordo personale dell'arcivescovo di Bologna. Una riflessione sulla teologia, sulla morte, sulla liturgia e su quei dubia rimasti senza risposta.
Il santo per i cui miracoli accorrono anche gli islamici
Benedetta in Libano una statua di san Charbel Makhluf. Già tantissimi i prodigi e le guarigioni operate per sua intercessione. Tra i miracolati non ci sono solo cristiani, ma anche musulmani. E molte sono le conversioni
I fedeli in rivolta stoppano l'omoeretico Martin
Negli Stati Uniti i cattolici "della strada" si sono fatti sentire e hanno impedito con le loro proteste che istituzioni di rilievo del mondo cattolico dessero spazio al gesuita James Martin, autore di un libro (Building a bridge) che viene visto dai suoi critici come una forma di appoggio al modo di vita LGBT.
Che strepiti sul Papa buono: vuoi pace? Prepara la guerra
la parentela tra la santità e la vita militare è tale che lo stesso san Paolo non trovò di meglio che usare termini militareschi. La decisione di fare di papa Roncalli patrono dell’esercito è in linea logica con quel che visse e disse, visto che fu proprio lui ad elogiare i suoi anni in divisa.
«Il futuro della Chiesa si decide nella liturgia»
Nel decennale del Motu proprio Summorum Pontificum che liberalizzava la messa in forma straordinaria l'ex prefetto della Congregazione ribadisce un concetto già espresso da Bendetto XVI.
-SARAH: "USCITE DAL GHETTO" di Andrea Zambrano
"Non siete tradizionalisti, ma cattolici. Uscite dal ghetto"
Il Cardinal Sarah sprona i Gruppi Stabili a continuare la diffusione della forma straordinaria della messa. "La Provvidenza vi ha affidato la missione di beneficiare tanti con l'usus antiquior, uscite dal ghetto tradizionalista perché non lo siete: siete cattolici, come me e il Papa".
Libri liturgici: interpretare o applicare?
Il motu proprio di Papa Francesco sulla revisione dei testi liturgici non mette in discussione i principi delle traduzioni e raggiunge una maggior precisione in relazione ai Vescovi e alle Conferenze Episcopali. Inoltre sembra introdurre una buona disciplina.