Dio non è morto, il film sul processo alla fede
Nei cinema italiani è sbarcato God's not dead 2, sequel di una prima pellicola in cui un professore ateo veniva affrontato da un giovane e caparbio studente cristiano. Questa volta la dura battaglia per la difesa della fede si svolge in un'aula di tribunale. L'imputata, un'insegnante di storia, difende la verità dei Vangeli.
La Svezia, offesa con Trump, nasconde il suo problema
A più di una settimana di distanza dalla “gaffe” di Donald Trump sulla Svezia, il dibattito non è ancora cessato. In tutta Europa si grida allo scandalo, ma il problema è reale: Stoccolma tace sulla violenza degli immigrati. Dal 2005 non vengono più effettuate statistiche che correlano il crimine alla nazionalità di chi lo commette.
Utero in affitto, sì dei giudici: famiglia condannata a morte
Un'altra sentenza di condanna a morte della famiglia. Trento: due uomini sono entrambi genitori legittimi, nonostante uno dei due uomini non sia ovviamente genitore biologico dei due minori. Per il giudice la doppia paternità è giustificata perché sennò il padre non biologico non potrebbe esercitare il diritto di paternità: un'illogicità assurda. Così come lo sdoganamento della pratica dell'utero in affitto, che resta ancora reato.
Come i media tifano per la morte di Stato
Vietato dare un giudizio sull'atto compiuto da Fabiano, quindi anche farsi domande sul significato dell'esistenza e della sofferenza. Perché l'obiettivo è lo stesso: approvare una norma che accontenti tutti. Tranne quelle poche macchiette integraliste.
Avvenire e il dovere di avere qualche cosa da dire
L'editorialista di Avvenire dice di non avere "nulla da dire sulla tragica scelta di questa persona". Al contrario c'è molto da dire. Ogni atto moralmente rilevante chiama in causa la ragione e la libertà della persona ed è soggetta al giudizio morale anche di chi direttamente o indirettamente ne risulta toccato. Questo non significa giudicare la persona, ma ciò che la persona compie è giudicabile, tanto più se costituisce un atto politico.
Fabo, non siamo riusciti ad aprire la gabbia
La testimonianza del sacerdote che ha incontrato dj Fabo pochi giorni prima di morire: "Non siamo riusciti di aiutarlo ad aprire le sbarre di questa gabbia per far entrare scoperte, voci, incontri che avrebbero potuto dare a questo giovane generoso la voglia di condividere col mondo le novità ancora in serbo per lui".
Lutero, quando la misericordia è contro la verità
Ancora nei giorni scorsi è apparso un articolo sull'Osservatore Romano che fa una esaltazione di Martin Lutero e della sua ricerca del Dio misericordioso. Ma come sempre si glissa su altri aspetti che sono preponderanti, come l'odio mostrato contro papi ed ebrei.
Un copione Radicale per un film già visto
La vicenda del Dj Fabo sembra un copione di un film scritto dalle consuete mani dei Radicali. Alla regia Marco Cappato. Tempismo, scelta dei personaggi, battute cult come "Fabo è libero, la politica ha perso", servizi televisi, appelli: comprensione massima per lui, le cui responsabilità morali possono essere giudicate solo da Dio, ma mai nessuna giustificazione per l’eutanasia e il suicidio assistito. Il resto è solo un film già visto.
"Noi che abbiamo abbiamo scelto la vita"
Dai commenti dei nostri lettori una sofferta testimonianza di fede e di amore per la vita. Il caso di Dj Fabo ha scosso tutti, ma da queste riflessioni di medici, parenti e figli di persone in stato terminale, emerge come quella della vita sia l'unica opzione percorribile.
Fabo, un omicidio politico
Fabiano è stato ucciso da una coscienza occidentale che vuole sostituirsi al Creatore e grazie ai Radicali che spingono per l'approvazione delle Dat. Sacrificato sull'altare di un'utopistica vita perfetta, senza il male, una vita che pretende di misurarsi e non di essere misurata dall'amore di cui è portatrice. E che chiude gli occhi di fronte a chi, malato come "Fabo", lo ha scongiurato di rifiutare questo tranello diabolico perché il mondo "ha bisogno di noi, perché noi siamo il cambiamento che serve al mondo".
-UN COPIONE RADICALE PER UN FILM GIA' VISTO di Tommaso Scandroglio
Campane a morto addio, è il funerale festaiolo
Un prete nel comasco decide di non far suonare più le campane a morto perché il decesso è un rinascere a vita nuova. Vero, ma non sappiamo se verso l'inferno o il paradiso. Ma si continua ad andarea avanti così. E' il nuovo clima ecclesiastico festaiolo, quasi carnevalesco, perciò bisogna adeguarsi.
Comunione a divorziati risposati: un problema sociale
L’ammissione dei divorziati risposati all’Eucarestia provocherebbe molte difficoltà nell’impegno dei cattolici per difendere la famiglia e incarnare nella società i principi della Dottrina sociale della Chiesa. Perché il sacramento ha un fondamento sociale e indirettamente politico di grandissima importanza. Se questo dovesse venir meno mancherebbe quella protezione con conseguenze negative sul piano sociale e politico.