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PREMIO RATZINGER

Weiler, l'ebreo che difese il crocifisso

La Fondazione vaticana intitolata al Papa emerito per la prima volta premia una personalità di religione ebraica, il costituzionalista noto anche per aver difeso l'Italia dall'accusa di "lesa laïcité".

Borgo Pio 05_12_2022

Il Premio Ratzinger 2022 è andato al teologo gesuita padre Michel Fédou e al professor Joseph Weiler. Quest'ultimo, costitituzionalista, «è la prima personalità di religione ebraica a cui viene attribuito il Premio Ratzinger, di cui finora erano stati insigniti studiosi appartenenti a diverse confessioni cristiane», come ha sottolineato papa Francesco il 1° dicembre durante la cerimonia per il conferimento che si è svolta in Sala Clementina.

«La sintonia fra il Papa emerito e il Prof. Weiler – ha detto il pontefice – riguarda in particolare temi di sostanziale importanza: il rapporto tra la fede e la ragione giuridica nel mondo contemporaneo; la crisi del positivismo giuridico e i conflitti generati da un’estensione senza limiti dei diritti soggettivi; la giusta comprensione dell’esercizio della libertà religiosa in una cultura che tende a relegare la religione all’ambito privato».

Il nome di Weiler è legato anche a una controversia sulla laïcité tra lo Stato italiano e una cittadina di origini finlandesi, Soile Tuulikki Lautsi, che nel 2009 chiedeva la rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche. La Corte Europea di Strasburgo inizialmente condannò l'Italia per la presunta "violazione", condanna poi ribaltata dalla sentenza definitiva del 2011. Nel suo denso intervento a Strasburgo, Weiler affermò che «nessuno Stato è obbligato nel sistema della Convenzione a sposare la laïcité».