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LA STORIA DI Jeremy Camp

Una vera storia d'amore che attira le anime a Dio

Amazon Prime lo ha acquistato in una versione laicizzata, ma la vicenda raccontata in questo film è talmente intrisa di fede che è impossibile non comprendere la ragione della gioia e della mancanza di paura di fronte alla malattia e alla morte. “Cosa mi lasci di te”, “I still Believe” nella versione originale (che non omette alcun riferimento a Dio), riprende parte della vita di Jeremy Camp, cantante americano, la cui moglie Melissa continua a convertire migliaia di cuori.

Cinema e tv 08_02_2021

Amazon Prime lo ha acquistato in una versione italiana laicizzata, ma la storia vera raccontata in questo film è talmente intrisa di fede che è impossibile non comprendere la ragione del miracolo dei miracoli che svela: la gioia e la mancanza di paura di fronte alla malattia, alla sofferenza e alla morte. “Cosa mi lasci di te”, “I still Believe” nella versione originale (che invece non omette alcun riferimento a Dio), riprende parte della vita di Jeremy Camp, noto cantante americano (vincitore di cinque GMA Dove Awards e nominato per un Grammy Award nel 2010 come "miglior album Pop/Contemporary Gospel"), interamente contenuta nel libro che porta lo stesso titolo del film.

In “Cosa mi lasci di te” si legge: “C’è voluto del tempo per ripristinare la mia fede in Dio e per dire, ‘ok credo che Tu sei buono’. C’è stato molto che ho dovuto rimparare...ma posso anche dire che Dio è fedele e mi ha confortato anche se non ho le risposte a tutto”. Ma cosa accadde di così traumatico a questo giovane? Il film comincia quando Jeremy decide di frequentare il Calvary Chaplain Collegge, una piccola università californiana a stampo religioso. Nel libro, si capisce che quella non fu una scelta facile: figlio di un pastore protestante, pur avendo accolto la fede dei genitori, durante gli anni del liceo, in cui comprese di poter diventare una stella del football americano, stava per scegliere il mondo. Infatti, anche se Jeremy non aveva lasciato la chiesa o la pratica religiosa viveva “come se fossi il padrone della mia vita”. Dopo alcuni eventi, però, decide di lasciarsi guidare completamente da Dio, comprendendo di essere chiamato a frequentare una università che lo formi per essere “un Suo strumento”.

Il film narra la storia d’amore fra lui Melissa Lynn (nella foto a sinistra), una ragazza bellissima e dalla fede profonda conosciuta fra le aule dell’ateneo. L’altra passione di Jeremy è la musica cristiana, che lo accompagna, lo ispira e lo aiuta a pregare. I due cominciano a frequentarsi ma passano un anno a prendersi e a mollarsi. Melissa, infatti, è combattuta fra il giovane e il Signore a cui vuole dare più spazio. Si capirà poi che in quel momento aveva bisogno solo del rapporto con Dio che la stava preparando ad un compito speciale. Ad un certo punto Jeremy decide di tagliare nettamente la relazione, dato che vedere Melissa solo come amica lo distrugge. Ma qualche tempo dopo la ragazza si ammala di un cancro gravissimo e Jeremy decide di andare a trovarla in ospedale. Appena apre la porta la trova raggiante che gli dice: “Se anche una sola persona conoscerà Gesù Cristo come suo Salvatore grazie a quanto sto passando, ne sarà valsa la pena”. La stessa cosa scriverà nel diario delle sue conversazioni con Dio, poi pubblicato (sono in inglese), “Melissa, If one life…”.

In ospedale Melissa comprende di essere pronta per amare e lasciarsi amare da Jeremy, che decide di sposarla. I due combattono insieme la malattia. E la fede di Jeremy è tale che non ha dubbi: “Pregheremo e guarirai”, le dice. La ragazza si deve sottoporre a cure pesantissime eppure, “non faceva altro che studiare (la parola di Dio, ndr) e pregare, non perdeva mai occasione di aiutare il prossimo” e pur devastata dalla chemioterapia chiede di essere sempre accompagnata in Chiesa. Jeremy è colpito dalla luce che la ragazza emana e che attira tantissimi al suo capezzale per essere consolati e confortati. E comprende così che “la felicità è data da un amore immutabile che trascende le prove a cui possiamo essere sottoposti”.

C’è però un momento in cui Melissa vacilla, ed è quando il suo medico le spiega che ci sono delle metastasi anche sulle ovaie e che la sola soluzione è di rimuoverle. L’idea di sposarsi e non avere bambini le toglie il fiato, ma, siccome Jeremy sta cominciando ad essere conosciuto nel mondo della musica, decide di chiedere preghiere a tutto il Paese certo di essere esaudito da Dio. In effetti, i chirurghi dovranno interrompere immediatamente l’intervento, rimanendo increduli di fronte al fatto che il tumore è scomparso. Jeremy decide raccontare tutto al suo pubblico, producendo la conversione di moltissime persone che gli scrivono.

Qualche mese dopo la guarigione, appena ventenni e squattrinati, Melissa e Jeremy si sposano. In viaggio di nozze però la ragazza sente dei dolori alla pancia e comprende che qualcosa non va: il tumore è tornato ed è talmente esteso che non c’è cura che si possa intraprendere. La ragazza ha solo qualche mese di vita e i dolori sono tali che a volte nemmeno gli antidolorifici bastano a calmarli. Ma mentre sua moglie soffre sul divano Jeremy la vede alzare le braccia al cielo, sentendola ripetere che “non ce l’ho con Te, anche se è dura e sto male Tu sei buono”. La situazione peggiora, perciò Melissa viene ricoverata e anche allo stremo delle forze pensa agli altri pazienti, a pregare e lodare Dio, mentre i medici la assistono stupefatti. Una infermiera in particolare si converte e quando Jeremy lo comunica alla moglie così: “La vita di una sola persona...ricordi?”, lei lo sorprende: “Questo è solo l’inizio – risponde – ce ne saranno moltissime altre”. Così sarà e così continua ad essere oggi, perché sono continue le testimonianze di conversione di chi si imbatte in questa storia.

Sul letto di morte Melissa si alza improvvisamente gridando al marito di non sentire più dolore e di essere guarita. Jeremy è fibrillato e comincia a chiamare amici e parenti gridando al secondo miracolo. Invece, poco dopo, la moglie muore. Perciò, scriverà, “pensai che Dio non poteva essere così crudele da darci due false speranze”. Motivo per cui la sua fede comincia a vacillare e Dio comincia a sembrargli sempre più lontano. Il ragazzo è deluso, non riesce a pregare. Solo domanda il perché del miracolo e della speranza delusa di avere figli e poi dell’illusione della seconda guarigione. Il cammino verso una fede più profonda, che ancora oggi Jeremy testimonia ai suoi concerti sarà lunghissimo. Solo più tardi capirà che Dio aveva fatto loro due doni volendo che vivessero il giorno delle nozze in piena gioia e senza ombre o pensieri come quello della sterilità e che Melissa alla fine della sua vita terrena aveva pregustato l’assenza di dolore del paradiso.

Jeremy si risposerà ma anche dopo il matrimonio vivrà grandi prove, momenti di panico e di paura della morte e momenti di fiducia, momenti di sforzi nel lavorare per Dio facendo però la propria volontà fino all’ansia e di ritorno ad affidare completamente la vita a Lui. Il resto della storia, che lo porterà fino a credere “proprio perché non abbiamo ottenuto”, è tutta nel suo libro. Mentre il diario di sua moglie svela la meta a cui Jeremy è stato chiamato in un percorso diverso da quello di Melissa.

Appena si ammala la ragazza scrive: “Voglio essere una donna di fede, nascosta e discreta...voglio solo Te per ora. Sento la chiamata a godere di questo tempo al tuo servizio da sola, e libera dagli impegni pastorali. Proteggimi dalla menzogna e aiutami a conoscerti di più… amante della mia anima, Tu mi riempi. Ti amo. Non vedo l’ora di stare con Te, ma anche di permetterti di regnare in me”. O ancora: “L’eternità non ha difficoltà, l’eternità di benedizione! Perciò anche se ora hai il vento contrario, sappi che Dio lo sa e vede quello che stai passando. Prega...Ti ringrazio per aver permesso questa prova nella mia vita perché ho compreso quanto mi ami”. Infine, dopo la prima guarigione scriverà: “Signore fatti sentire e conoscere ora come quando ero malata!...quanti cuori soffrono e patiscono la fame di quell’amore tenero e di quell’affetto intimo che ho sentito allora (quando era malata, ndr) da Te...quando guardo indietro...non ricordo alcun dolore fisico. Signore, sai cosa ricordo più di tutto? Ricordo di averti sentito...di aver ricevuto la Tua forza. Ricordo quanto eri reale e quanto non ti avessi mai conosciuto come allora. Ricordo la pace che mi hai dato. Signore ora so chi voglio e cosa voglio, voglio Te!...allora non ero ancora pronta a darti tutto...per favore adesso fatti strada in me...mio marito è nelle tue mani. Compi la Tua perfetta volontà in me e in lui...Tutta la lode, la gloria e l’onore siano al Tuo nome. Dio onnipotente. Amen”.