Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giorgio a cura di Ermes Dovico

Liberal

Meno religiosi, meno patriottici: i nuovi americani
PERDITA DI VALORI

Meno religiosi, meno patriottici: i nuovi americani

La prima potenza economica e militare del mondo si esamina e scopre di essere molto cambiata. Un sondaggio del Wall Street Journal svela un'America meno religiosa, meno patriottica, con poca voglia di mettere al mondo figli e sempre meno di impegnarsi per la comunità. Sono tendenze molto forti soprattutto fra i giovani. 


Scozia: il nuovo premier è musulmano, pro-aborto e pro-gender
politicamente corretto

Scozia: il nuovo premier è musulmano, pro-aborto e pro-gender

Il neoeletto Yousaf, di religione islamica, è deciso a portare avanti l'"agenda Sturgeon", ma si era già distinto per la volontà di imporre le leggi sull'hate speech anche nelle case private. Nel Regno Unito soltanto i cristiani vengono cacciati o ostacolati.


Allarme liberal: il Rosario "arma impropria"
laicisti

Allarme liberal: il Rosario "arma impropria"

La rivista "The Atlantic" bolla la tradizionale preghiera mariana, cara a San Giovanni Paolo II, come un'arma in mano a ultraconservatori ed estremisti di destra. I progressisti faticano a comprendere la "lotta spirituale" e, troppo occupati a riempirsi la bocca di "diritti", non si accorgono che ad essere sotto attacco sono proprio i cristiani.


Il socialismo dei privilegiati
NUOVI SCENARI

Il socialismo dei privilegiati

Come è accaduto che la sinistra sia diventata, nell’ultimo ventennio, il “partito” dei privilegiati, dell’élite, dell’establishment? È un fenomeno innegabile e internazionale. Ed è molto più aggressiva delle classi dirigenti che l'hanno preceduta, in fatto di repressione del dissenso. Ormai include anche le destre, in una SDI, Socialdemocrazia "inclusiva".


Hollywood (il)liberal, la rivoluzione portata in salotto
IL PAMPHLET

Hollywood (il)liberal, la rivoluzione portata in salotto

Alle ultime presidenziali americane, 167 divi hollywoodiani si erano schierati apertamente per Hillary Clinton, rimanendo poi sconvolti per la vittoria di Trump. Se in Italia comanda il pensiero comunista, negli Usa è quello liberal, che condiziona il lavoro e pretende di plasmare le menti. Anche attraverso il cinema e le serie tv, come scrive Maurizio Acerbi nel suo Hollywood (il)liberal.