• IL RAPPORTO DEL VIMINALE

    Frontiere colabrodo e chi arriva non scappa da guerre

    Il nuovo boom di immigrazione illegale in Italia è emerso chiaramente anche dal consueto rapporto annuale del Viminale. L'assalto alle coste italiane proviene da 4 direttrici marittime: Libia, Tunisia, Algeria e Turchia. Le nazionalità principali dei clandestini dimostrano che si tratta di migranti illegali ed economici: in nessuna delle nazioni coinvolte è attualmente in corso una guerra o vi sono carestie. Intanto il circuito dell'accoglienza continua a crescere: + 23,9% rispetto all'agosto del 2021. 

    • IL CASO

    Frontex: si dimette il capo, vittima dell’immigrazionismo

    Fabrice Leggeri rassegna le dimissioni da direttore dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Tutto nasce da un’inchiesta giornalistica, che lo accusa di respingimenti illegali, e dal fuoco incrociato di vari europarlamentari e Ong.

    • CONFINE MESSICANO

    Ondata di immigrati negli Usa, Biden apre le porte

    Altro disastro in arrivo per l’amministrazione Biden. Mentre l’Europa è alle prese con l’ondata di profughi dall’Ucraina, negli Usa è aumentato il flusso di arrivi di immigrati dal Messico, a livelli mai visti. E non c’è neppure una guerra. Eppure Biden vuole abolire per il 23 maggio il Titolo 42 (espulsioni rapide) introdotto da Trump. Rivolta fra i Dems.

    • RAPPORTO FRONTEX 2021

    Italia, porta spalancata dell'immigrazione illegale in Europa

    Europa sempre più sotto assedio dei flussi migratori illegali. L'Ue paga il prezzo di non avere una politica comune di presidio delle frontiere. Cresce l'immigrazione via terra, alimentata dalla Bielorussia, riprendono le traversate dei Balcani, ma è soprattutto dal Mediterraneo centrale che arriva il grosso: un quarto del totale degli immigrati illegali dell'anno, circa 67mila (secondo il governo Draghi), su un totale di 200mila, approda sulle coste italiane. Il nostro è un Paese di prima linea e parrebbe incentivare, invece che contrastare, questo fenomeno. 

    • CAROLA RACKETE

    L'archiviazione del caso Sea Watch spalanca le porte dell'Italia

    Con motivazioni quali: salvare vite in mare è "un dovere", un obbligo sancito "dal diritto nazionale e internazionale del mare", il tribunale di Agrigento archivia il caso Sea Watch. La comandante Carola Rackete non verrà processata. Una sentenza che avrà delle conseguenze politiche immediate. Demolendo, di fatto, il decreto Sicurezza voluto da Salvini nel 2019, spalanca le porte del Paese all'immigrazione illegale. Che è già in aumento vertiginoso: gli sbarchi del 2021 sono il doppio di quelli dell'anno precedente e sei volte di più di quelli del 2019. 
    - L'UNGHERIA INVECE AIUTA I CRISTIANI di Nico Spuntoni

    • CONTINENTE NERO

    Mafia nigeriana, origini ed espansione di un "culto" nero

    Il 13 dicembre il tribunale dell’Aquila ha disposto il rito abbreviato per cinque imputati accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso. Sono tutti nigeriani e affiliati alla Black Axe, una mafia pericolosissima che ha attecchito in Italia, sull'onda dell'immigrazione clandestina. L'origine è nelle confraternite dell'università di Benin City.

    • IL FUTURO DELL'UE

    Consiglio Europeo, dopo la Merkel sarà il diluvio

    Ultimo Consiglio Europeo a cui partecipa la Merkel, unica leader che sa ricucire le tensioni. Poi avverrà quasi certamente una spaccatura su tutti i temi più forti in discussione. Ursula von der Leyen si fa portavoce dei Paesi occidentali contro i valori cristiani di Polonia e Ungheria. E anche sull'immigrazione l'Ue è profondamente divisa.

    • IMMIGRAZIONE

    Profughi e rifugiati, l'Unhcr faccia il suo dovere

    La richiesta di costruire muri e barriere ai confini dell'Ue è legittima. L'immigrazione illegale è un peso economico e una minaccia alla sicurezza per i Paesi destinatari. Sono pochissimi gli immigrati che chiedono asilo ad averne realmente diritto. E per i profughi e i rifugiati veri, deve essere evitata l'odissea dei trafficanti. Ci pensi l'Unhcr.

    • IMMIGRAZIONE

    L'Europa centrale vuole i muri. E l'Ue va in crisi

    Non solo i Paesi di Visegrad dell'Europa ex Patto di Varsavia, ma anche i Paesi Baltici, l'Austria, la Grecia, Cipro e la Danimarca: quando dodici Paesi dell'Ue chiedono di erigere barriere fisiche contro l'immigrazione clandestina, Bruxelles non sa che rispondere. I Paesi occidentali, più colpiti dal fenomeno, puntano ancora all'inclusione.

    • USA

    Frustate al confine, l'accoglienza del cattolico Biden

    La prima immagine che colpisce dell’ultima crisi migratoria al confine fra Messico e Stati Uniti è quella dei poliziotti a cavallo che usano il lazzo dei loro cavalli a mo’ di frusta, per allontanare masse di emigranti dalla riva statunitense del Rio Grande. Biden non era il presidente cattolico che si contrapponeva all'uomo "del muro"? Serve una riflessione seria sul criterio di voto. E sulla moralità delle politiche migratorie.

    • ACCOGLIENZA

    Immigrazione illegale, la fermezza del Regno Unito

    Il Regno Unito ha iniziato a respingere gli immigrati illegali che arrivano sulla costa della Manica, dalla Francia. Proteste da parte di Parigi e delle Ong come Amnesty International. Ma pochi fra gli emigranti sono richiedenti asilo. E per questi ultimi esistono alternative rispetto alla pericolosa traversata nelle mani di trafficanti.

    • IMMIGRAZIONE

    Muri, tutti i Paesi ai confini dell'Europa li costruiscono

    Ai confini dell'Europa, nessuno ha più intenzione di aspettare la prossima ondata migratoria. La Spagna ha già il suo muro col Marocco, la Lituania lo ha costruito al confine con la Bielorussia, la Grecia a quello con la Turchia e la Turchia al confine con l'Iran. Solo l'Italia accoglie tutti, dal Mediterraneo.