E silenziosamente sbarcano 2000 immigrati
Salta il governo, ricominciano gli sbarchi. Sarà un caso, ma da quando al ministero degli Interni non c'è più Minniti e non ci andrà neppure Salvini, in meno di due giorni sono arrivati più di 2000 immigrati, pescati da navi militari e da quelle delle Ong.
Tocca a Cottarelli, ma è già campagna elettorale
Lo scontro istituzionale in atto tra il Quirinale e i partiti usciti vincitori dalle elezioni del 4 marzo produce un esito inevitabile: l’affidamento dell’incarico di formare il nuovo governo all’economista Carlo Cottarelli. Si pensa già alla campagna elettorale ed è iniziata la corsa al riposizionamento da parte dei singoli parlamentari, molti dei quali rischiano di non essere più ricandidati o di non essere rieletti.
Fine del governo: Conte se ne va. Il voto si avvicina
Il professor Giuseppe Conte ha rimesso il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica. A far naufragare il suo tentativo il veto del Quirinale sul nome di Paolo Savona, proposto con forza da Lega e Cinque Stelle per il ruolo di Ministro dell’Economia. Ora si può formare un "governo del presidente", ma è scontro aperto.
Manette e spie: un governo giacobino giallo-verde
Mentre l'attenzione dell'opinione pubblica è concentrata sulla scelta del ministero dell'Economia, forse non ci rendiamo conto che il programma del nuovo governo su giustizia e lotta alla corruzione è la summa del giustizialismo: potenziare le intercettazioni, sì agli agenti sotto copertura, valutare gli agenti provocatori. Giacobinismo 2.0
Cosa vuol dirci Juncker sui "diritti degli africani"
Jean Claude Juncker, presidente della Commissione Ue, si dice preoccupato per la tutela dei diritti degli africani in Italia, a causa del nuovo governo incaricato. Ma perché proprio gli africani? E perché ignorare la questione dell'illegalità dei clandestini? Forse perché nello stesso incontro ha promesso altri aiuti all'Unione Africana.
Il governo non è nato, è già sotto assedio
C'è una straordinaria concentrazione di poteri protesi verso il boicottaggio del nascente esecutivo italiano. Basta leggere i commenti della grande stampa nazionale e internazionale.
Il nuovo governo giallo-verde alla prova del Conte
Dopo i numerosi colpi di scena, Giuseppe Conte, giurista, scelto da Lega e M5S, ha ricevuto l'incarico dal presidente Mattarella. Dopo un colloquio insolitamente lungo, ha dichiarato che sarà "l'avvocato di tutti gli italiani" e ha ribadito la collocazione europea e internazionale dell'Italia. Opposizione contrariata. Mercati in attesa...
Ecco a voi il governo Conte. Ma a Mattarella non piace
Giuseppe Conte è il giurista indicato da Lega e M5S quale premier del nascente governo. Mattarella, tutt'altro che entusiasta, si è preso ufficialmente 48 ore per decidere. Ad insospettire il presidente è la procedura irrituale della nomina: prima è stato elaborato un programma vincolante poi è stato scelto il premier, suo esecutore
Politica estera, scoglio per il nuovo governo
Bisognerà capire quanto, nell’eventuale governo Lega-Cinque Stelle, la scelta unilaterale di far decadere le sanzioni alla Russia potrà risultare compatibile con la permanenza dell’Italia nell’Alleanza Atlantica. Perfino il presidente ungherese Orban non aveva mai manifestato un intento così netto di cancellazione delle sanzioni.
Europa e mercati, le solite speculazioni anti italiane
Mentre la trattativa Lega-Cinque Stelle sul contratto di governo, pur tra mille smentite e colpi di scena, sembra al rush finale, riesplode la polemica sulle ingerenze europee nella politica italiana. Cancellerie di mezza Europa e giornali si stanno scatenando contro i “nuovi barbari”. Le solite speculazioni.
Stallo sul governo, ancora distanze tra Lega e M5S
E’ vero che in Germania hanno impiegato cinque mesi per fare un governo di coalizione. Tuttavia, l’entusiasmo che circonda il tentativo di Lega e Cinque Stelle di dar vita a un “governo di cambiamento” non è infinito. Gli elettori di quei due partiti chiedono risposte e certezze. Forse a nessuno conviene tirare troppo la corda.
Il presidente interviene a gamba tesa sul governo
Mattarella, solitamente poco interventista e "notarile" nei suoi anni di presidenza, ora non fa mistero di non gradire la coalizione di governo Lega-M5S. E fra i due non gli piace la Lega, in particolar modo. In linea con Cossiga, Scalfaro e Napolitano, interviene sempre più nella politica. Ma siamo diventati una repubblica presidenziale?