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l'intervista / p. Gutiérrez

«Io, guarito per intercessione di Pier Giorgio Frassati»

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Una grave lesione e poi la guarigione inspiegabile che apre la strada alla canonizzazione del giovane santo torinese. A La Bussola parla il protagonista, oggi sacerdote della diocesi di Los Angeles: «Credo che i miracoli mostrino chiaramente che il Signore è presente e opera in mezzo a noi».

Ecclesia 04_12_2025

«Era il giorno di Tutti i Santi e decisi di fare una novena». Comincia da qui la storia di una guarigione scientificamente inspiegabile che vede protagonista Juan Manuel Gutiérrez, sacerdote di 39 anni di origine messicana dell’arcidiocesi di Los Angeles. Un vero e proprio miracolo che è stato decisivo per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati (1901-1925), proclamata solennemente da Papa Leone XIV lo scorso 7 settembre. La Nuova Bussola Quotidiana lo ha incontrato a Salerno, dove è stato invitato dalla “Brigata Frassati” per un incontro-testimonianza in occasione della Solennità di Tutti i Santi.

Padre Juan, ci racconta brevemente cosa le è accaduto nel 2017?
Ero ancora un giovane seminarista al St. John’s Seminary di Camarillo in California quando, il 25 settembre 2017, mentre giocavo a basket, mi sono gravemente lesionato il tendine d’Achille. Tale rottura è stata confermata dalla risonanza magnetica soltanto più di un mese dopo, e precisamente il 31 ottobre. Inizialmente i medici mi dissero che non avevo alcun osso rotto, che si trattava di un banale strappo muscolare, per cui mi assicurarono che dopo due settimane di riposo sarei stato bene. Ma la mia caviglia continuava a essere gonfia e rossa, anzi facendo fisioterapia, la situazione si era aggravata ulteriormente. Il giorno dopo la risonanza, il primo novembre, ancora dolorante, dopo la Santa Messa, sono rimasto da solo nella cappella del seminario a pregare. In quel giorno avrei potuto invitare tutti i Santi a pregare con me, ma ho pensato alla fine che fosse una buona idea invitare Pier Giorgio a pregare con me, come mi suggeriva interiormente la voce dello Spirito Santo. Ero infatti rimasto molto colpito da un breve video che avevo visto qualche mese prima su YouTube che raccontava la sua vita. Di qui in ginocchio pregavo con fede sincera: «Signore, attraverso l’intercessione del beato Pier Giorgio Frassati, ti chiedo di aiutarmi nel mio infortunio». Dopo qualche giorno, proprio mentre pregavo la novena all’allora Pier Giorgio Frassati, ho avvertivo un calore sempre più intenso intorno ai piedi, al punto che credevo stesse prendendo fuoco qualora tra i banchi della chiesa, anche se non sentivo odore di bruciato. Allora mi resi conto che era la mia caviglia. Tuttavia, data la mia esperienza nel gruppo del Rinnovamento nello Spirito, ricordavo che quando il Signore guariva le persone avvertivano tale calore. Tuttavia io non credevo che il Signore mi stesse guarendo, anche perché non credevo di avere una fede così grande da ottenere un miracolo. “Però tu glorifica i tuoi Santi”, dicevo in preghiera al Signore. La mattina ho scoperto di riuscire a camminare normalmente, anche perché era trascorso ormai tanto tempo dal mio infortunio, per cui tolsi il tutore che avevo per sostenere la caviglia, anche perché avrei dovuto incontrare il chirurgo il 15 novembre. Dopo avermi visitato, vedevo il medico molto perplesso. Gli ho chiesto: “Tutto bene?”. E lui: “L’altro medico cosa ti aveva suggerito di fare?”. “Di fare un intervento”, gli risposi. “Non credo sia più necessario, perché io avrei dovuto sentire il buco nel tendine che non riscontro”, mi disse il dottore. La risonanza magnetica confermò infatti che non vi era più alcuna lesione. Lo stesso chirurgo aggiunse infine: “Devi avere qualcuno in paradiso che si prende cura di te”, mentre constatava la mia improvvisa e inspiegabile guarigione.

Dunque, al di là del video, non aveva mai sentito parlare di Frassati?
No, non avevo una particolare devozione nei suoi confronti prima che sentissi quel giorno la voce dello Spirito Santo suggerirmi: “Perché non inviti Pier Giorgio a pregare con te?”. La mia amicizia con Pier Giorgio è dunque nata così per caso, ma ha cambiato la mia vita profondamente. Sento oggi di riscoprire Pier Giorgio ogni giorno di nuovo: ogni giorno imparo qualcosa di nuovo di lui e qualche volta comprendo le cose che gli sono capitate in modo nuovo.

Quale tratto della santità dell’“Uomo delle Otto Beatitudini” - come lo definì San Giovanni Paolo II - la colpisce particolarmente?
Tra gli aspetti del suo carisma mi colpiscono soprattutto la sua gioia e la volontà di sacrificarsi. Quest’ultima la manifesta rinunciando ai suoi averi per i più poveri, alla sua relazione per Laura perché i genitori non avrebbero approvato e alla collaborazione con il padre per condividere e supportare il lavoro dei minatori.

Quale espressione di Pier Giorgio custodisce maggiormente nel cuore?
«Io vi esorto con tutte le forze dell’anima ad accostarvi il più possibile alla Mensa Eucaristica. Cibatevi di questo pane degli angeli e di là trarrete la forza per combattere le forze interne, le lotte contro le passioni, e contro tutte le avversità perché Gesù Cristo ha promesso a coloro che si cibano dell’Eucarestia, la Vita Eterna e le Grazie necessarie per ottenerla» (dal Discorso per la benedizione della bandiera del Circolo “Giovane Pollone”, 29 giugno 1923).

Dopo il miracolo ricevuto sono nate anche nella sua diocesi realtà associative che si ispirano alla figura del giovane santo torinese?
Ho saputo da un confratello sacerdote di Los Angeles che sta nascendo lì un gruppo ispirato al suo carisma di santità giovanile.

Per quali ragioni ritiene che la figura di Frassati possa essere ancora oggi un modello da additare ai giovani?
Credo che i miracoli mostrino chiaramente che il Signore è presente e opera in mezzo a noi, come testimonia in maniera esemplare la vita di Pier Giorgio, che andava a Messa tutti i giorni, che pregava il Rosario quotidianamente; leggeva la Bibbia e portava con sé le lettere di San Paolo. E tutto questo già quando era ragazzo. Ciò insegna che vale la pena dare se stessi al Signore sin da quando si è giovani. Inizialmente anch’io come tanti pensavo che pregare e vivere la fede fossero cose per vecchi; poi ho capito che Gesù è per tutti, e soprattutto per i più giovani. E sto constatando che la vita di Pier Giorgio può veramente ispirare tanti giovani, come sta già accadendo in particolar modo negli Stati Uniti, in Polonia soprattutto tra gli studenti universitari, e in Italia.



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