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VITA

Il vero femminicidio: gli aborti selettivi in Asia

Benché vietato, l'aborto selettivo delle bambine, a favore di figli maschi, fa ancora milioni di vittime in India: 46 milioni negli ultimi 50 anni. La stessa piaga è diffusa anche in Vietnam e in Nepal. Ma neppure l'Occidente è esente dal problema.

Vita e bioetica 30_12_2021

Lo scorso anno erano almeno 140 milioni le bambine date per disperse nel mondo, per dirla con l’edulcorato linguaggio dell’UNFPA (Programma delle Nazioni Unite per la popolazione). Sono queste bambine selezionate e uccise, per essere femmine, con l’aborto, ad essere le più dimenticate vittime innocenti per le quali ben poche lacrime vengono spese ed ancor meno ‘campagne’ pubblicitarie di associazioni benefiche.

In India, ne ha descritto la situazione il The Guardian, pur essendo illegale l’aborto selettivo in base al sesso, sono state 46 milioni le bambine uccise nel Paese negli ultimi 50 anni, una cifra pari a 10 volte la popolazione di Londra. ll governo dell'India sembra non voler agire e si è felicitato che i risultati di un recente sondaggio avrebbe dimostrato che ci sono più donne che uomini nel paese. Peccato che quel sondaggio avesse lo scopo di valutare la salute riproduttiva e gli indicatori del benessere familiare e non il rapporto tra i sessi della popolazione

Una ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet nell’aprile  2021, dimostra che la situazione è ben altra, con un peggioramento delle nascite femminili mancanti da 3,5 milioni nel 1987-96 a 5,5 milioni nel 2007-16. Non solo gli indiani poveri uccidono le proprie figlie alla ricerca della nascita di un erede maschio, ormai anche nei ceti medio alti la situazione è la stessa. Lo dimostrano i racconti di violenze, costrizioni e cure ormonali inverosimili raccolti dal The Guardian. L'aborto selettivo in India potrebbe portare alla nascita di 6,8 milioni di bambine in meno nei prossimi 8 anni, entro il 2030 un silenzioso massacro di bambine innocenti sarà compiuto nel silenzio complice del mondo. Nemmeno l’UNFPA o UN Women (agenzia ONU per le donne) sono realmente impegnate a contrastare questa piaga, tant’è che entrambe le agenzie si stanno impegnando a varare piani d’urgenza miliardari per diffondere proprio nelle regioni povere del mondo quei servizi sessuali e riproduttivi che, per l’appunto, contribuiscono ad accrescere il numero delle milioni di bimbe uccise nel grembo materno, a causa della loro femminilità.

Non solo l’India pratica aborti selettivi ai danni delle bambine, altri dati allarmano molti paesi asiatici. In Vietnam, l’Ufficio statistico nazionale, già lo scorso anno stimava un grave squilibrio di genere entro il 2026, con un eccesso di 1,38 milioni di maschi, ovvero un analogo numero di aborti selettivi che hanno colpito le bambine nel Paese. Non di meno in Nepal, dove la legalizzazione dell'aborto del 2002 ha avuto conseguenze devastanti e sta portando a un'epidemia di ragazze scomparse (uccise nell’utero materno con l’aborto). Il British Medical Journal (BMJ) ha eseguito un'analisi dei dati del censimento del Nepal, e ha trovato informazioni inquietanti: il numero di "ragazze scomparse", o ragazze abortite a causa del loro sesso, è in aumento. Tra il 2002 e il 2011, il numero di ragazze abortite che altrimenti sarebbero nate era di 1 su 50. Tra gli anni 2010 e 2011, quel numero era salito a 1 su 38.

Il gendercidio delle femmine si và diffondendo in tutto il mondo, coloro che per decenni hanno promosso ‘salute riproduttiva’, ‘kill pills’ e ‘aborto libero’ hanno, ‘di fatto’ e contemporaneamente, promosso il genocidio femminile. Invece di liberare le donne, l’aborto e le sue pratiche, stanno ‘liberando’ il mondo dalle donne, facendole fuori nell’utero materno. Non pensiamo che i gendercidio innocenti delle bambine sia solo una cattiva abitudine di molti Paesi poveri o in via di sviluppo. La pratica è presente in Paesi come l'Australia, gli Stati Uniti ed in Canada, dove il Canadian Medical Association Journal nel febbraio scorso descriveva come "l'accesso facile all'aborto e i progressi nella determinazione prenatale del sesso” abbiano fatto del Paese “un paradiso per i genitori che desiderano uccidere feti femminili in favore deimnjRF1q figli maschi". Nel Regno Unito è da quasi un decennio che si combatte contro questa piaga dell’aborto selettivo o gendercidio delle bimbe, gli stessi test prenatali vengono usati per ‘selezionare i propri figli’, mentre in Scozia le ostetriche ammettono da anni di nascondere il sesso femminile dei bambini alle mamme, per paura che scelgano l’aborto. Il gendercidio delle decine di milioni di bambine in tutto il mondo è una piaga che non si può più nascondere, nè tacere. Noi prendiamo parte, la parte di queste bimbe maciullate senza colpa e senza alcun ritegno, per il sol fatto di esser future madamigelle in fiore…