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IMMIGRAZIONE

Frontex, il guardiano delle frontiere si arrende ai trafficanti

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Secondo Hans Leijtens il direttore di Frontex, l'agenzia europea per la protezione della frontiera comune, è impossibile fermare i flussi di immigrati illegali. Come se la polizia si arrendesse al crimine. 

Politica 13_02_2024
Pattuglia di Frontex nell'Egeo (La Presse)

Nel 2023 l'immigrazione irregolare verso l'Ue dall'Africa occidentale è aumentata di oltre dieci volte rispetto all'anno precedente, secondo Frontex, l'agenzia europea della guardia di frontiera e costiera che aiuta i paesi dell'Ue e Schengen a gestire i confini esterni dell'Ue e a contrastare la criminalità transfrontaliera.  Le previsioni purtroppo non sono rosee per questo 2024, nel quale si prevede una crescita complessiva degli arrivi. Le difficoltà sono comprensibili e, nonostante l’entrata in vigore dello scorso 8 febbraio del nuovo patto sull’immigrazione faccia ben sperare, le dichiarazioni sconcertanti del capo di Frontex circa l’impossibilità di fermare i flussi di migranti clandestini, sono un assist inaccettabile ai trafficanti di esseri umani. Non si è mai visto il capo delle guardie che annuncia di arrendersi davanti ai ladri, ma dalle istituzioni europee c’è da attendersi di tutto.

Hans Leijtens, capo dell’agenzia per la sicurezza dei confini europei, proprio il giorno precedente alla conferma del consenso dei pasi Ue sul patto, il 7 febbraio, ha dichiarato alla Reuters che fermare gli arrivi irregolari non è realistico perché fermarla è «molto difficile, per non dire impossibile». Siamo allo svilimento della funzione di Frontex e, nei fatti, il preventivo svuotamento dell’accordo europeo sui migranti raggiunto alla fine del dicembre 2023 e in procinto di entrare interamente in vigore. Se il capo della Polizia di Stato dichiarasse l’impossibilità di perseguire e fermare i reati, dando ad intendere che ogni innovazione normativa sarebbe comunque inutile, tutti noi ne chiederemmo le dimissioni immediate. Nessuno invece si è permesso di chiedere quelle di colui che dovrebbe, in qualche modo contribuire a difendere i nostri confini, contrastando i trafficanti di esseri umani.

Frontex lo scorso anno ha registrato 380mila attraversamenti irregolari delle frontiere, il numero più alto dal 2016 e ci si aspetta che «più persone dall'Africa sub-sahariana cerchino di raggiungere l’Europa», insieme ad una crescita attesa anche dai paesi del Medio Oriente e dovuta ai crescenti conflitti regionali. Secondo l’olandese Leijtens che è stato nominato incredibilmente alla guida di Frontex dal 2022, la ricetta su cui l’Europa dovrebbe impegnarsi maggiormente è quella di aumentare il numero di rimpatri effettivi dei richiedenti asilo respinti, cioè trasformarsi in un'agenzia di viaggi ed agire solo dopo che i migranti irregolari siano giunti sul territorio europeo. Avere nominato un olandesino di ferro a capo di Frontex si dimostra un errore gravissimo.

Non si tratta di un semplice promotore di diritti umani o di un professore di sociologia e geopolitica migratoria, il capo di Frontex è a capo della guardia di frontiera e costiera europea, dovrebbe impegnarsi a sostenere gli sforzi dei paesi europei nel gestire e rendere sicuri i confini esterni dell'Ue e a contrastare la criminalità transfrontaliera. Come può permettersi di affermare che non sia possibile fermare l’immigrazione irregolare e rimanere al suo posto? 

L’accaduto è ancor più sconcertante proprio a seguito di quel 31 gennaio 2024, giorno nel quale Frontex ed Europol avevano firmato un accordo operativo per rafforzare la cooperazione per accrescere la «sicurezza e la protezione dell'Unione Europea». L’accordo tra l’agenzia di protezione dei confini e quella di coordinamento delle polizie contro la criminalità, è infatti una tardiva ma efficace prima risposta positiva all‘incremento stratosferico della migrazione clandestina e al traffico di migranti, registrato nel 2023.

Le dichiarazioni di Frontex preoccupano anche per esser state rilasciate poche ore prima del via libero definitivo, avvenuto l’8 febbraio, del nuovo pacchetto europeo sull’immigrazione, con la firma dei protocolli operativi, da parte dei rappresentanti degli Stati europei.

Quel giorno, come ampiamente previsto, il comitato che riunisce i rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l'Ue (Coreper), ha dato il via libera al Patto sulla migrazione, approvando le cinque leggi dell'Ue del patto che riguardano tutte le fasi della gestione dell'asilo e della migrazione. In primis l'aggiornamento della banca dati delle impronte digitali dell'Ue che consentirà di affrontare meglio i movimenti irregolari e di monitorare i richiedenti in tutta l'Ue. Si rafforzeranno anche i controlli sulle persone alle frontiere esterne, sarà più rapida l’identificazione della procedura corretta, il ritorno nel paese di origine o l'avvio di una procedura di asilo. Il nuovo regolamento sulla procedura d'asilo (Apr) stabilirà una procedura comune che gli Stati membri seguiranno, quando le persone richiederanno la protezione internazionale e si stabilisce una procedura di frontiera obbligatoria per valutare rapidamente alle frontiere se le domande di asilo sono infondate o inammissibili.

Il regolamento sulla gestione dell'asilo e della migrazione (Ammr) sostituirà l'attuale regolamento Dublino, con norme che stabiliscono quale Stato membro è competente per l'esame di una domanda di asilo, istituendo anche un nuovo meccanismo di solidarietà anche obbligatoria. Infine, una nuova legge che consentirà agli Stati membri di affrontare le situazioni di crisi nel settore dell'asilo e della migrazione. Tutti i provvedimenti approvati l’8 febbraio, dovranno essere formalmente adottati dal Parlamento europeo nel prossimo aprile e dal Consiglio europeo, auspicabilmente prima del voto di giugno, nonostante l’astensione ribadita anche recentemente dalla Repubblica Ceca.

Le dichiarazioni del capo di Frontex, ancora saldamente incollato al suo posto, avranno certamente fatto molto piacere alle tante Ong italiane ed europee che, in buona o mala fede, cooperano necessariamente con i trafficanti, facilitano la violazione dei confini europei e, spesso, si prodigano per la latitanza dei migranti irregolari. I trafficanti e i tanti passatori volontari sanno di poter trovare nel capo di Frontex un arrendevole e complice amico, noi tutti cittadini dovremmo esser invece molto preoccupati per la nostra sicurezza e confidare in una dura, chiara ed immediata azione dei nostri governi.