Il ritorno delle Messe svela la babele liturgica
Il sacro cede alla dittatura igienista. A una settimana dalla ripresa delle Messe cum populo fedeli discriminati per il divieto di inginocchiarsi o di ricevere la comunione sulla lingua. Le misure post lockdown ribaltano la gerarchia dei precetti e svelano una babele liturgica fatta passare per normalità.
Enrico Medi, lo scienziato che amava l’Eucaristia
Il 26 maggio di 46 anni fa moriva Enrico Medi, docente universitario e fisico che commentò in diretta tv lo sbarco dell’uomo sulla Luna. Oggi Servo di Dio, coniugava fede e ragione, argomentando perché «la scienza per natura sua è cristiana». Figlio spirituale di Padre Pio, era molto devoto al Santissimo Sacramento. Pensando all’infinito valore della Messa, rivolse ai sacerdoti parole memorabili e che dicono tanto della dignità e missione sacerdotale.
Catto-gay Connection, come ti promuovo l'omosessualità
Avvenire, il cardinale Zuppi, l'editrice San Paolo: tutti insieme per lanciare una nuova offensiva per la legittimazione dell'omosessualità nella Chiesa. Un libro, con la benedizione dell'arcivescovo di Bologna, che raccoglie le voci di teologi, psicologi, che spingono tutti dalla stessa parte. Con la scusa dell'accoglienza delle persone si cancella la differenza tra orientamento sessuale e atti omosessuali, spingendosi fino ad aprire a un qualche riconoscimento delle unioni gay. Ratzinger aveva avvertito già 34 anni fa: nella Chiesa una lobby gay vuole sovvertire l'insegnamento sulla sessualità.
Sacrilegi e dispersioni: rischi nella "nuova" Comunione
Da oggi Messe domenicali cum populo. I vescovi hanno imposto la comunione sulla mano. «Ma questo comporterà un numero maggiore di dispersioni di frammenti eucaristici». Lo dice il sindonologo Fanti, che ha effettuato uno studio scientifico analizzando le particole al microscopio. «Nella distribuzione in mano, e peggio ancora col guanto che ha una superficie più liscia, le dispersioni sono innumerevoli. Le dita dei fedeli che portano alla bocca la Particola le aumentano ulteriormente. Il rischio è quello di un’infinità di sacrilegi».
La santa ostinazione di Wojtyla sul Golgota
La profezia e la santa ostinazione di san Giovanni Paolo II sul Golgota. Ci scrive monsignor Marcuzzo, testimone di quell'episodio in cui il Papa manifestò il fermo proposito di volersi recarsi a tutti i costi in preghiera sul Calvario: «Era la sola tappa del pellegrinaggio che gli era stata preclusa a causa dell’accesso difficilissimo e la polizia israeliana aveva smantellato completamente l’apparato di sicurezza. Ma lui insistette. Fu impressionante vederlo salire le ripide scale mentre si appoggiava a fatica ai due corrimani».


Cardinal Puljić : «La vita mia e dei cattolici bosniaci è in pericolo»
La Messa celebrata dal cardinal Vinko Puljić in suffragio delle vittime degli eccidi compiuti dai partigiani di Tito ha scatenato roventi polemiche: Puljić è stato accusato di riabilitare il regime filonazista croato. Nonostante l'omelia toccante, le polemiche sono state così violente da fare affermare al cardinale di ritenere la sua vita e quella dei cattolici in Bosnia-Erzegovina in pericolo, accusando due membri della Presidenza della Bosnia-Erzegovina di essere gli ispiratori della campagna anticattolica volta ad oscurare una strage barbara di innocenti.


La Messa è la vita della Chiesa. Richiede la nostra presenza
L’11 maggio scorso, Mons. Bernard Ginoux, vescovo di Montauban, ha scritto una lettera alla sua diocesi per denunciare la violazione del diritto dei fedeli cattolici di prendere nuovamente parte alle Sante Messe e per far comprendere come la Chiesa non può stare senza la celebrazione pubblica del Divino Sacrificio. La riportiamo integralmente.
“Voglio il Golgota”. Così Wojtyla adempì la sua missione
26 marzo 2000, ultimo giorno del pellegrinaggio di Giovanni Paolo II in Terra Santa. Tutto è pronto per la partenza verso l’aeroporto. Ma il Santo Padre, già con il Parkinson, insiste per andare sul Calvario. Una lunga attesa, i servizi di sicurezza in fermento, lui immerso nella preghiera. Alla fine Wojtyla tornerà sul luogo della crocifissione, per unire le sue sofferenze a quelle di Gesù. E introdurre l’umanità, con rinnovata speranza, nel terzo millennio.
Ricatti e burocrazia: quei vescovi che non riaprono
Oggi ripartono in tutt'Italia le Messe col popolo. Ma non per tutti. Mondovì e Teggiano ostaggio della burocrazia ecclesial-governativa. A Pinerolo il vescovo terrà ancora chiuso. I motivi? «Contagi ancora alti in Piemonte». Ma è falso. Il ricatto ai preti: «Se non siete attenti ai poveri non vi ridarò le celebrazioni». La Messa diventa strumento di pressione, ma in fondo è coerente con la nuova Chiesa di Stato che si sta preparando.
«Vi racconto san Giovanni Paolo II, il mistico e profeta»
Il 18 maggio di cento anni fa nasceva a Wadowice, in Polonia, Karol Wojtyla. Anche in “vacanza” sui monti, da Papa, «continuava a essere un mistico e contemplativo», racconta alla Nuova Bussola monsignor Alberto Maria Careggio, organizzatore dei suoi soggiorni estivi in Valle d’Aosta. «Soffrì molto nel non vedere riconosciute le radici cristiane e previde profeticamente a quali conseguenze andasse incontro l’Europa che si faceva atea». E un giorno, durante la guerra nell’ex Jugoslavia, patì «la sua piccola Passione», abbracciato a una grande croce, sotto la pioggia, per impetrare la pace.
LA MUSICA CHE DEVE COSTRUIRE L'UOMO di Aurelio Porfiri


«Io al capezzale di Giovanni Paolo II: quella benedizione prima di chiudere gli occhi»
San Giovanni Paolo II raccontato alla Nuova Bussola Quotidiana da Pawel Ptasznik, fra i suoi collaboratori più stretti: «Il mio ultimo incontro con il Santo Padre fu nella sua camera il giorno che morì: era presente anche Ratzinger, pregammo insieme, poi monsignor Dziwisz chiese al papa di benedirmi. Mi inginocchiai, mi pose la mano sulla testa e fece il segno di croce. In questo momento sono convinto che Wojtyla stia chiedendo a Dio un regalo per noi».
- «L'EUCARESTIA NON SOPPORTA DIMINUZIONI» di Vincenzo Sansonetti
Wojtyla: l’Eucaristia non sopporta “diminuzioni”
“L’Eucaristia è un dono troppo grande per sopportare ambiguità e diminuzioni”. La frase è incastonata come un gioiello prezioso nel testo della Ecclesia de Eucharistia, l’enciclica di san Giovanni Paolo II dedicata all’Eucaristia “nel suo rapporto con la Chiesa”. Il documento è di estrema attualità, ancor più a cento anni dalla nascita del grande Papa e nei giorni in cui riprendono in Italia, dopo quasi tre mesi, con una serie di regole e limitazioni stringenti, le Messe coram populo.