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BRUXELLES

Vertice Nato, gli Usa commissariano l'Europa

Vertice Nato e Consiglio Europeo a Bruxelles hanno evidenziato una forte unità di vedute circa l'aggressione all'Ucraina e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden incassa con la sua visita sul Vecchio Continente un grande successo ponendosi alla testa dell’Occidente contro la Russia. Gli alleati europei accettano di aumentare la spesa militare. 

Esteri 26_03_2022
Joe Biden, Charles Michel

Vertice NATO e Consiglio Europeo a Bruxelles hanno evidenziato una forte unità di vedute circa l'aggressione all'Ucraina e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden incassa con la sua visita sul Vecchio Continente un grande successo ponendosi alla testa dell’Occidente contro la Russia

"I leader - si legge nel documento conclusivo - hanno discusso della risposta coordinata e unita dell'Unione Europea e degli Stati Uniti all'aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia in Ucraina. Hanno esaminato gli sforzi in corso per imporre costi economici a Russia e Bielorussia, nonché la loro disponibilità ad adottare misure aggiuntive e a fermare qualsiasi tentativo di aggirare le sanzioni". I capi di Stato e di governo "hanno discusso dei bisogni urgenti causati dall'aggressione russa, si sono impegnati a continuare a fornire assistenza umanitaria" all'Ucraina e "anche ai paesi vicini che ospitano i rifugiati", e hanno sottolineato "la necessità che la Russia offra garanzie per l'accesso umanitario alle persone in fuga dalle violenze".

Nei fatti Usa ed europei continueranno ad armare l’Ucraina, forse anche con missili antiaerei a lungo raggio, missili antinave e droni-suicidi da impiegare contro i carri armati russi, oltre che con altre migliaia di missili antiaerei e anticarro. Secondo un documento segreto visionato dalla CNN, Kiev ha chiesto agli Stati Uniti 500 missili antiaerei Stinger di fabbricazione americana e 500 missili anticarro Javelin al giorno: un numero fin troppo elevato e certo superiore alle capacità ucraine di impiegare queste armi in numero così nutrito. Armi in cui investire i fondi stanziati da Washington (1,35 miliardi di dollari dall’inizio della guerra) necessari anche ad acquistare altri mezzi chiesti da Kiev come i missili antiaerei a lungo raggio S-300 e 72 velivoli da combattimento di due tipi non meglio specificati, ma probabilmente Mig 29 e Sukhoi 25 già in dotazione alle forze aeree ucraine e reperibili sul mercato.

Continua del resto l’afflusso di armi occidentali in Polonia e da lì in Ucraina. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato che il Regno Unito fornirà a Kiev altri 6mila missili antiaerei e anticarro (4mila sono già stati forniti) oltre a 30 milioni di euro per aiutare a pagare gli stipendi i militari ucraini in aggiunta ai 480 milioni già stanziati. Ieri la Finlandia ha reso noto che fornirà ulteriore equipaggiamento per la difesa all'Ucraina sena però specificarne tipologia e tempi di consegna.

"La responsabilità principale della Nato è quella di assicurarsi che non ci sia alcun attacco contro qualsiasi Paese dell'Alleanza e lo facciamo rimanendo uniti. Il vertice di oggi ha inviato un forte messaggio di unità" ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg aggiungendo che “un attacco contro un Paese Nato attiverà una risposta da parte dell'intera alleanza e dimostriamo questo impegno anche aumentando le truppe sul fianco Est". La Nato ha infatti attivato i piani di difesa per schierare altri 4 battaglioni della Forza di Risposta Rapida schierandoli in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia in aggiunta ai 4 già da tempo basati nelle tre Repubbliche Baltiche e in Polonia. Si tratta di una misura simbolica e politica (l’Italia contribuirà con Usa e Gran Bretagna al gruppo tattico basato in Bulgaria) tesa a dimostrare che la NATO è allerta ma che non avrà alcun impatto sulle operazioni belliche in Ucraina.

A Mosca il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov ha ricordato che la Nato ha iniziato il rafforzamento del proprio fianco orientale prima dell'inizio di misure analoghe da parte della Russia sui propri confini occidentali. Per completare il successo degli Stati Uniti, che sul piano strategico hanno ormai “commissariato” la Ue al punto che oggi si parla di difesa europea “integrata” nella NATO, gli Stati membri dell’Alleanza Atlantica hanno concordato di “aumentare sostanzialmente le spese per la difesa" verso il traguardo del 2% del Pil preteso da anni da tutti gli ultimi presidenti statunitensi (Obama, Trump e Biden).

L’attacco russo all’Ucraina ha certo costituito un “incentivo” seminando il panico in Europa e, dopo la Germania, anche l’Italia ha annunciato di puntare a raggiungere un simile obiettivo anche se la situazione economica potrebbe non consentirlo. Biden ha sottolineato che l'Occidente è più unito che mai e può compiacersi che lo sia sotto la guida di Washington che domina un’Europa che dalla rottura con la Russia incasserà un disastro economico senza precedenti. Biden, che del resto conta sull’obbedienza di un’Europa terrorizzata, ha rincarato la dose di panico annunciando che se Putin "userà le armi chimiche risponderemo e la natura della risposta dipenderà dalla natura dell'uso". Stoltenberg ha poi aggiunto che l’uso di armi chimiche cambierebbe la natura del conflitto. Ma Peskov ha replicato che la Casa Bianca vuole "distogliere l'attenzione dallo scandalo provocato dai programmi di sviluppo delle armi chimiche e biologiche che gli Stati Uniti hanno organizzato in diversi Paesi, compresa l'Ucraina".