Se l'arte è dissacrante anche il "popolo di Dio" si arrabbia
Il clamore suscitato dalle opere "(ir)religiose" di Saltini va di pari passo con lo sconcerto suscitato tra credenti e non credenti, fino a chiederne il ritiro. Reazioni che lo stizzito comunicato della diocesi di Carpi non può ignorare.
- Il canonista: «Basta clericalismo elitario» di Andrea Zambrano
- La lettera: «Caro Vescovo, chiuda la mostra blasfema»
Mostra blasfema, Comotti: «Ascoltare il popolo, basta clericalismo elitario»
«Basta con il clericalismo elitario: se il sensus fidei dice che è blasfema, allora quell’opera non deve stare in una chiesa». La mostra di Carpi tiene banco al convegno internazionale di diritto canonico di Venezia davanti al patriarca Moraglia. Il professor Comotti alla Bussola: «L'arte sacra deve approfondire la fede, non ferirla».
Saltini teme il Medioevo. Ma è l'arte a smontare il cliché
L’artista, al centro delle polemiche per la mostra nel Museo diocesano di Carpi, paventa i cosiddetti secoli bui. Così bui da testimoniare una fervida fantasia capace di unire varietà e verità.
Arte "sacra" a Carpi: la provocazione conta più della Verità
La diocesi di Carpi difende a spada tratta le discusse opere di Saltini: né blasfeme né dissacranti, e chi lo dice è mosso da "pregiudizi irrispettosi". Ma i cattolici potranno almeno chiedere conto di come vengono raffigurati Cristo e la Madonna?
Il Compianto del Bellini, promessa della Risurrezione
In mostra a Milano la tavola del pittore veneziano, in cui il dramma della morte di Cristo si staglia su un cielo luminoso, segno della speranza di un bene che si affermerà solo nel mistero della Pasqua.
Siviglia: un Cristo osé sul manifesto delle confraternite
Fa discutere il dipinto commissionato per la Settimana Santa all'artista Salustiano Garcia. Il Risorto sembra uscito da una sauna più che dalla tomba e non pochi vi scorgono un'icona gay.
Luca Signorelli, la parola biblica che si fa immagine
Il 16 ottobre 1523 moriva Luca Signorelli, autore di diversi dipinti che coniugano arte e fede e con una loro “musica”, dall’Adorazione dei pastori ai Beati in Paradiso. Opere capaci di istruire i fedeli.
Arte sacra: non è questione di antico o moderno, ma di eterno
La nostra epoca sembra imporre agli artisti un'arte sfigurata in nome della modernità a ogni costo. Ma l'artista sacro sa bene che anche la novità si innesta sul ramo della Scrittura e della tradizione, per condurre, in ultima analisi, alla contemplazione.
Le cose di lassù: incontrare Dio attraverso la bellezza
Aiutare gli uomini a ritrovare la strada verso il Cielo attraverso i sentieri dell’arte e della creazione. È l’obiettivo che ha spinto una studentessa americana ad ampliare un’idea nata nei mesi del lockdown.
Ci vorrebbe una "opzione preferenziale" anche per gli esteti
L'arte cristiana affascina anche i non credenti. Almeno quella dei secoli passati, poiché quella odierna non sempre è in grado di appagare il cuore di quanti attraverso il bello cercano l'eterno...
San Paolo VI, l’arte è vera se conduce a Dio
Montini aveva un rapporto personale con diversi artisti e durante il suo pontificato diede vita a diverse iniziative culturali. Biasimava certa arte moderna «che ci separa dall’umano, dalla vita» e insegnava che la vera arte deve aiutare l’uomo a incontrare Cristo Risorto.
«Mistica deformata: le opere di Rupnik non aiutano a pregare»
Il dibattito avviato a Lourdes sulle opere di Rupnik interroga tutti i fedeli. Intervista a don Nicola Bux: «La situazione dell’arte sacra ha contribuito alla secolarizzazione e alla perdita della fede. E Rupnik si è inserito in questo vuoto. I vescovi committenti dovrebbero chiedersi se i fedeli, davanti all’arte di Rupnik, siano portati alla preghiera o piuttosto alla danza attorno al vitello d’oro, che siamo noi stessi».