Santa Maria Bertilla Boscardin
«Gesù mio, fatemi prima morire mille volte piuttosto che io abbia a fare una sola azione per essere veduta». Così annotava nel suo diario santa Maria Bertilla Boscardin (1888-1922), figlia di contadini analfabeti. Si diplomò infermiera per amore dei malati e, per facilitare le consorelle, sceglieva gli orari notturni. E diceva: «A Dio tutta la gloria, al prossimo tutta la gioia, a me tutto il sacrificio»
San Paolo della Croce
«È cosa eccellente e santissima pensare alla Passione del Salvatore e meditarla. Questo è il mezzo per arrivare all’unione con Dio», insegnava san Paolo della Croce (1694-1775), fondatore dei Passionisti, la cui regola prevede di impegnarsi in un quarto voto che consiste proprio nel propagare la memoria della Passione di Gesù, dalla quale «come da fonte, deriva ogni bene»
San Luca
Patrono di artisti, medici, pittori e scultori, a san Luca (c. 9-93) dobbiamo il terzo Vangelo e gli Atti degli Apostoli, che nel disegno della Divina Provvidenza occupano un posto non casuale. Il Vangelo da lui scritto è ricco di particolari storici e geografici, come a voler sottolineare - a beneficio dei posteri - che la missione terrena di Dio Figlio si è svolta in tempi e luoghi precisi
Sant’Ignazio di Antiochia
«Non è opera di persuasione ma di grandezza, il cristianesimo, quando è odiato dal mondo», scriveva sant’Ignazio di Antiochia (c. 35-107), convertito da san Giovanni Evangelista e martirizzato a Roma. Nelle sue lettere compaiono per la prima volta i termini «cristianesimo» e «Chiesa cattolica», assieme a una consapevolezza straordinaria della missione ecclesiale
Santa Margherita Alacoque
Alla propagatrice del culto del Sacro Cuore, santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), Gesù fece 12 promesse particolari, l'ultima delle quali è detta "grande": Nostro Signore le promise infatti che coloro che faranno la Comunione per nove primi venerdì del mese consecutivi avranno il dono di morire in grazia di Dio e «il mio Cuore si renderà asilo sicuro in quel supremo momento»
Santa Teresa d’Avila
«Scrittrice genialissima e feconda, maestra di vita spirituale, contemplativa incomparabile», la definì san Paolo VI proclamandola dottore della Chiesa. Santa Teresa di Gesù (1515-1582) è stata una gigante di santità, protagonista della Riforma cattolica grazie a intuizioni e opere che nei secoli non hanno smesso di dare i loro frutti, come "Il castello interiore" in cui paragonò l'anima a un castello con sette stanze a cui si accede con una chiave particolare...
San Callisto I
Benvoluto da due pontefici santi (Vittore I e Zefirino), avversato da un antipapa (Ippolito) detentore di due «record» nella storia della Chiesa. La vita di san Callisto I (†222), papa a sua volta e martire, è stata certamente singolare
San Teofilo di Antiochia
Era stato educato nel paganesimo, ma la lettura approfondita delle Sacre Scritture favorì la conversione di san Teofilo di Antiochia (c. 120-185), che diede un grande contributo all’apologetica cristiana. Il suo secondo libro "Ad Autolico" è il più antico scritto a noi giunto in cui compare il termine Trinità
Nostra Signora del Pilar
La notte tra il 2 il 3 gennaio del 40, nel corso della sua vita terrena, la Beata Vergine apparve all’apostolo Giacomo che stava pregando sulla riva dell’Ebro per l'evangelizzazione della Spagna, supplicando Maria - nelle parole riferite dalla Emmerick - quale “base e colonna della Chiesa in terra”. All'intercessione della Madonna del Pilar è inoltre attribuito uno dei più grandi miracoli di sempre, riguardante la guarigione del contadino Miguel Juan Pellicer
San Giovanni XXIII
Quarto di 13 figli, san Giovanni XXIII denunciò «le cinque piaghe d’oggi del Crocifisso»: la democrazia progressista, l’imperialismo, il laicismo, il marxismo e la massoneria. E poi, pochi giorni prima di morire, già in agonia, rivelò così da dove nascesse la sua vocazione: «Il segreto del mio sacerdozio sta nel crocifisso che vedete davanti a me, di fronte al mio letto. Egli mi guarda e io gli parlo»
San Daniele Comboni
«O Nigrizia o morte», o l’Africa o la morte, era il motto di san Daniele Comboni (1831-1881), formatosi alla scuola di don Nicola Mazza, che gli aveva trasmesso l’amore per il continente nero assieme all’idea di «salvare l’Africa con l’Africa», evangelizzandola e fondando scuole per formare sacerdoti, suore, medici e insegnanti
Sant’Abramo
Nostro padre nella fede, Abramo ha sperato contro ogni speranza e creduto all’Onnipotente, senza farsi giudice dei suoi santi disegni, neanche nell’estrema prova di obbedienza alla richiesta di sacrificare il figlio Isacco, prima che la sua mano fosse fermata dalla voce celeste dell’angelo del Signore. E il Signore «... glielo accreditò come giustizia»