Quel che resta della chiesa di Cristo Re, in Myanmar
Monsignor Kung ha potuto prendere visione dei danni e pronunciare parole di speranza solo mesi dopo il bombardamento da parte dell’esercito governativo
Sono trascorsi più di quattro mesi da quando l’esercito governativo ha bombardato riducendola in rovine la chiesa cattolica di Cristo Re a Falam, nello stato di Chin, uno degli stati del Myanmar nei quali delle milizie popolari – in questo caso la Chinland Defence Force – sfidano la giunta militare al potere dal 2021. Ma solo in questi giorni monsignor Lucius Hre Kung, vescovo della diocesi di Hakha, che assiste incessantemente gli sfollati e gli altri fedeli in difficoltà portando loro la consolazione del Signore – ha potuto visitare la comunità cristiana di Falam e constatare di persona i danni causati dal bombardamento. “Hanno distrutto le mura della chiesa – ha detto dopo il sopralluogo – ma non la fede. La fede resta salda, il popolo di Dio a Falam continua a credere e sperare. I fedeli ricostruiranno la chiesa di Cristo Re, tutti daranno il loro contributo”. “Viviamo questo momento di sofferenza e di prova – ha aggiunto – restando saldi nella preghiera, restando uniti al cuore di Cristo e al cuore di Maria che abbracciano tutte le sofferenze dell’umanità. Gesù e Maria ci danno la forza e la speranza di andare avanti e di sperare in un futuro di pace”. La costruzione della chiesa era stata completata nel 2023 e nel novembre di quell’anno era stata inaugurata. “Era una chiesa molto bella e la comunità era felice di prendersene cura – ha ricordato don Paulinus Shing, un sacerdote della parrocchia – spero che riescano a ricostruirla presto. Vedo con nostalgia immagini in cui lì si celebravano le ordinazioni di preti della diocesi”. Dall’inizio della guerra civile sono almeno 107, tra cui 67 chiese, gli edifici religiosi danneggiati o distrutti dall’esercito governativo, dati alle fiamme e bombardati.