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L'intervista / Madre Giovanna del s. Cuore

Quaresima: un silenzio pieno d'amore per dare spazio a Dio

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I 40 giorni di preparazione al triduo pasquale sono un tempo privilegiato per riscoprire o approfondire la vita spirituale. Una testimonianza e alcuni consigli da parte di chi, nel chiostro, vive costantemente in intimità con il Signore. 

Ecclesia 01_03_2023

Tempo di Quaresima, tempo di preparazione alla Santa Pasqua del Cristo risorto: un cammino al quale ogni cristiano è chiamato. Sentire riguardo a questo importante periodo dell’anno liturgico la voce di chi alla preghiera e alla vicinanza con il Signore dedica l’intera esistenza, è certamente un balsamo per l’anima, una fonte inesauribile di riflessione, soprattutto in un mondo sempre più lontano dalla preghiera, dalla meditazione delle «cose del Cielo».
Baluardo e roccaforte di una fede viva e forte - e anche coraggiosa, visto i tempi presenti - rimane la spiritualità monastica claustrale: religiose che davanti al Santissimo Sacramento pregano, nel silenzio, non viste; sorelle che compiono atti di carità senza squilli di tromba, senza alcun palcoscenico. E per meditare sul senso della Quaresima, La Nuova Bussola Quotidiana, ha incontrato suor Maria Giovanna del Sacro Cuore, Madre Generale del monastero romano  delle Figlie del Cuore di Gesù, ordine fondato dalla beata Maria Deluil-Martiny il 20 giugno 1873. Il silenzio della clausura avvolge la nostra conversazione. E proprio dal tema del silenzio comincia il nostro dialogo; un silenzio rotto solo per un momento dal suono d'una campana che annuncia l’Angelus.

Madre Maria Giovanna, siamo nel silenzio di un monastero di clausura. Immagino, qui, in questo luogo, quante meditazioni possano nascere riguardo al cammino di Quaresima. Può condividerle con noi?
Il tempo di Quaresima, prima di tutto, è un cammino nel silenzio dell’attesa. Su ciò stiamo meditando con le consorelle: un’attesa più sofferente rispetto a quella dell’Avvento, che è anche quella un’attesa. Nella Quaresima stiamo accompagnando Gesù nei suoi ultimi atti terreni, nella sua salita verso Gerusalemme, il luogo in cui sarà crocifisso, il luogo in cui soffrirà per noi atroci dolori. Lo fa per amore, questo bisogna sempre ricordarlo. Nel silenzio della preghiera Lo stiamo accompagnando in questo cammino e Lui accompagna noi. Il tema del silenzio è, ovviamente, ci è molto caro non solo oggi, ma in tutto l’anno. Nel periodo della Quaresima potremmo dire che si amplifica ancor di più: stiamo cercando, appunto, di porre in questi quaranta giorni che ci preparano alla Santa Pasqua, di far ancora più silenzio nel nostro cuore, soprattutto. Vede, molte volte si pensa solamente al silenzio delle parole, ma non è solo così: ci sono diversi tipi di silenzio: ad esempio, quello dell’immaginazione oppure dei sensi. Ecco, nella Quaresima, bisognerebbe sempre di più che ci fosse un silenzio che possa lasciare spazio a Cristo! Un varco nel cuore, nella mente, in tutto il nostro essere, per poter ascoltare veramente - liberi dal frastuono del mondo -  la Voce più importante: quella del Signore.

Cammino di Quaresima, dunque, cammino di attesa e di accompagnamento a Gesù verso Gerusalemme. Come possiamo unirci maggiormente a Lui?
Più si conosce il Signore, più l’unione con Lui diviene salda, più si entra in unione, in comunione con Lui. Anche questo è un cammino nel quale possiamo anche noi essere collaboratori della Redenzione. Certo, la Redenzione è già completa da sé: non ha certo bisogno del mio “niente”. Ma, allo stesso tempo, siamo tutti membri della Chiesa, e se ognuno dà il meglio di noi stessi contribuiamo alla costruzione di una Chiesa santa.

Tempo di Quaresima: un tempo per poter essere maggiormente con il Signore, dunque?
Sì, precisamente. Il Signore nel Vangelo di Matteo, al capitolo ventisei, ci dice: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione». Ecco, nella Quaresima dovremmo proprio meditare questo passo. Il Signore ci chiede, maggiormente in questo tempo liturgico, di essere accanto a Lui. Mi viene in mente l’orto dei Getsemani: Gesù è solo, solo con la sua sofferenza nell’essere consapevole di andare verso il Calvario. Ma, in quel momento, soffriva anche per tutti i gesti di ribellione che sarebbero accaduti nel futuro. Quei gesti che, purtroppo, ancora oggi pervadono il mondo. Allo stesso tempo, però, era consapevole anche di tutte le anime vicino a Lui. Questo “scontro” di due forze ha ancora di più fatto soffrire Cristo. Ed è lo scontro che tutt’oggi perdura e che Lo fa soffrire. Ecco, in questo cammino di Quaresima, Lui ci chiede semplicemente di stargli accanto. E’ difficile questo? Non penso, visto che Chi lo chiede ha dato la propria vita per noi: un sacrificio enorme. A noi, chiede molto poco, se ci pensiamo, rispetto a tutto ciò che ci ha donato. 

Come si sta preparando la vostra comunità alla Quaresima?
In questo periodo stiamo svolgendo degli esercizi ignaziani: è la terza parte di un percorso in quattro tappe. La prima tappa è stata a gennaio, mentre la seconda a febbraio. Ora è la volta della terza nella quale stiamo meditando la Passione di Gesù. La quarta sarà sulla Resurrezione.

Se pensiamo alla Passione non possiamo non pensare alla Vergine che lì, sotto la Croce, è in silenzio accanto a Cristo.
Lei è il modello a cui dovremmo guardare per vivere la Quaresima: Lei che nel silenzio al Calvario ci ha insegnato come essere accanto a Gesù. Ma dobbiamo precisare un dato: la Vergine Maria, a quel silenzio arriva dopo un cammino; in fondo, possiamo parlare di una Quaresima che ha determinato tutta la Sua vita.  Fin dall’annuncio dell’arcangelo Gabriele la sua esistenza si può racchiudere in quel «Serbava tutte queste cose nel silenzio del proprio cuore». Se solo pensiamo un attimo a quel momento della Passione possiamo solo che rimanere sbalorditi alla dignità della Vergine davanti a tanta sofferenza di Cristo: una Madre, in silenzio, che soffre. E’ straordinario! Ma c’ anche altro: dopo l’Ascensione di Cristo, anche in questo caso, la Vergine continua nel silenzio ad operare; prega per gli apostoli, per la loro missione. Non andava, certo, in strada per essere apostola di Cristo, ma è apostola del Figlio nel silenzio. Ecco, noi sorelle, con tutti i nostri limiti, le nostre debolezze, la nostra imperfezione cerchiamo di imitare Lei, l’esempio concreto e inarrivabile di come vivere la Quaresima.

Madre Maria Giovanna, un’ultima domanda. O meglio, un consiglio per noi che siamo nel mondo. Come possiamo vivere questa Quaresima?
Pensando prima di tutto all’amore che Cristo ha per tutti noi: un folle amore per noi. Su questo bisognerebbe meditare sempre di più, e soprattutto in Quaresima.  Come vivere la Quaresima? Penso a cose molto semplici: dando di più agli altri. Un gesto di carità, una gentilezza, un sorriso, un atto d’amore in più anche semplicemente nell’ambito familiare, non occorre chissà dove andar lontano. Magari ci potrebbe anche costare un po’ di fatica, chissà. Ma un piccolo gesto d’amore  in più, quanto potrebbe costarci, alla fine, per ringraziare Colui che ha donato tutto per noi?