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Emigranti illegali

Nel 2019 diminuiscono ancora i morti nel Mediterraneo

Dal 2016 sempre meno persone hanno perso la vita per raggiungere illegalmente l’Europa via mare dalle coste africane e dalla Turchia. Le rotte più pericolose sono quelle del Mediterraneo centrale

 

Migrazioni 16_12_2019

L’Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni, pubblica sulla propria pagina web i dati globali relativi agli emigranti illegali morti negli ultimi anni. Complessivamente dall’inizio del 2019 al 16 dicembre hanno perso la vita 3.160 persone, la cifra più bassa dal 2014 quando le perdite mondiali erano state 5.289 per poi salire a 6.584 nel 2015 e a 8.070 nel 2016, l’anno peggiore. Il numero dei decessi è quindi sceso a 6.279 nel 2017 e a 4.937 nel 2018. Circa il 90 % delle persone che scelgono di emigrare illegalmente si affida a contrabbandieri di uomini e perciò è presumibile che anche la maggior parte delle vittime si fosse rivolta a una delle organizzazioni criminali nate per svolgere questo tipo di attività. In tutti gli anni considerati, l’entità delle perdite si deve in buona parte ai viaggi illegali dall’Africa all’Europa e soprattutto ai morti nel Mediterraneo. Nel 2014, ad esempio, hanno contato per il 62%, per oltre il 71% se si calcolano anche le perdite in Africa, quasi tutte lungo le rotte verso le coste meridionali del Mediterraneo. Nel 2016 la percentuale è salita quasi al 64%, e al 73% con i decessi in Africa. Il 2016 è stato anche l’anno in cui sono sbarcati in Italia più emigranti illegali: 181.045, quasi il 18% in più rispetto al 2015 quando ne erano arrivati 153.842. Dal 2017, con la riduzione dei flussi diretti sia verso l’Europa che verso l’Italia, anche il numero dei morti è diminuito, così come la percentuale di perdite rispetto al totale mondiale. Al 16 dicembre le persone decedute nel Mediterraneo rappresentano poco più del 39% del totale. Sommando i morti lungo le rotte africane, arrivano al 60%. Un altro dato fornito dall’Oim è il numero dei morti sulle rotte del Mediterraneo. Nel 2019 su 1.246 decessi, 71 sono avvenuti lungo le rotte orientali, dalla Turchia alle isole greche dove sono sbarcate 71.378 persone, 432 lungo quelle occidentali, dal Marocco e dall’Algeria verso la Spagna, dove sono arrivate 30.517 persone, e 743 lungo quelle centrali, dalla Tunisia e dalla Libia verso l’Italia dove sono sbarcate 11.083 persone.