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INCOERENZE AMBIENTALI

"M'illumino di meno" e l'ipocrisia di Marino

Candidato sindaco a Roma, Ignazio Marino propone le "notti bianche", nonostante avesse progettato nel 2010 l'iniziativa M'illumino di Meno, giornata mondiale del risparmio energetico. Soluzioni? Nessuna, solo tanta ipocrisia.

Creato 10_05_2013
M'illumino di meno

Ignazio Marino, uno degli attuali candidati a sindaco del comune capitolino, ha le idee un po’ confuse in fatto di ambiente. L’11 febbraio 2010, Marino attraverso i mass-media informava la popolazione che “Cambialitalia”, il suo “nuovo progetto” aderiva alla giornata mondiale per il risparmio energetico promossa dalla trasmissione di Radio2 Caterpillar, nota come M'Illumino di Meno. Inoltre, chiedeva  che anche tutto il Partito Democratico aderisse. Il sostegno all’iniziativa serviva a sottolineare l’importanza del risparmio energetico per salvare il pianeta dalla temibile anidride carbonica (CO2) e dal consumismo.

Il 7 maggio 2013, sorprendentemente, durante la campagna elettorale, lo stesso Marino ha dichiarato che – se eletto – riporterà la Notte bianca a Roma, e forse più di una. Un ritorno alle notti bianche di Veltroni, finite in almeno due circostanze con fallimenti determinati da eventi imprevisti come il blackout e le piogge alluvionali. Secondo le dichiarazioni del proto-sindaco, l’iniziativa darà una mano al “consumismo” – meno dannoso in tempo di crisi economica – con conseguente disinteresse verso le emissioni di CO2.

Qualcuno potrebbe notare che è poco coerente dal punto di vista educativo spegnere le luci a notti alterne per risparmiare e per sfruttare più di prima. Sul set della politica però troppo spesso non si deve presentare coerenza o educazione, ma soltanto ciò che più piace nel momento. E a piacere è l’ambientalismo buonista, quello della “next economy” dei pannelli solari, da pubblicità del “Mulino Bianco”, delle decisioni prese senza dire come si dovranno realizzare (trasformandole così in slogan utili solo ad acquisire consenso). Importante non è più il cittadino reale, ma il telespettatore. Lui deve sapere che il politico sta “lavorando” per i problemi globali che affliggono il mondo, tutti problemi di cui lui non ha colpa o non ha poteri diretti per risolverli, ma lo interessano.

Per questo a nessuno frega nulla del fatto che la famigerata CO2 risparmiata spegnendo le luci una sera sia subito emessa in surplus la sera successiva, l’importante non è il risultato dell’azione ma l’interpretazione che si riesce a farne dare. Molto spazio sui mass-media è disponibile alle iniziative che hanno lo scopo di “illuminarsi di meno” che, badate bene, è molto diverso da “illuminarsi in modo più efficiente”. La prima dà per scontato che voi consumate inutilmente per avere più luce di quella di cui avete necessità, ossia sprecate; la seconda invece che cercate di ottenere la luce di cui avete bisogno con il minor consumo di energia possibile (rimanendo sempre nell’economicamente conveniente oltre al tecnicamente fattibile, altrimenti non sarebbe applicabile da tutti).

Le famiglie, sempre in cerca di ottimizzazioni per arrivare a fine mese, tutti i giorni ed a tutte le ore si sforzano di ridurre il consumo di energia al minimo, non ci sono luci accese inutilmente, ad esempio. Chi può “illuminarsi di meno” temporaneamente è solo chi spreca e sa di farlo, tanto che ogni anno torna a spegnere sempre le stesse luci. E chi è che spreca di più? Troppo spesso la Pubblica Amministrazione, dove tutti sanno che le luci di corridoi e stanze rimangono accese inutilmente, e gli sprechi in altri settori sono anche maggiori. Sono spesso articolazioni della stessa pubblica amministrazione che ogni anno “s’illuminano di meno” dando l’esempio alla popolazione; popolazione obbligata a tenere i fari delle auto accesi tutti i giorni – anche nei mezzogiorni estivi – sempre per scelta della PA.

Molti abitanti della periferia di Roma sarebbero sorpresi dal Colosseo spento/illuminato per i problemi dei quali la politica locale è direttamente responsabile. Sarebbero felici di vedere Ignazio Marino, o un altro sindaco di Roma, che con esempi concreti dimostra la sua attenzione verso i problemi ambientali, ad esempio non usando l’ascensore. E poi svolgere il suo compito: ricordarsi di quanto promesso in fatto di buche e voragini nelle strade romane, in fatto di scarsa sicurezza, della mancanza di asili nido, dell’inefficienza dei mezzi pubblici, della scarsa pulizia, del costo delle case, della solitudine che uccide ben più del caldo derivante non oculate politiche ambientali, dell’aumento dell’addizionale Irpef senza però un aumento dei servizi. E così via.