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INTERVISTA A Reynié

«Lo scontro sarà con islam e Cina, ma il futuro è cristiano»

La Bussola intervista il politologo Reynié: «Islamismo e totalitarismo cinese conducono due guerre: contro la separazione tra politica e religione e contro la democrazia. Diventa inevitabile che i cristiani siano perseguitati». Ma il futuro è cristiano: «L'Occidente cerca di conquistare il favore dei paesi musulmani per ragioni geopolitiche con risultati pietosi».

Libertà religiosa 09_08_2021 English Español

Per il politologo Dominique Reynié non ci sono dubbi: “cristianesimo e democrazia hanno il destino legato: è inevitabile che i cristiani siano perseguitati. La sfida è nel modello cinese e in quello islamico”. È così che Reynié professore di scienze politiche a Sciences Po Paris e direttore del celebre think tank francese, Foundation for Political Innovation, ha deciso di curare Le XXI e siècle du Christianisme (Éditions du Cerf). E alla Nuova Bussola Quotidiana racconta parte della genesi di un lavoro, coadiuvato da dieci analisti, per condurre un’indagine senza precedenti: il futuro è nelle mani del Cristianesimo.

Professore, come si può definire cristiano il ventunesimo secolo?
La questione religiosa occupa un posto centrale nella vita e nella cosa pubblica mondiale. Nel mio libro faccio notare che oggi, a livello globale, l'84% delle donne e degli uomini si dichiara credente. Il cristianesimo stesso si sta espandendo. I cristiani sono 2,3 miliardi di fedeli (31% di tutti i credenti). Seguono i musulmani, con 1,8 miliardi di fedeli (24%), indù (1,1 miliardi, o 15%), buddisti (500 milioni, o 7%) ed ebrei meno dell'1%. Stiamo entrando in un'era che è allo stesso tempo meno democratica, più religiosa e in cui la tecnoscienza avrà un ruolo più importante.

Quale contributo ha dato la cultura cristiana alle istituzioni europee e alla modernità? E quale potrebbe ancora regalare in futuro?
Le idee di una condizione umana universale, di pari dignità, di diritti umani fondamentali e di una messa in discussione critica dei poteri non esisterebbero senza il cristianesimo. Il cristianesimo è alla base dell'idea di democrazia. Un’idea che nasce da un intreccio di Gerusalemme, Atene e Roma, ebraismo, filosofia greca e diritto romano. E che ha influito anche nella separazione tra religione e Stato.

E la Chiesa come istituzione?
È essa stessa una fonte troppo poco conosciuta e tuttavia decisiva della civiltà elettorale come la conosciamo. Per dieci secoli, il millennio medievale, la Chiesa è rimasta l'unica istituzione dove l'elezione non è scomparsa. La Chiesa ha fortemente contribuito al trionfo del principio fondamentale che l'autorità non può essere legittima senza aver ottenuto il consenso dei governati. Il contributo del monachesimo medievale alla “civiltà elettorale” è importante.

È reale lo scontro tra musulmani e cristiani in Europa?
Considerando che nel mondo islamico è vietato dirsi non musulmani, in un autoritarismo politico, sociale, religioso e culturale, ritengo che i dati sull’islam siano sopravvalutati. Ci sono anche molti non musulmani in Europa. E altri che si convertono al cristianesimo. Ma resta vero che l'Europa può diventare un campo di confronto tra musulmani e cristiani, tanto più che alcuni musulmani sono impegnati in un progetto politico, l'islamismo, con l'appoggio di reti potenti, come quella dei Fratelli Musulmani, e sempre più anche paesi aggressivi, come la Turchia o il Qatar.

Com'è possibile che il cristianesimo rimanga la fede più perseguitata?
Il cristianesimo è infatti oggi la religione più perseguitata: nell'Africa subsahariana, in Oriente, in Cina, in India. Nel libro riporto come secondo il World Index of Persecution of Christians il numero di cristiani uccisi per la loro fede è aumentato del 60% tra il 2019 e il 2020.

Dov’è che i cristiani soffrono di più la persecuzione?
La quasi totalità (91%) dei cristiani assassinati nel 2020, è nel continente africano. Questa è una delle conseguenze della crescita dei gruppi jihadisti nell'Africa subsahariana. Ma il fatto che il cristianesimo sia in via di estinzione là dove è nato, in Oriente, dipende dal fatto che è una delle forze che fondano la società civile di fronte all'autorità politica e ha uno sguardo critico sul potere e sul suo esercizio: è portatore della separazione tra il politico e il religioso, per questo spaventa.

Spaventa soprattutto l’islam?
L'islamismo e il totalitarismo cinese stanno conducendo sia una guerra alla separazione tra politica e religione sia una guerra alla democrazia. Cristianesimo e democrazia hanno un destino legato: diventa inevitabile che i cristiani siano perseguitati.

Quali sfide l'islam impone all'Europa cristiana e sono riconosciute come tali?
Se da un lato c’è il modello cinese che incarna il potere politico che prende totalmente il controllo della sfera religiosa confiscando ogni indipendenza, dall’altro c’è quello islamico. L’islamismo è la religione che rappresenta anche il potere temporale: un’altra versione di un sistema totalitario. Questa è la sfida che l'islamismo pone all'Europa. E ne nasce un’inevitabile confronto tra democrazia e cristianesimo.

Il genio cristiano ha prodotto una civiltà a vocazione universale. Ora che i cittadini non si sentono più eredi, quale pensa sarà il destino dell'Europa?
È il momento storico del declino delle grandi ideologie politiche. Tuttavia, queste ideologie servivano da cornice per il pensiero, come sistema per rappresentare il presente e per proiettarsi nel futuro. L'Europa riscoprirà sistemi di credenze, religiosi o politici. Probabilmente si ritroverà nel cristianesimo. Ho intitolato il mio libro “Il XXI secolo del cristianesimo” per ricordare la longevità di questa religione. Considerando la profondità delle sue radici, pensando a tutto ciò che questa religione ha attraversato e tutto ciò a cui è  sopravvissuta, si è portati a pensare che non stia per scomparire.

Ieri, culla del Vangelo, domani il Medio Oriente diventerà un museo della Chiesa. Perché l'Occidente continua a ignorare la persecuzione?
La risposta è difficile. Gli occidentali subiscono il loro passato di impero. L'ignoranza li porta a confondere tutto. Sono sicuro che molti immaginano che i cristiani d'Oriente siano venuti come colonizzatori con i crociati. Sappiamo ancora che i cristiani sono sei secoli avanti rispetto ai musulmani in Oriente?

La tendenza è quella di giustificare ogni cosa...
L'Occidente cerca di conquistare il favore dei paesi musulmani, o quanto meno di offenderli il meno possibile. Lo fa per ragioni geopolitiche, ma i risultati sono molto modesti, se non pietosi.

La libertà di culto sopravvivrà nel 21° secolo?
La globalizzazione pone all'umanità domande serie: i nostri doveri verso la vita, l'universalità della condizione umana, l’uguaglianza, la solidarietà, l'etica dell'azione. Le religioni non possono tacere. La libertà di culto è la prova della condizione di separazione tra politica e religione. Possiamo dire che non c'è libertà o religione se Dio è obbligatorio, come nei regimi islamisti, o se devi essere iscritto al Partito, come in Cina.