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L'ASSUNZIONE IN CIELO

Il papa che voleva salvare il mondo tramite la Madonna

Non dobbiamo dimenticare la specialissima devozione che Pio XII aveva verso la Vergine e che proclamò il dogma dell’assunzione nel 1950. Nel suo amore a Maria si nasconde infatti l'antidoto ad ogni problema.

Ecclesia 15_08_2018

Per ragioni anagrafiche, quando pensiamo ad un Papa che ha avuto una speciale devozione per la Vergine Maria, ci vengono in mente papa Francesco e la Madonna che scoglie i nodi o San Giovanni Paolo II che aveva scelto come proprio motto Totus Tuus ego sum. Eppure non dobbiamo dimenticare la specialissima devozione che Pio XII aveva verso la Vergine Maria. Infatti fu lui a proclamare il dogma dell’assunzione il primo novembre del 1950.

Sergio Gaspari, in un articolo su Madre di Dio (10 ottobre 2008) reperibile su latheotokos.it così affermava: «Il 9 ottobre 1958, nella residenza estiva di Castelgandolfo moriva Pio XII, Eugenio Maria Pacelli, nato nel 1876, pontefice dal 1939 al 1958, detto, per antonomasia, il Papa della Madonna. Il Pastore supremo che scomunicò nel 1949 i comunisti atei, ma che si era adoperato indefessamente per l’assistenza alle vittime della seconda guerra mondiale, che già preconizzava della futura Europa unita, tecnicamente gigante, spiritualmente atrofizzata, il Papa che avviò le prime riforme liturgiche effettuate poi dal Vaticano II (1962-65).

Nel Battesimo, al nome di Eugenio, veniva aggiunto quello di Maria. Giovane diciottenne, il 13 dicembre 1894, si iscriveva nella Congregazione mariana dei Gesuiti in Roma. Il 3 aprile 1899, celebrava la sua prima Messa dinanzi alla Salus Populi romani di Santa Maria Maggiore. Il suo primo discorso da sacerdote fu sulla Vergine. Veniva consacrato vescovo il 13 maggio 1917, il giorno stesso in cui a Fatima appariva la Madonna. La sua elevazione a cardinale fu annunciata il 7 dicembre 1929, vigilia dell’Immacolata.  Eletto Papa il 2 marzo 1939, nello stringere tra le mani il timone della nave di Pietro, affidava il suo pontificato a Maria "Stella del mare". Si ammalò la prima domenica di ottobre del 1958, festa della Madonna del rosario; spirava, con il rosario in mano, il 9 ottobre”. Come vediamo, una vita veramente impregnata di devozione mariana.

Come detto, Pio XII moriva 60 anni fa. Circa 3 mesi prima della morte egli promulgò la sua ultima enciclica, Meminisse Iuvat (14 luglio 1958), un documento meno conosciuto di altri e dedicato alle pubbliche preghiere nella novena dell’Assunta. Quindi, l’ultima enciclica di questo pontefice mariano è ancora nel nome di Maria e anche di questo documento, come della morte del grande pontefice, celebriamo i 60 anni.

Qui il grande Papa mette tutti gli eventi umani, anche quelli più tragici, nella luce del soprannaturale: «Ma se esaminiamo con animo pensoso le cause di tanti pericoli, presenti e futuri, facilmente vediamo che le decisioni, le forze e le istituzioni degli uomini sono inevitabilmente destinate a venir meno, qualora l'autorità di Dio - che illumina le menti con i suoi comandi e i suoi divieti, che è principio e garanzia della giustizia, fonte della verità e fondamento delle leggi - o venga trascurata, o non collocata al suo giusto posto, o addirittura soppressa».

Egli non sta solo riferendosi ad eventi del passato, ma pensa soprattutto a quanto sta avvenendo nei paesi dell’Europa dell’est e soprattutto in Cina, visto che l’anno prima, nel 1957, era stata costituita l’Associazione Patriottica dei Cattolici Cinesi, che di fatto toglieva la giurisdizione sui cattolici cinesi alla Santa Sede e la metteva sotto il diretto controllo del Partito Comunista professantesi ateo.

Ecco allora che il passaggio successivo, letto con questo e con la sofferenza dei cattolici sotto i regimi comunisti in mente, acquista tutta la sua pregnanza: «D'altro lato, vediamo con sommo dolore del Nostro cuore di Padre, che la chiesa cattolica, di rito sia latino sia orientale, è, in non poche nazioni, oppressa da gravi vessazioni; si mettono i fedeli e i ministri del culto, se non a parole, certamente coi fatti, di fronte a questo dilemma: o astenersi dal professare e diffondere pubblicamente la loro fede, o subir danni, anche gravi. Molti vescovi sono già stati scacciati dalle loro sedi, o impediti dall'esercitare liberamente il ministero, o imprigionati, o mandati in esilio. (...) Inoltre i giornali, le riviste, le pubblicazioni cattoliche quasi del tutto sono messe al silenzio, come se la verità sia esclusivo dominio e arbitrio di chi comanda, e come se le scienze divine e umane, e le arti liberali non abbiano il diritto di essere libere, per poter fiorire a vantaggio del pubblico bene. Le scuole un tempo aperte dai cattolici, sono vietate e abolite; al loro posto ne sono state istituite altre, che o non impartiscono affatto le nozioni di Dio e della religione, o proclamano e diffondono le massime dell'ateismo, cosa che spessissimo avviene».

E ancora: «I missionari, che, abbandonata la casa e la dolce terra natia, avevano sopportato gravi e numerosi disagi per dare agli altri la luce e la forza dell'evangelo, sono stati espulsi da tanti luoghi, come individui nocivi e pericolosi; in tal modo il clero rimasto, impari di numero in confronto dell'estensione territoriale, e spesso inviso e perseguitato, non può provvedere alle esigenze dei fedeli. Con dolore vediamo che talora sono calpestati i diritti della Chiesa, alla quale spetta, soltanto dietro il mandato della Santa Sede, scegliere e consacrare i vescovi, destinati a reggere legittimamente il gregge cristiano».

Il Papa non fa i nomi, ma chi non li comprende? E in realtà c’è un piccolo mistero in questo senso. Nella versione italiana reperibile nel sito vaticano dedicato al Pontefice, alla nota 1, c’è questo inciso in corsivo: «Invito a pregare la vergine Maria durante la novena dell'Assunta soprattutto per la chiesa provata e perseguitata nei paesi dell'Est Europa e in Cina. Esortazione ai cristiani a essere forti nella prova. Incito a tornare ai valori evangelici attraverso un profondo rinnovamento morale» (nel testo riportato ho rimosso un errore di battitura “tornare ai colori ai valori evangelici...”). Questo inciso esiste solo nella versione italiana, ma non in quelle latina, portoghese o inglese. Ma il messaggio era comunque diretto chiaramente, forse il Papa o chi per lui ha voluto essere sicuro che non ci fossero margini per una cattiva interpretazione (anche se nel testo in verità il Pontefice già parla di Europa e Asia orientale).

Ma ecco che tutto viene affidato a Maria Santissima: «Adoperatevi, dunque, venerabili fratelli, perché con la vostra esortazione e col vostro esempio, i fedeli a voi affidati, quanto più è possibile numerosi e supplici accorrano nei giorni stabiliti agli altari della Madre di Dio, la quale "a tutto il genere umano è fatta causa di salvezza"; e con una sola voce e con un sol cuore implorino che alfine dappertutto sia resa la libertà alla chiesa; quella libertà che ad essa serve non soltanto per ottenere l'eterna salvezza degli uomini, ma anche per confermare le giuste leggi col dovere di coscienza, e per consolidare i fondamenti della società civile».

A 60 anni da questo documento sembra siamo ad uno snodo cruciale per la risoluzione del conflitto fra la Chiesa Cattolica e il governo della Cina. Sono cambiate cose importanti tali da giustificare questa risoluzione? Alcuni pensano che siano cambiate, altri ritengono che la situazione non sia diversa da quella descritta da papa Pacelli. Continuiamo ad affidare alla Vergine Maria il bene e il destino di questo grande popolo.