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L'8 SETTEMBRE

Fedeli di un Dio minore: a Messa col pass, inizia Albano

Per l'ingresso del nuovo vescovo e il giubileo sacerdotale del cardinale Semeraro la diocesi di Albano impone ai fedeli il Green pass. Contrariamente alle disposizioni Cei che aveva chiarito che per le Messe non sarebbe servito. Dopo la Messa del Papa, ecco in Italia i fedeli di serie A e quelli di Serie B. 

Editoriali 10_08_2021

A Messa col Green pass. Il timore era nell’aria e nonostante le rassicurazioni della Cei aleggiava qualche sospetto. Infatti, una Messa con lasciapassare verde ci sarà l’8 settembre prossimo in quel di Albano. Nella diocesi suburbicaria romana sarà festa grande, infatti, per il giubileo sacerdotale di mons. Marcello Semeraro, il cardinale prefetto della Congregazione per le cause dei santi, che è stato ordinato sacerdote l’8 settembre dell’anno 1971. Ma contemporaneamente ci sarà anche l’ingresso del successore monsignor Vincenzo Viva che prenderà possesso della diocesi che è stata retta dal potente porporato vaticano.

Ebbene, si tratta di una celebrazione eucaristica di quelle solenni che si svolgerà nella cattedrale di Albano, con accesi dei fedeli da Piazza Pia, la piazza cittadina antistante la chiesa.Sul sito della diocesi è scritto nero su bianco che «secondo quanto previsto dall’entrata in vigore del decreto legge 105 del 23 luglio, per accedere all’area della celebrazione sarà necessario esibire la certificazione verde».

Ecco fatto, dunque, con buona pace delle disposizioni Cei che non più tardi di una settimana fa avevano escluso che per la partecipazione alle Messe servisse il Green pass. «La certificazione non è richiesta per partecipare alle celebrazioni», c’è scritto al primo punto della nota dei vescovi su Green pass e celebrazioni liturgiche. Del resto, neppure il governo ha incluso le Messe tra le attività che necessitano dell’esibizione del lasciapassare sanitario. A chi dare ascolto?

E come è stato possibile, inoltre, che per una Messa si debba ricorrere a questo? Non ci sono molte spiegazioni, anche perché l’accesso alla piazza per i fedeli è contingentato e su prenotazione, quindi non c’è il rischio di assembramenti incontrollati. Però, guardando bene la scheda di autocertificazione da compilare per poter ottenere l’accredito per partecipare alla Messa, si legge che l’ordinazione episcopale è un evento.

Nella scheda non si nomina mai la parola Messa, e nel sito ci si limita a dire che il Green pass è obbligatorio per accedere all’area della celebrazione. Insomma: esplicitamente, per salvaguardare la forma, nessuno ha mai detto che per partecipare alla Messa sarà necessario il Green pass, ma il lasciapassare è indispensabile per partecipare all’evento. Quale evento? La Messa, dato che un’ordinazione episcopale è da sempre una Messa solenne.

Sarà che la celebrazione vedrà la presenza di fedeli all’aperto in piazza, sarà che il carattere solenne richiede sempre qualche accortezza in più, fatto sta che la Messa di Albano sarà la prima Messa riservata soltanto ai cittadini in regola e preclusa a quelli che non hanno il magico pass.

Una cosa simile si verificherà per il viaggio del Papa in Slovacchia.

Dopo Albano è facile immaginarsi che la pratica prenderà piede anche per altre diocesi in giro per l’Italia andando così a costruire quella linea di demarcazione tra fedeli di serie A e fedeli di B.

È la nuova idea di comunione ecclesiale che crea fedeli di un Dio minore non degni di accostarsi all'altare di Dio, ai quali già qualche solerte prete di regime aveva fatto notare che senza vaccino avrebbero compiuto il peccato più grave di tutto il Catechismo. Più realisti del re, più solerti dei funzionari di partito, ci sono vescovi che - lo abbiamo visto anche durante il lockdown - sono così scrupolosi nel rispettare le imposizioni dello Stato che risultano persino ridicoli nel sobbarcarsi l'onere di esibire misure ulteriori rispetto a quelle concordate: per paura del potere e per servilismo, più che per convizione. Il modo migliore per essere Chiesa di Stato.