È in onda su Canale 5 la fiction “Le tre rose di Eva”. In tempi di crisi ci si chiede come sia possibile che certe produzioni televisive di fantasiosa ispirazione possano ancora ottenere discreti risultati. Ma forse molte di esse funzionano proprio perché portano lo spettatore in un mondo lontano e irreale, distraendolo almeno per qualche ora dalle preoccupazioni quotidiane. In questi casi, la qualità è un optional.
La Commissione nazionale per le Minoranze, organo governativo del Pakistan, dedicherà uno specifico incontro all’annosa questione delle conversioni forzate all’islam. Il dramma riguarda soprattutto le donne: circa 700 sono infatti le donne cristiane che nel Paese asiatico vengono ogni anno rapite e costrette alla conversione.
I governanti del Ras-al Khaimah - uno dei Emirati Arabi che tanto piacciono ai nostri imprenditori abbagliati dal miraggio del tax free - ha chiesto alla dirigenza del Real Madrid - la celeberrima squadra di calcio spagnola - di togliere la croce dal logo e da ogni altro materiale promozionale della squadra. L'unica clausola per fare affari da quelle parti.
Alcuni ricercatori veri dimostrano, dati alla mano, che il grande bacino africano non dà affatto ascolto agli ambientalisti. Che quindi si stracciano le vesti per nulla.
In prima serata “Cast away”, film di Robert Zemeckis del 2002. Uno straordinario Tom Hanks protagonista di una storia che dimostra che è possibile ripartire, sempre e comunque, anche quando ci si ritrova soli di fronte al mondo e si può contare soltanto su se stessi.
Cade a fagiolo la recensione del saggio La guerra del Papa di Matthew Fox, pubblicata su la Repubblica da Francesco Pacifico. Cade. Letteralmente. Non è un modo di dire: spiacenti per Fox & Pacifico, ma - ce ne si accorgerà leggendo - i due cadono proprio male, e così articolo e saggio si sgretolano sotto gli occhi, in men che non si dica.