Charlie deve morire: lo Stato condanna a morte i disabili
Londra: i giudici dell'Alta Corte sentenziano che Charlie Gard, un bimbo di soli otto mesi, deve morire. Contro la volontà dei suoi genitori. E di fame e di sete. La dimostrazione che per consegnare il potere di vita e di morte di un individuo nelle mani dello Stato è sufficiente una legge sul fine vita.
Sarah nel segno di Lejeune: "Combattere l'aborto"
Di fronte a quasi 2 mila persone radunate in Francia per l'anniversario del servo di Dio Jerome Lejeune, il prefetto del culto divino ha spiegato: "Questa è la lotta finale fra Dio e Satana, perché la difesa della vita è la madre di tutti i diritti. Di fronte a un disegno transumano pericoloso come il nazismo, non dobbiamo temere di agire come Davide contro Golia, perché quando una società uccide i bambini uccide anche il cristianesimo".
Contro le Dat: un appello all'ordine dei medici
Il comitato Nazionale Medici per il no alle Dat chiede di sottoscrivere la difesa della deontologia contro il ddl sulle “Disposizioni Anticipate di Trattamento”, poiché "altera in profondità l’aspetto più importante della nostra professione: la relazione medico-paziente".
La bioetica al tempo di Francesco
Bioetica cattolica e bioetica laica: le novità che Bergoglio sta introducendo nel mondo cattolico possono portare ad una conciliazione? E' la domanda centrale del saggio di Luca Lo Sapio. Che conclude come i principi di fondo restino inconciliabili ma inseriti in una tregua che potrebbe portare a un mutamento del Dna cattolico. Su aborto, eutanasia e temi etici resta il no, ma non è giustificato dal giusnaturalismo, bensì da una prospettiva sociale. Che però rischia di essere più fragile.
Il vizietto dell'ateneo cattolico
Il caso dell'università cattolica di Lovanio in Belgio che ha sospeso il docente che ha parlato contro l'aborto, parte da lontano. Fin dai pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI all'Ucl si portavano avanti sperimentazioni per la fecondazione in vitro, si sostenevano l'eutanasia e la diagnosi pre impianto in palese contrasto con la Chiesa e il suo magistero. Tutto logico, allora. Ma perché continuare a chiamarsi cattolici? Una domanda che andrebbe posta ai vescovi del Paese.
Pressing mondiale per introdurre l'aborto in Irlanda
Dopo le nozze gay anche in Irlanda, l'organizzazione governativa Citizens’ Assembly sta studiando la proposta di un referendum sull'aborto. E come le altre volte, la campagna abortista ha alle spalle possenti appoggi, anche all'Onu e potenti sponsor, fra cui l'onnipresente Soros. Eppure l'Irlanda continua a salvare vite.
L'ex abortista: "La Madonna mi chiese: perché mi ferisci?"
Uccideva i figli in grembo ed elargiva la contraccezione come panacea, "anche se in verità vedevo che peggiorava i problemi e che non dava felicità alle donne e alle coppie, ma solo più dolore". Eppure il medico John Bruchalski continuava a praticare aborti. Poi la "preghiera incessante mi salvò e Maria mi convertì il cuore", fino a far sorgere una clinica e a sovvertire la concezione moderna di maternità.
Ci vogliono scimpanzé con cervello di gallina?
Inquietante l'articolo del professor Francesco D'Agostino sulle dat, quando dice che dobbiamo abbandonare in parte il vecchio paradigma della medicina ippocratica. Il problema non è la piccolezza della parte ma la qualità. A cosa vorrebbero rinunciare D'Agostino e Avvenire?
È scritto Dat, ma la sostanza è eutanasia
Un appello ai parlamentari promosso dal Centro Studi Livatino alla vigilia del dibattito alla Camera sulla legge del fine vita, rigetta completamente il testo che va in discussione: rende disponibile il diritto alla vita, e orienta la medicina non al bene del paziente ma al rispetto assoluto di una volontà espressa un giorno.
Caro D'Agostino, sulle Dat non mi rappresenti
«Quale membro del Consiglio centrale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani mi dissocio dalle considerazioni del presidente». Così afferma il presidente dell'Unione Giuristi Cattolici di Pavia in risposta allo sconcertante commento del professor Francesco D'Agostino che dalle colonne di Avvenire difende la legge sulle Dat.
Parola d'ordine: fare finta che non sia eutanasia
Sulla proposta in discussione in Parlamento per le Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat), deciso sostegno del quotidiano della Conferenza episcopale affidato alla penna del professor D'Agostino. Immediata reazione all'interno dell'Unione Giuristi Cattolici contro le tesi del proprio presidente, con una lettera aperta che qui pubblichiamo. E 250 giuristi firmano un appello contro la legge in discussione: i vertici Cei sono soli.
La falsa lezionicina Onu sull'aborto
Il comitato diritti umani dell'Onu ci tira le orecchie persino sul trattamento che riserviamo in carcere ai mafiosi, ma è sul gender e sull'aborto che sconfina nel ridicolo. Come quando dice che l'aborto clandestino aumenta per colpa dei medici obiettori. Ma i dati del ministero dicono l'esatto contrario: nelle cliniche dove c'è la più alta concentrazione di obiettori, c'è anche il più rapido accesso alla pratica. Non manca la lezionicina sull'Italia cattolica che non accetta l'aborto come diritto umano. Una reprimenda dal vago sapore cinese...