L'antisemitismo nel fango: così il boicottaggio è "sporco"
Il boicottaggio non conosce limiti, se ci sono di mezzo Israele e i prodotti delle sue aziende. Nel mirino delle ong di sinistra e dei movimenti no global i cosmetici di una ditta israeliana, combattuta con nuova arma: il fango. É l’altra faccia, quella "pacifista", dell’antisemitismo, quello che in questi mesi ha insanguinato l'Europa.
L'Egitto scopre che i cristiani sono suoi cittadini
Mentre è incerta la sorte di 35 egiziani, dati per dispersi in Libia e forse rapiti, viene proclamato il lutto per i 21 cristiani assassinati dai terroristi dello Stato Islamico. Solidarietà dal presidente Al Sisi, dalle massime autorità musulmane dell'Egitto. Eppure stiamo parlando dello stesso Egitto in cui i cristiani sono sempre stati perseguitati.
L'Egitto risponde all'uccisione dei cristiani
Dopo il brutale assassinio di 21 egiziani copti, il presidente Al Sisi risponde bombardando l'Isis in Libia e chiedendo un'azione internazionale. Da un punto di vista religioso, si tratta di un'azione importante: uno Stato arabo risponde, con la forza, all'assassinio di suoi cittadini cristiani.
La morsa del Califfato si stringe sull'Europa
Al Qaeda, lo Stato Islamico e i Fratelli musulmani sono gli eterni aspiranti al califfato, alla ricostruzione della umma. Ebbene questi attori sono tutti presenti in Europa o alle soglie dell’Europa, questi attori condividono lo stesso sostrato ideologico e sono convinti che il mondo sia diviso in due blocchi inconciliabili: quello di Allah e quello dei nemici di Allah.
Attacco jihadista a Copenaghen
L'incubo del terrorismo islamico torna in Europa a poco più di un mese dalle stragi di Parigi. Gli jihadisti, questa volta, colpiscono a Copenaghen, in un locale pubblico, facendo un morto e tre feriti. Poi avviene una sparatoria davanti a una sinagoga del centro: un altro morto e due feriti. I bersagli, come a Parigi, sono le vignette blasfeme e poi la comunità ebraica: un copione che si ripete.
Tempo di elezioni in Africa. E scatta la caccia agli albini
C’è gente disposta a tutto pur di vincere le elezioni. Gli Africani ne sanno qualcosa: voti comprati, brogli, violenze. Qualcuno va oltre e, per conquistare il potere o conservarlo, si affida alla stregoneria. Tra gli amuleti più ricercati ci sono organi e parti del corpo degli albini. Un mercato davvero raccapriciante.
Quella guerra che la Serbia scatenò
La recente sentenza della Corte Internazionale di Giustizia sulle cause per genocidio intentate rispettivamente dalla Croazia contro la Serbia, e da quest’ultima contro la Croazia, è stata generalmente interpretata dai media internazionali come un’assoluzione per entrambi i contendenti. Ma le cose non stanno così, ecco perché...
Dalla pizza alla marijuana: che futuro stupefacente
Digitate su Google il nome di Evan Cox e avrete un’idea di quella che diventerà l’Italia se qualche governo prossimo venturo decidesse di prendere sul serio le panzane di Roberto Saviano, Umberto Veronesi e i radicali. Quelli che da tempo premono per la liberalizzare le droghe. Qualche dato (americano) per capire.
L'Isis alla conquista di Sirte: Jihad alle porte
Lo Stato Islamico dilaga sulla costa della Libia, a due passi dall'Italia. In soli due giorni i miliziani jihadisti sono avanzati di 120 chilometri e hanno conquistano Sirte, città natale di Gheddafi. Combattono sia contro i laici di Haftar, sia contro gli islamici di Alba di Libia. E solo ora l'Italia si sta rendendo conto del pericolo che corre.
La sottile linea del cessate il fuoco
Raggiunto l'accordo sul cessate il fuoco a Minsk, ora inizia il difficile compito di applicarlo nella realtà dell'Ucraina orientale. Il punto più difficile è il primo: porre fine alle operazioni militari e ritirare le armi pesanti. Poi si potrà parlare anche degli accordi politici. Intanto la Crimea resta fuori dal dibattito.
Non solo Boko Haram: l'odissea dei profughi nigeriani
Centinaia di bambine sparite, rapite da trafficanti e vendute come schiave, donne, ragazze e molti bambini ripetutamente violentati, sfollati gravemente ustionati e feriti. Lo denuncia in un rapporto dell’International Center for Investigative Reporting sulla drammatica situazione dei profughi della Nigeria.
Omicidio di Stato? No, chiamatelo "suicidio assistito"
I giudici della Corte Suprema del Canada hanno aperto all’eutanasia, anzi: al suicidio assistito. Cade così il divieto previsto dal codice penale giudicato irrispettoso delle libertà individuali, compresa quella di togliere il disturbo quando si vuole. In Canada solo il Quebèc aveva finora legalizzato la pratica eutanasica