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Induismo

Uno spiraglio di speranza per i cristiani indiani

Per la prima volta da quando ha assunto la carica il primo ministro Narendra Modi ha incontrato i rappresentanti della comunità cristiana nel giorno di Natale

Per la prima volta da quando ha assunto la carica nel 2014, Narendra Modi, il primo ministro indiano leader del partito nazionalista indù Bjp, ha ospitato una rappresentaza della comunità cristiana nella sua residenza ufficiale a New Delhi il giorno di Natale. All’evento, che era stato proposto dall’Indian Minority Foundation, hanno partecipato personalità religiose di spicco di tutto il paese. Durante l’incontro, il primo ministro ha sottolineato la somiglianza di valori delle diverse fedi presenti in India. “Nella Sacra Bibbia – ha detto – si dà grande importanza alla verità e si dice che solo la verità ci mostrerà la via della salvezza”. Anche le sacre Upanishad induiste, ha osservato, si concentrano sulla conoscenza della verità ultima per liberarci. Modi ha quindi sollecitato una cooperazione basata sui valori condivisi che, ha detto, “porteranno il Paese a nuovi livelli”. Finora però, dal 2014, l’intolleranza nei confronti dei cristiani, fomentata dagli estremisti indù che si sentono sostenuti dal governo, ha continuato a crescere tanto che l’India ormai è considerata uno dei paesi che più li perseguitano. La World Watch List 2023 dei 50 paesi in cui i cristiani sono più perseguitati la colloca all’11° posto, tra quelli in cui la persecuzione è definita “estrema”. Abusi, violenze, discriminazioni, intimidazioni si sono moltiplicati soprattutto negli 11 stati della federazione che hanno adottato le cosiddette “leggi anti conversione”. Nel suo ultimo incontro svoltosi il 14 dicembre presso la sede della Conferenza episcopale cattolica indiana a New Delhi, il National United Chrisian Forum ha denunciato che ogni giorno in India in media si verificano due attacchi contro dei cristiani. Il passo intrapreso dal primo ministro, le parole che ha pronunciato sono importanti. La speranza che ne segua una diversa linea governativa. Il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo metropolita di Mumbai, presente all’incontro, ha quindi ringraziato il primo ministro. Anche monsignor Anil Couto, arcivescovo metropolita di Delhi, ha preso la parola per ringraziare evidenziando che con il suo gesto il premier ha voluto significare che il Natale in India è una festa nazionale e non soltanto dei cristiani.